lunedì 29 novembre 2010

Risposta a Giorgio Bocca



Ho dovuto sintetizzare la risposta al vecchio razzista, in soli 1000 caratteri, ma questi vecchi rincoglioniti del Nord non possono piu' non essere smentiti e zittiti...ecco la mia risposta al suo solito delirante articolo, zeppo di luoghi comuni e che cerca di spegnere i "mugugni" meridionali e di zittirci anche sulla verità storica...perchè i motivi dell'arretratezza del Sud per il "sommo giornalista" sono altri...questo vecchio trombone razzista pensa che siano motivi di ordine genetico ed antropologico, come dicevano le teorie razziste di Cesare Lombroso!
Noi meridionalisti siamo uomini liberi, non staremo più zitti e non ci faremo intimidire...grideremo ancora piu' forte!!!


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Egr. Dr. Bocca,
il suo solito articolo antimeridionale, che si rifà alle teorie razziste lombrosiane dell'800 considerate sballate dalla scienza ufficiale da parecchi decenni, non puo' impedire questa nostra "rivoluzione meridionale" che si basa sulla verità storica, nel 1861 non c'era un Nord ricco e generoso che e' venuto ad "aiutare" e "liberare" un Sud povero e straccione.
Che il PIL pro capite fosse allineato lo dicono degli scienzati del CNR:
http://www.paolomalanima.it/default_file/Articles/Daniele_Malanima.pdf
o perfino la Banca d'Italia, anch'essa come il CNR non credo sia "neoborbonica", parla del divario tra Nord e Sud che e' nato DOPO la "malaunità" del 1861 (che fu "risorgimento" solo per il Piemonte quasi fallito...):
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/pubsto/quastoeco/quadsto_04/Quaderno_storia_economica_4.pdf
Basta con le lezioni di "civiltà padana", non ne avevamo bisogno ieri e non ne abbiamo bisogno oggi!

Enzo Riccio
www.partitodelsud.eu

Intervento di Natale Cuccurese a Palermo il 14 novembre



Visto che ci sono alcuni che hanno polemizzato in rete con il Partito del Sud ed altri, che ovviamente in maniera strumentale ci hanno accusato di aver cambiato linea, di seguito che riportiamo trascritto l'intervento di Natale Cuccurese, Coord. per il Nord Italia del Partito del Sud, agli Stati Generali del Sud a Palermo del 13-14 novembre. Leggetelo bene per capire che non abbiamo affatto cambiato linea, abbiamo solo sviluppato meglio la proposta federalista di autonomia del Sud...il Partito del Sud non e' mai stato ufficialmente, ne' come maggioranza ne' nelle sue linee programmatiche, un movimento separatista e non abbiamo mai voluto scimmiottare la Lega Nord. L'intervento dell'amico Natale spiega benissimo le ragioni di una scelta, la voglia di costruire un movimento meridionalista nuovo ed antagonista e soprattutto il suo profilo storico-identitario che si basa sulla verità storica della "malaunità" del 1861 e che non abbonderemo mai.
L'intervento e' possibile ascoltarlo anche su Radio Radicale:


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Volevo chiudere questa due giorni di lavoro degli Stati Generali del Sud e ricapitolare quanto emerso, molto brevemente, soprattutto per specificare bene, visto che c'è ancora confusione, una confusione che è creata ad arte come tutti ben sappiamo.

Il PdSUD è da sempre un partito federalista cattaneano, invito tutti a controllare su internet il ns. programma politico, non è mai stato un partito indipendentista.
Al nostro interno c'è si una rispettata corrente indipendentista, ma è minoritaria, fra l'altro io vengo dal nord, dall' Emilia, e ricordo anche che i meridionali al nord sono circa 12 milioni e non possiamo certo pensare di abbandonarli al loro destino.
Da soli, come sempre, l'anno scorso abbiamo già partecipato ad elezioni comunali in provincia di Mantova , Mantova sede del parlamento del nord, ottenendo fra l'altro ottimi risultati .
Siamo come PdSUD, da sempre, per la costituzione di una macroregione del Sud in un'italia realmente federale , non con il federalismo fiscale leghista, ma con un federalismo vero.
Noi , come spesso dice il nostro Presidente Ciano, festeggiamo la repubblica nata il 02 giugno 1946 e rispettiamo la sua costituzione, anche se, pensiamo solo allo statuto e alla sua applicazione...o meglio mancata applicazione, molti ideali di quella costituzione sono stati traditi; quindi a nostro avviso non va certamente cambiata la costituzione, ma va solo realmente applicata in ogni sua parte, in una trasformazione dello stato in senso federalista con la creazione di una macroregione del sud, come afferma anche Ruffolo nel suo ultimo libro, macroregione a cui eventualmente estendere lo Statuto Siciliano.
In altre parole, per noi, questo paese va riformato nell'interesse di tutti i suoi cittadini indistintamente dal sud al nord, siamo tutti uguali e tutti con gli stessi diritti, anche di fronte alla legge, anche se questo qualcuno se lo scorda.
Altro aspetto è quello storico.
Alcuni ci hanno "accusato" di essere neoborbonici, addirittura Rizzo e Stella poco tempo fa hanno definito sul Corriere della Sera il nostro presidente Ciano un estremista borbonico, quando sappiamo tutti che è un repubblicano convinto.
Ultimamente non si contano gli attacchi della grande stampa del nord e le accuse di neoborbonismo. Tutto ciò è falso e strumentale.
La nostra rivalutazione della storia passata si basa su fatti oggettivi e su di un processo aggregativo e di riscoperta di orgoglio di popolo che deve appoggiare su solide basi progettuali le proprie fondamenta, proprio perché vogliono cancellare l’identità del nostro popolo che ancora comunque resiste difendendo le proprie tradizioni.
Ricordo a questo proposito che la Lega Nord ha dovuto inventarsi una nazione, la Padania, un eroe, Alberto da Giussano, per dare credibilità storica alle proprie rivendicazioni.
Noi che abbiamo una storia millenaria, eroi veri a profusione non dovremmo ricordare le ragioni storiche delle nostre rivendicazioni…? I reali motivi della costruzione della cosiddetta minorità meridionale? I reali motivi dell’emigrazione o meglio diaspora del popolo meridionale che ricordiamo inizia solo dopo il 1860? I reali motivi del crescere e proliferare delle mafie?…qui mi ricollego a quanto appena detto dall'amico Sindaco di Bari Michele Emiliano...il fatto che prima del 1860 la nostra nazione economicamente fosse una delle più ricche d' Europa?.. e così via, potrei continuare per ore citando i tanti primati economici e culturali che aveva la nostra nazione prima del 1860.
In definitiva degli eredi Borbone ci può interessare anche poco o nulla, ma guai a chi tocca la nostra storia gloriosa, che è una storia di dignità e prestigio del nostro popolo.
Ed è per questo che noi esaltiamo e ricordiamo i resistenti di Gaeta, i nostri partigiani che chiamarono Briganti, i soldati contadini del sud delle guerre mondiali e coloniali, mandati al macello senza pietà, i morti per lo Statuto in Sicilia, i Martiri di via Macheda , quasi tutti minorenni, i tanti massacri anche nel napoletano, gli "scugnizzi" che a Napoli cacciarono via i nazisti, i tanti magistrati, poliziotti, carabinieri, finanzieri quasi tutti del sud, che hanno versato il loro sangue per combattere la bestia mafiosa.
Non dobbiamo dimenticare i loro nomi, ed è su questi esempi che dobbiamo rifondare la nostra società per riprenderci il futuro che ci spetta.

Natale Cuccurese - Coord. Nord Italia PdSud - Palermo, 14 novembre 2010

giovedì 25 novembre 2010

Presentazione del Partito del Sud a Grosseto



27 novembre 2010

Hotel Grand Duca Grosseto, Via Senese 170 - Grosseto

ore 17-20


Presentazione del libro di Antonella Colonna Villasi "Il Terrorismo" a cura del Partito del Sud di Grosseto e presentazione movimento agli amici e simpatizzanti della Toscana.


Seguirà dibattito con l'autrice e con Angelo Modaffari, Coord. Toscana del Partito del Sud ed Enzo Riccio, Segr. Organizzativo Nazionale del Partito del Sud. Invitiamo tutti gli iscritti ed i simpatizzanti in zona, oltre ovviamente a tutti gli interessati al nostro nuovo discorso politico "neo-meridionalista".

mercoledì 24 novembre 2010

"Ripetete una bugia cento volte, mille volte, un milione di volte, ed essa diventa una verità" (J. Goebbels)



Goebbels era uno che di propaganda se ne intendeva...e quando disse questa famosa frase riportata nel titolo, chissa' se pensava che sarebbe stata attuale piu' di 80 anni dopo e non solo nella Germania nazista...anche in altri luoghi, come in Italia, nella repubblica del "bunga bunga".

