mercoledì 28 settembre 2011

CONVOCAZIONE 3° CONGRESSO NAZIONALE PARTITO DEL SUD 8-9 OTTOBRE 2011 A NAPOLI



3° Congresso Nazionale del PdSUD - Napoli 8-9 ottobre 2011


"Hotel "Palazzo Alabardieri" via Alabardieri, 38 - 80121 Napoli (zona Chiaia, a 20 m. da Piazza dei Martiri)



Sabato 8 ottobre 2011


ore 9 - 9.30: accredito e registrazione partecipanti


ore 9.30 - 14: assemblea ordinaria iscritti (aperta solo ai soci regolarmente iscritti ed in regola con la quota 2011) con all'ordine del giorno:


1) relazioni Consiglio Direttivo Nazionale in carica e approvazione bilanci 2010-2011


2) votazione organi esecutivi e di garanzia


3) nomina commissioni

ore 14,00-15,00 intervallo;

ore 15,00-19,00 ripresa lavori e apertura ad ospiti (solo ad invito) + stampa;




Domenica 9 ottobre


ore 9,30-12,30: Commissioni


12.30-14.00: Relazioni finali del Direttivo nazionale e dei Presidenti delle Commissioni, con apertura anche a simpatizzanti ed altri ospiti esterni



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Info pratiche, per raggiungere l'albergo sede del congresso

L'Hotel Palazzo Alabardieri si trova in zona Chiaia, non lontano dalla fermata della Metro "Piazza Amedeo" (Linea 2 della Metro, da Piazza Garibaldi in direzione Pozzuoli), e vicino alla celebre Piazza dei Martiri, coordinate tramite Google Maps:
http://maps.google.com/maps?q=via+alabardieri+38+napoli&hl=it&ll=40.834693,14.241438&spn=0.001155,0.002036&sll=37.0625,-95.677068&sspn=39.507908,66.708984&vpsrc=6&t=m&z=19

Energie rinnovabili, Meridionalismo e sottosviluppo - di N. Salerno


Gira la voce circa il fatto che il grande potenziale di fonti di energia rinnovabile di cui le regioni del mezzogiorno sembrano godere rappresenta il futuro del meridione. Siccome tale voce circola anche su siti e blog di alcuni partiti che si dicono meridionalisti, penso sia utile fare qualche riflessione in merito.
Non penso serva una laurea in economia per capire che avere a disposizione energia a buon mercato costituisce un vantaggio in termini di competitività. La domanda che invece ci si dovrebbe porre è se limitarsi a produrre solo energia sia sufficiente per far uscire un paese o una parte di esso dalla condizione di sottosviluppo e di conseguente disoccupazione.

Per intenderci, per molti anni paesi di milioni di persone (ad esempio i paesi arabi), pur essendo produttori di petrolio, non sono riusciti ad emanciparsi dallo sfruttamento e dal sottosviluppo. Solo in pochi si sono arricchiti, mentre il popolo emigra nei paesi importatori del loro stesso petrolio. Perché? Il motivo è molto semplice. Se non hai a disposizione un sistema produttivo capace di assorbire il petrolio estratto o gran parte di esso, tutto quello che puoi fare è venderlo agli altri paesi industrializzati. D’altro canto, non avendo un sistema produttivo proprio, devi importare tutti i beni dall’estero. In sintesi vendi materia prima grezza e importi merci e prodotti lavorati. Dovendo compensare il surplus del lavoro necessario per trasformare la materia prima in merci e beni ne consegue una bilancia commerciale sempre in negativo.

Per rimanere nel nostro paese, possiamo guardare alla Basilicata. La Lucania fornisce il 10% del fabbisogno nazionale di petrolio, ma, a parte qualche decimale in più sul PIL, continua a navigare nelle acque del sottosviluppo (come attestano sia la Banda D’Italia che l’ultimo rapporto Svimez) senza mostrare segni distintivi di crescita rispetto alle altre regioni meridionali.
Tra l’altro concentrare le risorse solo sulla generazione di energia, porterebbe ad una crescita dell’offerta e al conseguente abbassamento dei prezzi a tutto svantaggio delle stesse regioni meridionali. Va bene quindi investire sulle energie rinnovabili, purché le politiche di sviluppo non si limitano solo a questo settore.

Senza una crescita armonica e sistemica di un apparato produttivo e dei servizi, di un opportuno sistema creditizio mirato alle esigenze del meridione, un qualche meccanismo di “accompagnamento” al mercato delle novelle industrie ed imprese, la realizzazione delle infrastrutture e investimenti in ricerca e sviluppo, non si creeranno mai le condizioni per invertire la tendenza e impedire che nei prossimi anni il sud subisca una ennesima amputazione demografica.

Sebbene la riflessione possa apparire semplice e quasi banale, essa può, a mio modesto avviso, ben servire da metro per misurare la bontà delle politiche che verranno messe in atto (sempre se ciò avverrà) sia dai governi nazionali che da quelli regionali. Con lo stesso metro si potrà altresì misurare la credibilità dei partiti e/o dei politici. Soprattutto potrà aiutare a capire chi realmente ha a cuore il destino del meridione e discernere così l’erba buona da quella cattiva, ovvero il meridionalismo buono dal meridionalismo cattivo.