Il nostro illuminato premier, presidente operaio e pure spazzino, si è avventurato negli ultimi tempi in decine di conferenze stampa, dichiarazioni avventate del tipo "in 10 giorni il problema sarà risolto", "in tre giorni risolveremo il problema di Napoli"...e tutti ricordiamo anche la boutade di qualche tempo fa quando col caschetto giallo venne ad Acerra e disse: "Grazie al termovalorizzatore (che sarebbe piu' corretto chiamare inceneritore) di Acerra abbiamo risolto il problema dei rifiuti a Napoli" e tante, tantissime altre puttanate del genere.

Ed invece la munnezza a Napoli cresce, dobbiamo arrivare a credere alla favola della "tela di Penelope" col "Presidente spazzino" che la leva di notte ed il "Comune di sinistra e comunista" che la fa ricomparire di giorno?

La verità e' così lampante che non puo' essere oscurata dalle dichiarazioni di Berlusconi ne' dai patetici tentativi dei suoi vari servi alle trasmissioni in TV, il problema è STRUTTURALE e riguarda l'intero paese e non solo la Campania (che fa piu' raccolta differenziata del Lazio ma questo ovviamente non lo dice nessuno) o solo Napoli città...così come nessuno dice che, dove si fa la raccolta differenziata a Napoli e sono quartieri, anche popolari, che insieme superano la quota di 100.000 abitanti, i dati ci dicono che si supera ovunque il 50% e in alcuni casi come a Bagnoli arrivano al 90%!!!) .

Anche Saviano ne ha parlato correttamente l'altra sera su RAI3, ma ovviamente appena si parla delle vere cause dell'emergenza rifiuti a Napoli (col termine "emergenza" che e' diventato oramai un ossimoro visto che praticamente dura da 16 anni...) e del traffico rifiuti tossici in direzione Nord-Sud...ecco che scattano le accuse di "vittimismo", i soliti luoghi comuni "come mai succede solo a Napoli e da chi e' amministrata?" cosa che non e' assolutamente vera, cioè la crisi non riguarda solo il Comune di Napoli amministrato dalla sinistra, basti pensare a molti comuni della provincia amministrati dal centrodestra o a Palermo, sempre amministrato dal centrodestra, dove c'e' piu' o meno la stessa situazione.

Nessuno vuole difendere l'indifendibile Jervolino, così come in passato non abbiamo mai difeso Bassolino che di colpe ne ha a bizzeffe, ma e' chiaro che il problema non dipende SOLO dall'amministrazione regionale, provinciale e comunale. Non si puo' passare a scaricare le colpe a seconda del colore politico dell'amministrazione regionale, provinciale o comunale...la verità e' che sia lo Stato che le amministrazioni locali hanno fallito...la verità e' che destra e sinistra hanno fallito.

Per chi volesse saperne di piu' sui motivi della crisi del sistema di gestione rifiuti, invito a leggere il libro di A. Iacuelli "Le vie infinite dei rifiuti campani" che ricostruisce tutta la storia e soprattutto fa capire come si intrecciano le vicende dei rifiuti tossici e speciali (che ancora incredibilmente possono entrare in Campania!!!) e la gestione dei rifiuti urbani. Alessandro Iacuelli che e' giornalista lo fa ancora piu' scientificamente di quanto fatto da Saviano nel suo ultimo apprezzabile intervento a "Vieni via con me" su RAI3.


Per i rifiuti tossici e speciali, alla base c'e' un intreccio perverso tra malapolitica, camorra e industrie del nord che ha determinato l'avvelenamento della Campania dagli anni '80; ci fu una riunione a Villaricca che fu il vero e proprio "piano regolatore della munnezza" stabilito dalla camorra alla quale parteciparono oltre che camorristi del clan dei Casalesi ed alcune ditte con loro colluse, massoni come Gelli, industriali del Nord e politici di partiti tricolorati (ne parla Iacuelli e ne ha parlato anche Saviano...). Lo sversamento di tali rifiuti e' avvenuto massicciamente a partire dagli anni '80 sia in discariche "regolari" per rifiuti urbani, che però dovrebbero contenere solo rifiuti urbani e non quelli tossici e "speciali" che vanno smaltiti in discariche speciali e con trattamenti speiciali, sia dove capitava (sottoterra, in aperta campagna, da incendiare nella "terra dei fuochi", da nascondere mischiandoli illegalmente con materiale di costruzione, da mischiare e rivendere come fertilizzanti...)...ovviamente tale fenomeno ha, oltre che avvelenato la mia terra, aggravato e velocizzato la saturazione delle discariche.

Per i rifiuti urbani, il primo anno di emergenza fu il lontano 1994 e il cosidetto "piano Rastrelli" fu concepito male dal principio, con una gara dai criteri quanto meno discutibili (si dava piu' peso al prezzo che al valore tecnico degli impianti, si stabiliva che chi vinceva l'appalto doveva anche scegliere i terreni per la localizzazione degli impianti come discariche, impianti CDR, "termovalorizzatori"...una vera e propria follia), fu poi proseguito e controllato peggio dalla giunta Bassolino che invece di modificarlo, continuò sulla ricetta di "discariche ed inceneritori" ...l'Impregilo che vinse l'appalto, ed ha le sue gravissime colpe in questa lunghissima e penosa vicenda, non costruì i termovalorizzatori e non ha costruito nemmeno gli impianti CDR e di pre-trattamento a norma vedi le famose eco-balle che di "eco" non hanno niente e non si sa dove bruciare...tant'e' vero che l'Impregilo e' sotto processo a Napoli.

In questi 16 anni spesso lo Stato ha sostituito spesso le amministrazioni preposte (Regione, Province, Comuni) con un suo Commissario Straordinario, sempre nominato dal governo, ma, sia quelli nominati da Berlusconi che quelli nominati da Prodi, non hanno mai risolto STRUTTURALMENTE il problema con un ciclo dei rifiuti "chiuso" e coerente, con criteri moderni ed allineati alle raccomandazioni dell' UE che premiano al massimo la raccolta differenziata e il mancato utilizzo di nuove discariche.

Cosa fare oggi? Nessuno ha la bacchetta magica...a mago Silvio non crede piu' nessuno ed il problema se viene affrontato con serietà e competenza verrà risolto (ma stavolta davvero una volta per tutte) in più anni con una serie di provvedimenti non piu' rimandabili:
1) la graduale estensione della raccolta differenziata "porta a porta" a tutta la città di Napoli. Dove viene fatta (sono 4-5 quartieri densamente popolati che contano in totale piu' di 100.000 abitanti) la raccolta differenziata superà il 50%...e questo alla faccia delle solite sparate dei media padani che ripropongono lo stereotipo del "napoletano che butta il sacchetto dalla finestra";
2) la realizzazione di un impianto di compostaggio per l'"umido" che e' la componente piu' pericolosa dei rifiuti in strada ed anche in discarica per il fenomeno del percolato;
3) evitare altri dannosi impianti di incenerimento senza che prima il mostro di Acerra non funzioni regolarmente e a norma di legge...oggi funziona una linea su tre e mancano i dati di rilevamento ambientale. A tendere anche quell'inceneritore deve essere spento e i soldi del CIP6 reinvestiti in altre forme di riutilizzo e riciclo che hanno un impatto ambientale infinitamente più basso;
4) avviare un progetto di "rifiuti zero" che porti entro un paio d'anni, quattro o cinque al massimo la Campania prima a superare il 75% di raccolta differenziata rendendo di fatto inutili nuovi inceneritori (che fanno guadagnare soprattutto il Nord vista la sede di Impregilo e di A2A che ad Impregilo e' subentrata...) ed entro un altro tot di anni a superare il 90% con politiche che riducano i rifiuti a monte, con la riduzione degli imballaggi, con l'utilizzo dei vuoto a rendere, con i detersivi alla spina etc etc...Non e' un'utopia, e' stato avviato con ottimi risultati a San Francisco, citta' che ha piu' o meno gli abitanti di Napoli e la sua stessa densità di popolazione, e che, se permettete, voglio prendere ad esempio al posto della Brianza o di Granarolo con i loro "ecomostri" che anche in quelle zone hanno determinato un aumento delle patologie tumorali.
5) controllo efficace delle discariche per evitare di mischiare rifiuti tossici e speciali con rifiuti urbani, controllo del traffico di rifiuti che coi metodi del "girobolla" cambiano natura e destinazione dei rifiuti, evitare per almeno 5 anni l'ingresso di rifiuti tossici e speciali in Campania e finanziare gli impianti di trattamento a loro dedicati, controllo del territorio per evitare sversamenti illegali e roghi tossici.
6) avviare programmi di bonifica e con tutti questi provvedimenti avviare programmi informativi per responsabilizzare davvero il cittadino campano che non si sentirà più "suddito", non si sentirà più "cornuto e mazziato".

A questo punto i soliti tromboni della politica attuale, o quelli ben informati da trasmissioni che diffondono solo stereotipi e tante falsità come "Porta a porta", diranno "e la munnezza per strada che facciamo ce la mangiamo?"
E con questa litania da 16 anni si corre ad aprire o a riaprire discariche ed a non avere un piano per il futuro, l'emergenza va affrontata senza dubbio ma non puo' essere piu' fatto nascondendo la polvere sotto il tappeto ma, anche e soprattutto, con un piano strategico nuovo di medio termine.

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
PARTITO DEL SUD

martedì 23 novembre 2010

Ho visto cose...di Pino Lipari




Ricevo e posto l'articolo del mio amico fraterno Pino Lipari, per fortuna anche lui si ricorda bene come sono andate le cose, capisce cosa sta succedendo e quindi come sono patetici alcuni tristi figuri che ci attaccano in questi giorni...

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Sono stato con il Partito del Sud di Ciano nel 2002 per le elezioni comunali a Gaeta mi ricordo che dei soloni ci dicevano che "non è tempo di fare partiti", ottenemmo il 2.6 come lista e il 3.3 preferenza a Ciano sindaco; personalmente ho contribuito con 50 euro per fare volantini e andavamo in piazza a sostenere il brigante fratello Ciano, memorabile la chiusura campagna elettorale sotto una pioggerellina fina ma insistente con Lucio Barone sul palco.
Nel 2007 nel giorno di San'Antonio "Gloriuso" di Sanfedista memoria abbiamo liberato Gaeta con la Giunta Raimondi con al fianco il Brigante Ciano, sono stato con Ciano alla Fondazione nazionale l'8 dicembre 2007 del partito e ne vado fiero di essere uno dei Fondatori.
Sono stato con Ciano il 6 dicembre 2008 durante uno storico consiglio comunale a Gaeta, si chiedevano i danni di guerra per l'assedio ed il bombardamento subito da Gaeta dal novembre 1860 fino al 13 febbraio 1861.
Per "disguidi" dovuti all'organizzazione "alla Filini", abbiamo dovuto rimettere mano allo statuto e abbiamo scelto per i ruoli all'interno del partito persone che noi giudichiamo valide e capaci.
Quest'anno Ciano ha lasciato la sua creatura (evento unico) e abbiamo scelto Peppe De Santis (io l' ho votato) come nuovo segretario politico nazionale, non mettiamo bocca negli affari altrui e non capisco il perchè tutti si sono sentiti in dovere di criticare le nostre scelte interne di cariche e le nostre scelte di linea politica.

Su Facebook ho visto cose che voi umani....ci sono persone che hanno convocato una due giorni a Gaeta nel 2007 per uscire dal sonno culturale convegnistico e FARE POLITICA ma poi vanno in minoranza e se ne VANNO VIA come i bambini padroni del pallone che vanno via al gol subito....ci sono Conducator tutto d'un pezzo sia fisicamente che di parola, ma al primo soldo intravisto spaccano un patto elettorale meridionalista per sostenere un candidato sindaco con il tricolore nel simbolo...ci sono persone che hanno fallito in un ruolo ma sarebbe bastato dire "Io di più non riesco a fare!!!"

Invece su Facebook noi siamo il male e noi siamo gli inetti...salvo poi crescere sia in qualità che in termini numerici...ho visto tre Grandi somari che si spartiscono cariche e incarichi su vari direttivi e governi e comandi di truppa ma sono solo tre somari e tre PC sulla strada del Tavoliere...ho visto questi e tanti altri di taglia più piccola e li ho visti uniti.
Finalmente tutti i padri anzi tutti 'sti figli del Sud finalmente uniti contro il nemico comune contro il male dei mali...noi del PdSUD.

Che dire contenti loro... certo caro gli costa lasciar perdere convegni, marce, seppellimenti, truppe alla carica tutti uniti in questa orgia contro il PdSUD, loro che fino a ieri si sputavano in faccia, loro che si sparlavano alle spalle, loro che si giuravano eterno odio...loro tutti insieme a fari spenti nella notte in una carica, e perdonatemi la bestemmia, in una carica Garibaldina contro di noi, ed è per questi signori e il loro modo di fare che in tanti anni non hanno saputo
costruire NULLA, solo divisioni e steccati che separano movimenti di 2 o 3 persone che se aprono gli occhi si renderanno conto che con il loro modo di agire non combineranno mai nulla, dividendo il fronte e facendo il gioco dei nostri nemici...
Signori...ma fateci il piacere...al trombone di turno verrebbe di rispondere come diceva Totò: ma mi faccia il piacere!!!

Pino Lipari

Ditegli sempre di sì....



Mi e' venuta in mente questa splendida commedia di Eduardo Di Filippo nel leggere una serie di mail sconnesse e sgrammaticate, messaggi al vetriolo su quel guazzabuglio che e' diventato Facebook e per ultimo un delirante comunicato di un nostro ex amico ed ex appartenente al nostro movimento...

E' abbastanza ironico dover leggere di lezioni di democrazia da persone che non conoscono nemmeno i principi di base della stessa, così come e' paradossale ascoltare alcuni tromboni (anche loro ex appartenenti al nostro movimento) che starnazzano sul fatto che ci siamo "svenduti"...ma sbaglio o sono le stesse persone che fino a quando erano attive nel nostro movimento (fino al 2008-2009) caldeggiavano alleanze con UDC o altri vecchi arnesi della destra democristiana riciclati fino ad arrivare perfino a proporre, ovviamente in segreto, lo scioglimento del nostro movimento in Io Sud?

Poi patetico e' il continuo tentativo di accostarci a Lombardo quando uno di loro frequenta movimenti che da anni fanno anticamera dall'ultimo scagnozzo provinciale dell'MPA...patetico il lanciare sospetti e cercare di confondere la vita privata e lavorativa con la vita politica del nostro valoroso nuovo segretario.

Poi cerchiamo di capirci "il loro MPA" è più onesto del nostro?
Oppure se invitiamo noi Lombardo agli Stati Generali del Sud a Palermo in qualità di Presidente della Regione Sicilia (che poi non e' potuto intervenire ma non per questo evidentemente noi abbiamo deciso di strapparci le vesti o di interrompere i nostri lavori...) è più grave di quando i compagni di merenda vanno al loro congresso provinciale? O è più grave invitare Lombardo piuttosto che corteggiare i peggiori esponenti della politica siciliana, dai Cuffariani ai Miccicheiani?

Visto che noi non commentiamo i fatti in casa altrui, ognuno e' libero di perseguire le sue strategie, non capisco perchè ultimamente c'e' sempre qualcuno che deve commentare le cose in casa nostra...non avendone ne' il diritto (non appartenendo più al nostro movimento) ne' soprattutto i requisiti etici e morali per poter starnazzare ed ergersi a giudice morale.

C'e' da rimanere infine basiti dal comportamento del nostro ex vice coordinatore che si presenta a Palermo in un evento alternativo al nostro, di chiaro carattere di ostruzione e di dispetto nei confronti degli Stati Generali del Sud organizzati dal vero Partito del Sud, creando confusione e radunando i soliti 4 gatti per il solito comunicato trito e ritrito con i 5 gruppi presenti e confederati (poi non importa andare a vedere se dietro queste sigle ci sono persone e quante...). Ebbene in quest'evento il nostro ex-amico, prima che fosse giustamente espulso dal nostro movimento, si presenta già come segretario siciliano di Lega Sud Ausonia, un movimento che definire folkloristico, ridicolo e pseudo-meridionalista e' pure riduttivo, viste le loro alleanze coi mammasantissima di "NoiSud" (che sono ex MPA che vogliono rimanere saldamente ancorati al governo padano di centro-destra e quindi sono alleati della Lega Nord...ogni ulteriore commento sarebbe superfluo...) del "giovane" meridionalista Scotti (a quasi 80 anni si sa...si puo' sempre rimanere folgorati sulla via di Damasco...) alla buotade della recente e dichiarata intenzione di candidare Emanuele Filiberto (!!!) come sindaco di Napoli:
http://www.legasud.it/comunicati.htm
Alla faccia del meridionalismo identitario...alla faccia del meridionalismo antagonista e "duro e puro"!!!

Allora la verità dei fatti è che molte persone del nostro mondo purtroppo non sanno confrontarsi su una linea politica ed esprimere democraticamente un dissenso, la cosa peggiore e' che non hanno come fine ultimo quella della crescita di un movimento ma solo la pretesa di rimanerne al comando...anche se si rimane in 4 gatti, basta che decidano loro, le "sacri vestali del meridionalismo"!

Il problema quindi non sono le nostre ventilate ed eventuali alleanze, che tra l'altro devono essere ancora definite e perfezionate visto che l'unica cosa sicura e' che saremo contro questo governo italian-padano di Berlusconi e Bossi e dei loro ascari come Miccichè (a qualcuno quest'esclusione non va bene? Vi siete chiesti come mai?), ma il problema di questi nostri "ex amici" è quello che non potevano decidere loro soli delle alleanze e per loro questo e' il concetto di "democrazia e gestione partecipata".

Ebbene proprio quest'atteggiamento confuso e verticistico, con un'organizzazione da armata Brancaleone, fino al 2009 ci ha impedito di crescere e radicarci sui territori. Ora che ci siamo riorganizzati nel 2010 e liberati dei soloni di cui sopra e abbiamo eletto un nuovo segretario politico in modo assolutamente democratico e trasparente al congresso di Napoli del 25 settembre scorso (ma "lorsignori" non sono tanto abituati alle votazioni ma piuttosto alle acclamazioni e alle loro nomine di loro amici e comparse come cavalieri della tavola rotonda...), finalmente iniziamo ad intravedere i segni della nostra crescita, dalla continua nascita di nuove sezioni e dal numero di nuovi tesserati (che per qualcuno dei compagni di merende è una cosa negativa..."La crescita dei tesserati diventa un complotto giacobino"!!!), dalle richieste di contatto che si sono moltiplicati e dalle apparizioni che stanno crescendo in quantità e qualità sui giornali e sulle TV.

Certo che quando un movimento ha una crescita, si rischia anche di perdere per strada qualche amico sincero, perchè ci sono casi diversi dall'espulsione dei 3 ex amici e compagni di merende di cui ho parlato prima che erano e sono in evidente malafede, ma questo succede in tutti i movimenti politici; altrimenti si rimane in associazioni di boy scout o si fa dell'associazionismo culturale sterile o si rimane in congregazioni cavalleresche o religiose.

Alla fine conteranno come al solito i fatti e non le chiacchiere, questa e' l'ultima volta che risponderemo ai "soloni" e ai "tromboni e trombati" ed ex amici del nostro movimento, soprattutto per fare chiarezza all'interno e all'esterno, visto che i correttissimi ex amici utilizzano mailing list con referenti territoriali di un movimento al quale non appartengono più.

Sono sicuro che per un po' continueranno a starnazzare...invece di combattere i tanti veri nemici del Sud si divertiranno a lanciare accuse, sospetti, veleni contro di noi del Partito del Sud come chi ha perso il giocattolino e strepita...vecchia tattica e vecchio modo di fare, che diventerà sempre più evidente man mano che noi cresciamo ed abbiamo apparizioni, seppur fugaci ad oggi, sulle TV nazionali mentre loro avranno solo il trafiletto sul giornaletto tradizionalista da 100 copie sul quale trastullarsi.

A questo atteggiamento cialtronesco però, esaminando i fatti, fra poco tempo nessuno gli risponderà più...anzi suggerisco ai miei amici del Partito del Sud, a tutti gli iscritti ed a tutti i simpatizzanti, di fare come si fa con i pazzi...come diceva il grande Eduardo...ditegli sempre di sì!!!

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
PARTITO DEL SUD

lunedì 22 novembre 2010

Il Partito del Sud a S. Giorgio a Cremano...da "La voce vesuviana"


Complimenti a Carlo ed agli altri amici della nuova sezione di S. Giorgio a Cremano, insieme a Francesco Menna, Coord. sezione Napoli ed Andrea Balia, Coord. Campania, stanno lavorando proprio alla grande...e quest'articolo lo dimostra...

A teatro con la regia dell'amico Roberto D'Alessandro..."Il Cavalier Calabrese"



Fino al 5 dicembre lo spettacolo di Roberto D'Alessandro al TEATRO DI DOCUMENTI (via Nicola Zabaglia, 42 - Roma tel. 06.5744034 - 328.8475891):

IL CAVALIER CALABRESE


L’appassionata storia di Mattia Preti, tra i massimi pittori seicenteschi, raccontata in prima persona. Una lunga vita spesa per l’arte attraversando le contraddizioni e i cambiamenti del secolo centrale dell’età moderna.

Per ulteriori dettagli sullo spettacolo e sugli altri spettacoli del nostro amico Roberto D'Alessandro, si rimanda al Blog di Roberto D'Alessandro

sabato 20 novembre 2010

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE DI TUTTI I NEOMERIDIONALISTI....

1. CI STANNO IMPONENDO LE ELEZIONI POLITICHE ANTICIPATE, PER FREGARCI, ANCORA UNA VOLTA

Ci imporranno, presto, le elezioni politiche anticipate.

Per fregarci, ancora una volta.

Lorsignori sono già in campagna elettorale.

Ci restano soltanto 3-4 mesi, 100 giorni, per tentare una RESISTENZA possibile, una CONTROFFENSIVA necessaria.

Una battaglia che si può vincere.

Da parte della gente perbene, dei cittadini di buona volontà, degli imprenditori onesti e schiacciati dalla crisi economica, dei lavoratori tutti in difficoltà, dei pensionati alla soglia della sopravvivenza, dei giovani senza lavoro e senza speranza e dei precari,degli insegnati ricercatori e studenti devastati dalla crisi e dal degrado del sistema universitario di ricerca e scolastico, dei poveri e degli ultimi.

Da parte di chi non si arrende, e, non si può arrendere.

Pena la disperazione e l’umiliazione irredimibili.

Non poter più guardare negli occhi i propri figli.

Ci imporranno, presto, le elezioni anticipate.

Con il “porcellum”, la legge porcata.

Del dentista razzista.

Legge elettorale antidemocratica, pericolosa,devastante.

Questa legge infame consente ad una minoranza elettorale attorno al 30% di lucrare- con la scusa della “governabilita’ - il 60% dei rappresentanti in Parlamento. E assicurarsi il dominio sull’intero sistema di governo e sul Paese.

E’ folle, ma, è così.

Inoltre, i parlamentari non sono minimamente scelti dagli elettori, ma, imposti da 4-5 ras di partito, mediante elenchi stilati dagli stessi, secondo le preferenze dei ras.

NOMINATI, NON ELETTI.

Di conseguenza, non sono i parlamentari a controllare il governo, secondo i dettami della Costituzione, ma i governi (il capo del governo) a controllare i parlamentari.

I cittadini - e i territori - sono così privati della rappresentanza democratica.

In particolare, il Sud è senza rappresentanza democratica.


Ci imporranno, presto, le elezioni anticipate.

Ci bombarderanno dalle televisioni pubbliche e private, prevalentemente in mano agli stessi clan.

Dai giornaloni, in mano al solito establishment nordista.

Ci bersaglieranno con milioni di cartelloni e manifesti costosissimi.

Ci romperanno le scatole con milioni di lettere, depliant e opuscoli casa per casa, pieni di risultati mirabolanti del “governo del fare” (gli affari propri) – per il passato- e di promesse sbalorditive, per il futuro.

Testoni e faccioni di improbabili leader, per lo più salme viventi, disseminati e appiccicati dappertutto.

Miliardi di euro sparsi – e spersi - a piene mani.

Caste e cricche all’attacco.

Soldi a profusione.

Alla faccia della crisi globale, dei disoccupati, dei precari, dei migranti, dei pensionati, dei cassintegrati, dei giovani e delle donne disoccupati, delle micro e piccole imprese in affanno. Dei liberi professionisti in affanno. Alla faccia nostra.

Ci imporranno, presto, le elezioni anticipate.

Per fregare il Sud e i meridionali,ancora una volta.

Diventeranno, di colpo,per magia, tutti meridionalisti, sudisti, neosudisti.

Continua leggere il comunicato sul sito nazionale del Partito del Sud

Intervista a Beppe De Santis

giovedì 18 novembre 2010

Il Partito del Sud anche su Twitter!

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A proposito della trasmissione sui movimenti meridionalisti ieri su Exit - La7



Ieri e' andata in onda un'interessante puntata di "Exit" su La7 su due temi principali, il primo e' la Mafia al Nord e le polemiche dopo le dichiarazioni di Saviano, il secondo invece ci riguarda più da vicino e ha parlato delle contrapposizioni politiche tra Nord e Sud e tra leghismo padano e i tanti movimenti meridionalisti che spuntano come funghi...purtroppo in studio c'era un indegno (ovviamente per noi) protagonista di questa galassia che è l'On. Micciche'.

Ecco il link col video della puntata

Dopo la trasmissione si e' scatenato il dibattito in rete, allora secondo me e' necessario ristabilire i fatti al di là delle chiacchiere.

Per prima cosa diciamo che e' importantissimo che si inizi a parlare (finalmente!!!) su una rete nazionale del nostro Partito del Sud, molti movimenti meridionalisti ancora si affannano a trovare spazio su trafiletti di giornali locali e la citazione su "Il Corriere di Roccacannuccia"...con tutto il rispetto per Roccacannuccia!!!

Ovviamente dalla fotografia della "galassia" meridionalista ne viene fuori un quadro abbastanza complesso e variegato, visto dall'esterno e' una vera e propria "selva oscura", con una serie di moviemnti meridionalisti o finto-meridionalisti. Lo spazio a noi dedicato c'e' stato ma molto condensato e quindi le dichiarazioni lampo di Beppe De Santis e Antonio Ciano, hanno dato adito a interpretazioni, alcune sballate e strumentali.

Le cose chiare per tutti e da ribadire per il Partito del Sud sono due:
1) la strada intrapresa non e' quella dei "neoborbonici" da rinchiudere nel ghetto della nostalgia e del folklore, verità storica e critica al cosiddetto "risorgimento" assolutamente sì ma nostalgie monarchiche di antiche dinastie (tra l'altro anche gli eredi legittimi recentemente si sono dichiarati per l'Unità d'Italia come fatto "ineluttabile") o secessioniste no.
2) a differenza di altri movimenti finto-meridionalisti, noi non faremo mai accordi con il governo di centro-destra di Berlusconi e Bossi e nemmeno con i suoi ascari meridionali come "Noi Sud" di Scotti o "Forza del Sud" di Micciche'.

La delicata questione delle alleanze con altri partiti, e le relative ipotesi di cui Beppe De Santis ha accennato col cosiddetto "terzo polo" o con "Movimento 5 Stelle" di Grillo, è ancora in fase di studio e di analisi...NESSUNA IPOTESI LA POSSIAMO CONSIDERARE DEFINITIVA O COME UN ACCORDO GIA' CONCLUSO.

Speriamo di discuterne, sia all'interno che all'esterno con gli altri movimenti, in un clima sereno e non di caccia alle streghe. Comunque la crescita nei numeri del nostro movimento, con l'aumento dei tesserati e delle sezioni, ci sta dando ragione mentre le chiacchiere a vuoto, le polemiche inutili e faziose ed i proclami sterili li lasciamo ai vecchi e solitari soloni e tromboni del nostro mondo di cui non abbiamo più bisogno.

lunedì 15 novembre 2010

Gli interventi della 2a giornata (domenica 14 novembre) degli Stati Generali del Sud su Radio Radicale






Maggiori dettagli su questa giornata e lista interventi al link di Radio Radicale

Gli interventi della prima giornata degli Stati Generali del Sud in audio su Radio Radicale






Maggiori dettagli su questa giornata e lista interventi al link di Radio Radicale

Stati Generali del Sud: intervento di Michele Emiliano 2/2

Stati Generali: Intervento di Michele Emiliano 1/2

Stati Generali del Sud: intervista a Beppe De Santis e Michele Emiliano

Gli Stati Generali del Sud...da BlogSicilia



14 novembre 2010 - Esponenti e rappresentanti del neomeridionalismo hanno preso parte alla convention nazionale di due giorni, chiamata “Gli stati generali del Sud” ed organizzata dal "Partito del Sud", il 13 e 14 novembre a Palermo al teatro Biondo e al Teatro Bellini.
Nell’assemblea sono stati dibattuti i temi nel neomeridionalismo per la stesura e approvazione del “Manifesto del neomeridionalismo”, ma è stato anche elaborato un piano di lavoro e di iniziative unitarie, compresa una marcia per la democrazia e lo sviluppo da Lampedusa alle Alpi.
Leit motiv della due giorni su “che fare” in vista delle oramai prossime elezioni politiche nazionali affinché non si giochino – come dichiara Beppe De Santis "soltanto sulla pelle del Sud”.
Alla due giorni di lavori hanno preso parte tra gli altri, Pino Aprile, autore di “Terroni”, il sindaco di Bari Michele Emiliano, Felice Floris, leader del movimento dei Pastori sardi.
Durante il suo intervento, il segretario di Partito del Sud, Beppe De Santis ha lanciato un durissimo attacco nei confronti di Gianfranco Miccichè, che due settimane fa, proprio da Palermo, ha lanciato il suo nuovo partito Forza del Sud: “Mentre il vascello berlusconiano sta miseramente affondando tra scandali privati e pubblici, paralisi e lontananza dai problemi del Paese – ha detto De Santis – i topi delle stive cercano la salvezza, saltandone fuori. Così il servo del ras milanese che più inserviente non si può, il sottosegretario Miccichè, s’inventa e lancia, alla disperata, ‘Forza del Sud’, svolgendo tutte le parti possibili in commedia”. Alle parole di De Santis fanno eco quelle dell’ex segretario del Partito del Sud, Antonio Ciano: “Quello di questi giormi è un avvenimento eccezionale – spiega il Presidente Onorario del Movimento - perchè questi movimenti come Forza del Sud, Io Sud o Noi Sud, sono la causa dello sfascio del Meridione negli ultimi anni, diventando servi sciocchi del governo di Roma che poi è un governo padano”.


Fonte: Blog Sicilia

Articolo de "Il Corriere della Sera" sugli "Stati Generali del Sud"

Di noi se ne parla su "Il Corriere della Sera" , edizione nazionale del 13/11/2010...fatti e non chiacchiere....

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MILANO - Esponenti e rappresentanti del cosiddetto neomeridionalismo parteciperanno alla convention nazionale che è stata organizzata dal movimento «Gli stati generali del Sud» in programma oggi e domani, in contemporanea, nel teatro Biondo di Palermo e nel teatro Massimo Bellini di Catania. Articolata in quattro sedute, nell' assemblea saranno dibattuti tutti i temi del movimento per arrivare alla stesura e all' approvazione del «Manifesto del neomeridionalismo», ma sarà anche elaborato un piano di lavoro e di iniziative unitarie, compresa una marcia per la democrazia e lo sviluppo del territorio che va da Lampedusa alle Alpi.
Secondo le intenzioni espresse dagli organizzatori, l'assemblea si dovrà interrogare sul «che fare» in vista delle prossime elezioni politiche nazionali che a loro dire sarebbero imminenti affinché non si giochino «soltanto sulla pelle del Sud».
Lo ha dichiarato Beppe De Santis, segretario nazionale del Partito del Sud. Alla due giorni di lavori interverranno amministratori locali, giornalisti, docenti universitari, promotori di movimenti autonomi.
In particolare è attesa la partecipazione di Pino Aprile, autore del bestseller «Terroni», di Michele Emiliano sindaco di Bari, di Massimo De Meo animatore delle liste civiche nel Lazio e in Italia, e di Francesco Aiello, ex sindaco di Vittoria, promotore dei movimenti autonomi degli agricoltori siciliani. Saranno presenti in ambedue le giornate, con interventi che sono stati già programmati, Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia e anche il leader del movimento «Pastori sardi», Felice Floris.

Fonte: Corriere della Sera del 13/11/2010

COMUNICAZIONE PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE PARTITO DEL SUD

In conformità con le regole del nostro Statuto, in particolare con riferimento all’art. 12 comma c) del nostro Statuto, approvato il 6/03/2010 a Roma e regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate di Roma il 9/06/2010 nonché pubblico e disponibile on line sul sito www.partitodelsud.eu, vista l’evidente incompatibilità ed il reiterato comportamento diffamatorio, attraverso atti, incontri segreti con altri movimenti e partiti, telefonate, email, messaggi in rete, di fatto contrari alla linea politica del nostro movimento ed oltraggiosi nei riguardi del nostro segretario politico nazionale Beppe De Santis (regolarmente eletto all’assemblea del 25 settembre 2010 a Napoli), si comunica il provvedimento di espulsione dal nostro movimento per:

Erasmo Vecchio, Alessandro Tornello e Francesco Laricchia

Dalla data odierna ogni loro carica all’interno del movimento è revocata e si diffida i citati signori a parlare a nome del Partito del Sud.


Roma, 11 novembre 2010

Firmato
Consiglio Direttivo Nazionale Partito del Sud
Beppe De Santis, Antonio Ciano, Andrea Balia, Enzo Riccio, Natale Cuccurese

giovedì 11 novembre 2010

Programma "Stati Generali del Sud" a Palermo 13 e 14 novembre




Stati Generali del Sud, Palermo 13 e 14 novembre

Segreteria operativa: Francesco Calderone Cell. 337-961557

Invito a tutti i neomeridionalisti e sicilianisti, a tutte le associazioni e movimenti meridionalisti e siciliani.

Gli Stati Generali del Sud, promossi dal network “neo-meridionalista” e dal Partito del Sud di Ciano e De Santis, ed aperto a tutti i soggetti meridionalisti di buona volontà, si svolgeranno il 13 e 14 novembre 2010, a Palermo. Prevalentemente nelle sale del Teatro Stabile Biondo (Via Roma, n. 258),e, in modo succedaneo, nelle sale del Teatro Bellini (Piazza Bellini).

PROGRAMMA

Sabato 13 novembre, ore 9.30- 14.30 - Assemblea generale (Teatro Biondo)

- Inteventi del Partito del Sud con interventi iniziali del Presidente Nazionale e Segretario Politico Nazionale Beppe De Santis e del Presidente Onorario Antonio Ciano.
- Interventi del Consiglio Direttivo Nazionale (Andrea Balia, Enzo Riccio, Natale Cuccurese) e di altri esponenti e referenti territoriali del Partito del Sud (tra i quali Linda Cottone, Gen. Pappalardo, Gianfranco Pipitone, Costanza Castellano,…)
- Interventi degli ospiti, tra i quali:
o Pino Aprile (giornalista e storico, autore di “Terroni”)
o Prof. Leonardo Urbani (docente urbanistica Università Palermo),
o Prof. Ignazio Buttitta (docente antropologia Università Palermo),
o Esponenti del movimento autonomo degli agricoltori “Terra è Vita”
o On. Ciccio Aiello (esponente degli agricoltori dei “Comitati in Rete”)
o Dott. Massimo De Meo (Presidente di Iterlegis, esponente del movimento nazionale delle liste civiche).
o Gigi Di Fiore (giornalista de “Il Mattino” e scrittore)
o Antonella Colonna Vilasi (scrittrice)


Sabato 13 novembre, ore 16-19,30 – Commissioni, Consulte, Coordinamenti e Incontri tematici (sale del Teatro Biondo e del Teatro Bellini)

- Commissioni Operative: Programma strategico, Piattaforma elettorale, Cultura e Patrimonio culturale materiale e immateriale, Organizzazione e Comunicazione, Legalità e sicurezza, Programmazione e sviluppo locale
- Attivazione del Movimento giovanile neomeridionalista
- Assemblea sulla “ Crisi dell’agricoltura e commercializzazione”
- Convegno sulle politiche energetiche e idriche
- Coordinamento femminile neomeridionalista
- Movimento degli artisti meridionali
- Network “I meridionali nel mondo”

Domenica 14 novembre, ore 9,30-14,30 – Apertura assemblea ad ospiti esterni (Teatro Biondo)
Interventi degli ospiti esterni tra i quali:
- Presidente della Regione Siciliana, On. Raffaele Lombardo
- Michele Emiliano (Sindaco di Bari)
- Presidente dell’Associazione Camelos, Dott. Pietro Genovese
- Presidenza della Libera Università Popolare della Politica di Palermo
- Dott. Antonio Piraino, di “Carta 9 gennaio”
- Movimento Indipendentista Siciliano
- Altre Associazioni e Movimenti meridionalisti e sicilianisti
- Rappresentanti di organizzazioni/movimenti sindacali e imprenditoriali
- Conclusioni di Beppe De Santis.

Domenica 14 novembre, ore 15,30-17,30 – Conclusioni e comunicazioni organizzative (Teatro Biondo)
- lettura, dibattito ed approvazione formale dei documenti degli Stati Generali del Sud
- approvazione del Piano di lavoro
- integrazioni organizzative, comunicazioni e saluti finali

mercoledì 10 novembre 2010

Nuovo blog della nuova sezione del Partito del Sud a Giugliano (NA) ed articolo "La munnezza di Giugliano"




Diamo il benvenuto ai briganti della nostra nuova sezione di Giuliano (NA) intitolata a Nicola Zitara, hanno già un loro blog ...ed ecco un loro bell'articolo sulla drammatica situazione della gestione dei rifiuti nella zona...


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La manifestazione tenutasi il giorno 2 novembre 2010 a Giugliano per protestare contro lo sversamento di ulteriori rifiuti nel sito di taverna del Re, riassumeva in sé l’essenza dell’inevitabile destino di fallimento del Comune di Giugliano e del suo comprensorio. C’era tra la folla una nutrita schiera di politicanti abitualmente aggiranti nel sottobosco del malgoverno municipale che manifestavano in pratica contro se stessi. Persone, o direttamente coinvolte nella vita politica della municipalità giuglianese, o dedite ad attività professionali per l’espletamento delle quali la vicinanza agli ambienti decisionali appare quantomeno consigliabile in quanto matrice di occasioni esclusive. Persone in possesso, in virtù delle proprie frequentazioni, di informazioni, possibilità o incarichi ai più preclusi, persone che con lungimirante arguzia non hanno esitato a mescolarsi tra la folla nell’estremo tentativo, riuscitissimo, di salvare la faccia, e che non hanno esitato a rassegnare le proprie dimissioni sapendo che il loro gesto avrebbe rappresentato men che una formalità, in quanto, ben che vada, sono consapevoli di poter, o tornare a sedere sulla propria poltrona come se nulla fosse accaduto, complici i media locali tutt’altro che indipendenti, o, mal che vada, potendo contare su di una fedele e nutrita schiera di clientes, di venir rieletti alla prossima tornata con una certezza quasi matematica. Persone che pur di guadagnare crediti da spendere in circostanze prossime venture non hanno esitato a gettarsi in mezzo ai tafferugli di Taverna del Re rimediando magari una manganellata in testa o un calcio in mezzo alle palle…
C’era di tutto alla manifestazione del 2 novembre: professionisti che campano di consulenze commissionate dal comune, piccoli cloni di Berlusconi camuffati sotto l’opposto colore, costruttori che si dichiarano contro la speculazione edilizia, mancavano solo, o forse no, nani, ballerine e carri allegorici. Si potrà obbiettare che bisogna distinguere la volontà politica locale con quella nazionale poiché in questo caso quella locale ha manifestato contro quella nazionale. Se anche fosse vero l’obiezione desta più di una perplessità: intanto se anche ciò fosse vero, una classe politica del genere, che scende in piazza in mezzo ai comuni cittadini con pentole e mattarelli è una classe politica inetta che in riunioni o consigli di sorta perde soltanto il tempo senza combinare nulla. In secondo luogo, una classe politica inetta che in riunioni o consigli di sorta perde soltanto il tempo senza combinare nulla. In tertiis una classe politica inetta che in riunioni o consigli di sorta perde soltanto il tempo senza combinare nulla e lo fa da 15 anni, tanto è il tempo che Giugliano è diventata il merdaio d’Italia, e una volta che si dimette sparisce per sempre cambiando mestiere e sul punto si ha più di una perplessità. Perché una volta che la bufera sarà passata questa gente tornerà al suo posto come se nulla fosse a fare i porci comodi propri magari avendo addirittura guadagnato credito. Il che pare quasi inevitabile. A proposito, il sindaco alla manifestazione non c’era. C’è chi dice che fosse in Romania in vacanza, c’è chi sostiene che fosse barricato in casa, magari ad aspettare che tutto, cadesse nell’oblio.

Fonte: Partito del Sud - Giugliano

martedì 9 novembre 2010

Caro Roberto....



Caro Roberto,
ieri ho visto in TV la prima puntata della trasmissione su RAI3 ed ero contento di farlo, soprattutto perchè finalmente un napoletano stimato da tutti parlava in TV e dava un'immagine diversa della mia città, della nostra amata terra. Un'immagine di impegno civile e di coraggio, così diversa dallo stereotipo del napoletano che butta il sacchetto di spazzatura dalla finestra.
Aggiungo che ho sempre ammirato il tuo coraggio di denunciare e di lottare con la tua attività di scrittore le nefandezze della Camorra; mi sono vergognato quando ho saputo che nel mio quartier di origine, nel mio quartiere borghese dei "benpensanti" che è il Vomero, non sei riuscito ad affittare un appartamento perchè la gente "aveva paura".
Devo però dirti che, mentre ho apprezzato l'intervento su Falcone, non ho apprezzato per niente la scena del tricolore e del richiamo alla "Giovine Italia" ed al suo giuramento, questa stantia retorica "risorgimentale" lasciamola a quelli del Nord, noi meridionali non ce la possiamo permettere, anche perchè e' un'offesa alla nostra memoria meridionale e napolitana (il termine "napolitano" e' stato utilizzato fino al 1861 per tutti i meridionali fino a Reggio Calabria). Non ce la possiamo permettere soprattutto perchè dopo 150 anni il "belpaese" non e' unito nei fatti: nelle infrastrutture, nelle possibilità di trovare un lavoro, nella considerazione che si ha per gli "altri" italiani e soprattutto nelle prospettive. Io che sono un ingegnere napoletano che lavora lontano dalla sua città, come tanti altri, sono pieno di risentimento e rancore verso questo paese che davvero unito non e' da quel fatidico 1861. Da quando, con una guerra non dichiarata e con un'invasione di mercenari in camicia rossa, ci fu una conquista militare sabauda che ha smentito clamorosamente tutti i grandi ideali di cui parlava Mazzini, da allora, oggi come ieri, per noi meridionali spesso esiste un solo destino: "o briganti o emigranti".
E permettimi di aggiungere che la malattia delle mafie e camorre peggiorò proprio allora, quando Garibaldi si fece aiutare senza scrupolo dai "picciotti" di mafia in Sicilia e il Ministro Liborio Romano, uno dei primi esempi di gattopardismo e trasformismo meridionale, si fece aiutare dai camorristi di Tore 'e Crescienzo per "mantere la quiete" e per sorvegliare i seggi di un plebiscito truffa per l'annessione (votò meno del 2% della popolazione con imbrogli di tutti i tipi)...oggi quella malattia e' diventanta un cancro, contro il quale tu e tanti coraggiosi lottate senza tregua. E io da napolitano e da meridionale sono decisa a combatterla insieme a te, ma per favore non facciamolo nel nome di Mazzini o Garibaldi o Vittorio Emanuele II...e' come per un ebreo vedere uno di loro con il Mein Kampf!!!
Qui non si tratta di "dividere" un paese che, scusami se lo ripeto, e' già diviso nei fatti, vedi i cori che accompagnano i napoletani e i meridionali in genere negli stadi di tutt'Italia o le deliranti affermazioni di ministri e politici della Lega Nord (ideale proseguimento delle dichiarazioni razziste di Lombroso o dei proclami di generali piemontesi come Pinelli e Cialdini, dei veri criminali di guerra!!!), si tratta di ristabilire la verità storica e riprenderci una dignità di popolo che ci è stata levata sempre da quel fatidico 1861.
Ovviamente non si tratta nemmeno di contestare l'Unità in sè, ma il COME e' stata fatta e le sue conseguenze, per il Sud un destino da colonia di consumatori di prodotti e servizi del Nord.
Per anni ci hanno inculcato queste schiocchezze alla De Amicis dei "fratelli d'Italia", solo in pochi hanno denunciato gli errori e gli orrori di una guerra civile durata quasi 10 anni e il regime sabaudo che fu molto peggio di quella borbonico, come disse Gramsci "lo stato italiano (leggasi piemontese) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti”.
Decine di libri di scrittori, giornalisti e storici, stanno facendo negli ultimi anni opera di revisione storica, l'ultimo e di maggior successo e' il bellissimo "Terroni" di Pino Aprile che per noi e' una sorta di libretto rosso di Mao.
Ovviamente non aspiro a tornare ad antiche monarchie, ma non si capisce perchè noi meridionali non possiamo essere orgogliosi del periodo del Regno delle Due Sicilie che, con le sue luci ed ombre, era un regno pacifico ed indipendente oltre che "italiano" o meglio "napolitano" a tutti gli effetti. Noi non dobbiamo inventarci uno stato che non e' mai esistito come la Padania o inventarci simboli celtici!
Non e' nostalgia, e' voglia di verità e di giustizia...la stessa che tu ci hai messo nei tuoi libri, solo ricordando le centinaia di migliaia di morti come "briganti" che in realtà erano contadini meridionali che si ribellarono ad un'invasione, ricordando le città eccidiate come Pontelandolfo, le fabbriche napoletane mandate in rovina come Pietrarsa dove mandarono i bersaglieri a sparare sugli operai che scioperavano dopo il ridimensionamento delle attività, le ferriere calabresi di Mongiana smontate per trasferirle al centronord...Solo così, con la nostra dignità di popolo, potremo trovare una nostra strada per il riscatto del Sud e di uno sviluppo sostenibile e la smetteremo di inseguire "modelli" che ci vengono dal "civile" nord del paese.
Ti saluto con immutata stima e affetto napoletano,

Enzo Riccio
Segr. Organizzativo Nazionale
PARTITO DEL SUD

lunedì 8 novembre 2010

"Il tricolore del Nord il tricolore del Sud" di Lino Patruno



Ricevo e posto questo stupendo e condivisibile articolo di Lino Patruno, un'analisi lucidissima del paradosso delle accuse al meridionalismo di "voler essere separatista" appena vogliamo dire la nostra sulla verità storica della "malaunità", appena contestiamo gli stereotipi della propaganda del nord...

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Facciamoci caso. Appena il Sud alza la voce, qualcuno si indigna perché si comprometterebbe il "senso d'identità nazionale". Insomma il Sud non più muto minaccerebbe l’Unità d’Italia proprio mentre se ne celebrano i 150 anni. Strano che nessuno si sia inalberato quando dritto dritto di secessione parlava la Lega Nord. Anzi, per dimostrare la parità di trattamento, la si è fatta accomodare con tutti gli onori al governo.
E strano che si sia gridato allo scandalo per un tricolore bruciato a Terzigno nella rivolta della monnezza, mentre è solo folklore il tricolore vilipeso ogni minuto da Bossi e compagni.
Il Sud che parla non va ascoltato, ma messo sùbito a tacere come neoborbonico, nostalgico di quell’innominabile Regno del Male. E il Sud che parla non vorrebbe migliorare il suo futuro, ma tornare al suo infame passato. Così qualsiasi libro di storia diversa da quella finora raccontata non è storia ma delirio, come se qualcuno avesse il monopolio della storia. Con la classica domanda: ma a che serve? Se non ad aprire gli occhi sulla storia, dovrebbe servire a capire ciò che bolle nel ventre del Sud.
Capire prima di dire, zitto tu che sei sporco e cattivo. Capire prima di accusare il Sud di minacciare un’Unità dalla quale è fuori.
E poi, squilibri fra aree ci sono in tutta Europa, altrimenti non ci sarebbero gli interventi per eliminarli. Ma non risulta che altrove gli abitanti meno ricchi siano considerati esseri inferiori cui non concedere nemmeno la parola. La Germania, per dire, sempre sbattuta in faccia al Sud, imparate da loro. Per portare l’Est riunificato al livello dell’Ovest ha speso cinque volte quanto speso dalla Cassa per il Mezzogiorno: cinque volte. Ma dopo vent’anni le differenze di reddito sono più o meno pari alle nostre. Eppure i territori dell’Est sono considerati i più colti e chic del Paese. E se finora la parità non è stata raggiunta, nessuno si è sognato di dire che dipende dalle persone e non dalle politiche adottate.
Ora il ministro Tremonti, che non va a cena con i neoborbonici, dice che per il Nord e il Sud non ci può essere la stessa ricetta economica. Il Nord deve competere con l’Europa e il mondo, il Sud deve competere per avvicinare il Nord. Purtroppo 150 anni dimostrano che i piani "speciali" per il Sud sono sempre stati forme tardive (e inefficaci) di riparazione per tacitare la coscienza: se i buoi sono usciti dalla stalla, inutile riparare la porta. Non andavano fatte politiche nazionali che danneggiassero il Sud, questa la verità. E dall’Unità in poi è sempre andata così, come ammettono ora anche molti storici con la puzza al naso. Un esempio a caso, la" svalutazione competitiva" della lira: se ne teneva giù il valore per favorire le esportazioni a basso prezzo. Una manna per gli industriali del Nord, una iattura per la gente del Sud che con quella lira svalutata si impoveriva.
Il problema è trovare il punto di svolta per il Sud. E’ innescare la scintilla della ripartenza, come se fosse il Bari di Ventura. Ricordando sempre come sia imbarazzante rispondere a chi obietta a modo suo sconcertato: ma state ancora lì, nonostante tutti i soldi che vi abbiamo dato? Tutti gli Istat, le Svimez, le relazioni storiche dello stesso ministero di Tremonti dimostrano che questi soldi non sono mai stati in aggiunta al normale. E che, di riffa o di raffa, al Nord ne è stato dirottato il grosso. Gli hanno creato un mercato comodo, protetto, garantito per i suoi prodotti. E hanno addomesticato il consenso politico per continuare così. Ma vai a scalfire il pregiudizio.
Mezzo Paese non sopporta l’altro mezzo, altro che " senso d'identità nazionale".

Ma dovrebbe essere il Sud a cominciare a dire cosa gli serve. Cominciare a dire che non vuole più uno statalismo senza Stato come finora: vi mando i soldi (un inganno) ma non vi faccio le strade, non vi do i treni puliti e veloci, non vi combatto la criminalità, non vi alleggerisco la burocrazia, non vi commissario i sindaci che trascurano la raccolta differenziata dei rifiuti. Basta che consumiate. Lo statalismo senza Stato è la peggiore istigazione per la cattiva amministrazione al Sud.
Ora pare che l’ennesimo "Piano per il Sud" preveda le grandi opere: ma sono le stesse attese da una vita. Con pochi progetti ma ponderosi e interregionali. Va bene. Ricordando, per dovere igienico, che la Salerno-Reggio Calabria è ancora lì perché, chiuso un cantiere, mancano sempre i fondi per l’altro. E ricordando che la prima scintilla può venire dalla detassazione degli investimenti al Sud, sempre sventolata ma mai contrattata seriamente a Bruxelles. Ma se anche questo santo e questa festa passeranno, resteranno gli indici puntati sulla vergogna del Sud. Dimenticando che senza Sud non cresce l’Italia. E che allora davvero il federalismo trionferà: ciascuno si tiene il suo, tranne voti e consumi del Sud. Alla faccia dell’Italia unita.

Lino Patruno


Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

150esimo Unità d'Italia, inaugurato monumento ai Caduti dell'Assedio di Gaeta

Inaugurato a Gaeta il 6 novembre il monumento per i Caduti dell'assedio di Gaeta (novembre 1860 - febbraio 1861) alla presenza delle autorità civili, religiose e militari e di circa 10 sindaci provenienti da tutto il Sud Italia e dal comprensorio che 150 anni fa subirono le tragiche conseguenze delle rappresaglie delle truppe piemontesi.

La cerimonia è iniziata in aula consiliare con il saluto del vice sindaco di Gaeta Salvatore Di Ciaccio ai rappresentanti dei comuni presenti tra cui Pontelandolfo (BN), Tufo (AV) e Civitella del Tronto (TE). "Oggi - ha detto il vice sindaco - è una giornata importante per la nostra città che ha voluto commemorare i momenti drammatici dell'assedio alle cui vittime è dedicato il monumento vicino Porta Carlo III".

Nel suo intervento, il Sindaco Raimondi ha ricordato che l'obiettivo di questa manifestazione non è quello di "andare contro alle cerimonie ufficiali, ma di ristabilire la verità storica di quegli anni taciuta per troppo tempo". Riguardo alle polemiche sulla collocazione del monumento, secondo Raimondi si tratta di affermazioni che vanno "oltre il ridicolo - ha affermato Raimondi - Parlare di abuso edilizio per un ceppo commemorativo testimonia il basso livello a cui è giunta la politica".

Altro momento intenso vissuto in aula consiliare è stata la lettura della poesia, da parte del consigliere Mimmo Guerra, di Ferdinando Russo «'O surdato 'e Gaeta» che, attraverso il racconto di un militare borbonico, ripercorre i mesi dell'assedio e i primi momenti dello Stato unitario. Successivamente, i Sindaci si sono recati in corteo presso porta Carlo III dove è stato scoperto il monumento ai Caduti dell'Assedio di Gaeta.

"Questo monumento, nella sua semplicità, vuole ricordare le vittime civili e militari di quella battaglia ed anche tutti i morti che ci furono nel Meridione a cause dei saccheggi e degli eccidi delle truppe piemontesi. Fu una guerra fratricida e non dichiarata: l'assedio del 1860 non fu l'unico che subì Gaeta ma fu sicuramente il più terribile per violenza e disumanità - ha affermato il Sindaco di Gaeta - Non vogliamo portare avanti uno sterile revisionismo storico ma fare luce sugli eventi che portarono all'Unità nazionale per capire da dove nascono quelle fratture che sembrano dividere in maniera insanabile il nostro Paese. Capire come è avvenuta l'Unità d'Italia, senza mettere in discussione il suo valore, ci premetterebbe di capire di cosa ha veramente bisogno la nostra nazione".

"Viviamo in un'Italia libera e democratica grazie alla Resistenza, la vera guerra di liberazione dal nemico straniero, che vide protagonista il nostro territorio che si trovava nei pressi della linea Gustav: molti comuni del comprensorio del Golfo, infatti, furono decorati con le medaglie al valor civile - ha concluso Raimondi - L'Italia che vogliamo è quella repubblicana nata il 2 giugno 1946 i cui valori sono l'Unità, la Democrazia ed il rispetto dei diritti costituzionali".

Infine, come gesto simbolico, Porta Carlo III è stata chiusa dal Sindaco Raimondi e dagli altri sindaci presenti a ricordare come il 6 novembre 1860 il re Francesco II dichiarò lo stato di assedio e iniziò la resistenza dei sodati che durò fino al 13 febbraio del 1861. E proprio in quella data sarà riaperta la porta che conduceva alla fortezza di Gaeta.

giovedì 4 novembre 2010

"Tutti a Gaeta il prossimo 6 novembre" di A. Ciano



Tra le prime iniziative che si svolgeranno a Gaeta per ricordare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, sabato 6 Novembre alle ore 15,30 presso la Porta di Carlo III verrà inaugurato il monumento “alle vittime dell’Assedio di Gaeta del 1860-61”, in ricordo di quelle tragiche vicende che si conclusero il 13 Febbraio 1861 lasciando nella nostra città e nel nostro borgo morte e distruzioni.

Alle ore 17,30 al Club Nautico ci sarà la presentazione del libro di Gigi Di Fiore “Gli ultimi giorni di Gaeta” (Rizzoli), alla presenza dell’Autore, che ha descritto con lucidità e competenza (abbiamo avuto modo di sentirlo anche sul TG1 e sul TG2 Mizar), il dramma della nostra città, le dinamiche e le conseguenze dell’Unità d’Italia.
Dal 4 novembre sarà attivo il sito www.150gaeta.org all'interno del quale potranno essere consultati tutti gli atti, i cenni storici, i documenti e gli eventi che il Comune sta elaborando per questa ricorrenza. Da questa data verrà pubblicato "Il giornale dell'assedio" di Carlo Garnier, sotto forma di un’originale cronaca telematica che riporterà quotidianamente i drammatici avvenimenti che si svolsero a Gaeta dal 4 novembre 1860 al 13 febbraio 1861. Il Comitato cittadino sta valutando tutti i progetti pervenuti entro la scadenza del 15 ottobre, e con il prezioso lavoro degli uffici comunali è stata già inoltrata richiesta di finanziamento alla Regione Lazio sul bando dei grandi eventi culturali.
Facendo seguito alle delibere di Consiglio Comunale abbiamo inoltrato formale richiesta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di conferimento della Medaglia d'oro al valore civile, abbiamo inoltrato alla struttura di missione della Presidenza del Consiglio una richiesta di finanziamento e di considerazione del ruolo svolto dalla città di Gaeta nelle vicende che portarono all'unità. Al tempo stesso va chiarito però che il Comitato Interministeriale, istituito con DPCM il 24-4-2007, subito dopo finanziò diversi progetti faraonici e poco attinenti al 150°, a Venezia, Firenze, Perugia, Torino, Novara, Imperia, Reggio Calabria ed Isernia esaurendo praticamente tutte le risorse disponibili. Per Gaeta poi oltre al danno la beffa perché il sito ufficiale del 150° mai fa riferimento al ruolo della città di Gaeta, alla sua importanza ed al suo sacrificio nell'assedio del 1860-61, denotando un ripetuto tentativo di rimuovere una pagina importante dell'unità o quantomeno un'ignoranza storica imbarazzante; e questo sin dalla primavera del 2007, quando cioè ancora non amministrava Raimondi. Noi tutti abbiamo il dovere morale di valorizzare la nostra storia che è parte importante della Storia dell'Italia; il sacrificio dei nostri avi, le morti e le distruzioni non possono essere cancellate ma al contrario si rende fondamentale ridargli il giusto valore e dignità. E’ questo il senso del monumento che verrà collocato in Porta Carlo III, sobrio e realizzato con pezzi storici, dal forte contenuto simbolico e senza connotazioni particolari se non quella di ricordare le vittime dell’assedio. Abbiamo invitato, oltre a tutta la cittadinanza ed alle Autorità civili, militari e religiose anche i Sindaci delle città che hanno subito la nostra stessa sorte per riunire in un unico gesto il senso profondo che vogliamo venga attribuito al 150°, cioè una diversa considerazione ed una nuova conoscenza delle vicende che determinarono l’Unità.
“La verità rafforza l’Unità” è di conseguenza il simbolo con il quale la città e tutto il Sud chiedono fortemente un riconoscimento del sacrificio di intere popolazioni che credevano in un percorso che avrebbe dovuto portare all’unione tra gli italiani e che invece non si è mai avviato. E’ lo stesso Di Fiore, al termine di un’intervista, ad affermare che “subito dopo la caduta di Gaeta il PIL del Centro Nord era pari al PIL del Mezzogiorno d’Italia, quindi si partiva in condizioni economiche paritarie e quella parità fu dissipata”. Forse la questione meridionale inizia proprio in quel periodo.

A. Ciano

lunedì 1 novembre 2010

Gaeta contro Formia...contromanifestazioni a Gaeta il prossimo 6 novembre per i 150 anni unità Italia

Mentre altri movimenti e associazioni si affannano a cercare un po' di visibilità mediatica con scarsissimi risultati, la giunta meridionalista di Gaeta con Antonio Ciano ed il sindaco Raimondi è l'unica a dimostrare nei fatti una critica feroce alle manifestazioni delle bugie risorgimentali ed a proporre la verità storica...ecco un recente servizio del TG nazionale che parla delle polemiche tra Formia, che organizza manifestazioni per il Risorgimento, e Gaeta con le sue contromanifestazioni previste per il 6 novembre...
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29/10/2010 - Servizio del Tg1 delle 20 sulla manifestazione organizzata a Gaeta il 6 novembre 2010 di protesta contro le celebrazioni per i 150 anni di unità d'Italia. Interviste a Gigi Di Fiore, autore del saggio "Gli ultimi giorni di Gaeta - l'assedio che condannò l'Italia all'unità" edito da Rizzoli, ed al sindaco di Gaeta, Antonio Raimondi.