A titolo di esempio, si potrà discernere tra chi si limita a sbandierare l’illusione delle energia rinnovabile quale unico atto salvifico del meridione senza adoperarsi in altro.
E chi viceversa, insieme allo sviluppo delle fonte rinnovabili, si prodiga da un lato a creare le condizioni reali di sviluppo, pretendendo dallo stato progetti e finanziamenti (circa 61 miliardi di euro secondo lo Svimez) e dall’altro ad evitare che realtà aziendali già esistenti (vedi Alenia Aeronautica, Termini Imerese, …) non subiscano la stessa sorte toccata a Pietrarsa, Mongiana, San Leucio, Cantieristica navale, Cirio, etc.,

Nicola Salerno

Ecco perchè ci vergogniamo della Napoli della Festa dei Gigli a Barra...ma siamo orgogliosi di De Magistris!

Ha fatto bene De Magistris a "stigmatizzare" l'episodio della festa dei Gigli a Barra, col filmato che ha fatto ovviamente il giro delle TV italiane per diventare un altro episodio di "sputtaNapoli"...effettivamente non e' bello vedere una parte della città che assiste a questi "spettacoli", addirittura uomini di Chiesa che danno la loro benedizione...per fortuna che c'e' un'altra parte della città con De Magistris che di queste cose se ne vergogna, si dissocia e vuole costruire un futuro di legalità...di seguito il video pubblicato sul sito de "L'Espresso" e la lettera di Luigi De Magistris.

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Quanto accaduto in occasione della Festa dei Gigli, organizzata nella sesta municipalità del Comune, è un episodio vergognoso che questa amministrazione non può che stigmatizzare. Come non possiamo che stigmatizzare quanti, rivestendo ruoli istituzionali laici o religiosi, prendono parte a simili occasioni, di fatto avallando il tentativo del crimine organizzato di controllare il tessuto sociale anche per mezzo di comportamenti "simbolici" assolutamente inaccettabili.

Questa amministrazione ha fatto della lotta alla camorra e della battaglia per la legalità la stella polare del suo governo e del suo operato e non intende indietreggiare da questo impegno, che necessità della rottura del rapporto fra crimine organizzato e una certa parte della politica, dell'imprenditoria, delle istituzioni. Per questo abbiamo scelto di distruggere il partito della spesa pubblica trasversale, con cui spezzoni della politica hanno consentito l'arricchimento della camorra, imponendo invece il massimo controllo sulla gestione dei soldi e degli appalti pubblici, tagliando le consulenze esterne e il proliferare delle società miste; per questo abbiamo varato un piano di raccolta differenziata porta a porta che consenta di superare la filiera classica delle discariche-inceneritori, sottraendo così il lucroso business dei rifiuti alla camorra; anche per questo non arretriamo dall'attuazione della ztl nel centro storico, provocando la risposta delle famiglie criminali della zona di Piazza Dante che hanno perso il tradizionale controllo sull'area; per questo contrastiamo l'abusivismo commerciale o l'evasione fiscale, attraverso misure come l'ordinanza relativa alle licenze per l'occupazione del suolo pubblico oppure l'istituzione di una task force ad hoc che persegua chi evade le tasse.

Stiamo poi cercando di inviare alla città intera un segnale di legalità che abbia anche un valore simbolico, convinti che il controllo del crimine su Napoli sia uno dei deterrenti maggiori alla sua crescita, che deve essere legale perchè deve essere democratica, cioè riguardare tutti i cittadini. A dicembre, infatti, sarà organizzato un convegno internazionale contro le mafie promosso dal Comune e con il quale porteremo all'attenzione pubblica, non solo locale, il tema urgente di come sconfiggerle. Nonostante partecipi, in qualità di sindaco, alle feste popolari tradizionali della città, personalmente non ero a quella dei Gigli, ma sono restato indignato nel vedere il video pubblicato sul sito de L'Espresso che ritrae i boss del quartiere di Barra-S.Giovanni mentre indisturbati circolano a bordo di una Rolls Royce bianca, accompagnati da applausi e palloncini svolazzanti, con quell'atteggiamento sfrontato di chi crede di essere padrone della città e vuole inviare un messaggio "simbolico" di predominio sulle istituzioni. Non tenendo conto però di un dato: a Napoli, oggi, si respira un'aria nuova, di legalità e democrazia, che vede la società civile pronta ad una stagione di rinascita etico-politica. Quest'aria soffocherà quella stantia e irrespirabile della camorra, ma la camorra è troppo miope per rendersene conto. Oppure forse se ne rende conto e ne ha paura, reaggendo nei termini che abbiamo visto in questi mesi di nostro governo: inscenando e pilotando rivolte di strada contro i rifiuti oppure la ztl, soffiando dunque sulla sofferenza di cittadini che a causa di decenni di malgoverno hanno maturato una comprensibile sfiducia verso le istituzioni. Ma noi non ci fermeremo e andremo avanti. Come promesso in campagna elettorale: "far entrare il fresco profumo di libertà e far uscire il puzzo del compromesso morale", come diceva un magistrato coraggioso il cui nome era Paolo Borsellino.

Luigi De Magistris

martedì 27 settembre 2011

La7 fa orecchie da mercanti!


La7 continua ad ignorare le nostre mail di protesta e di diffida, se continuano a non rettificare ci toccherà procedere per altre vie...riportiamo il testo della nostra email inviata in data 16/09/ a La7 quando per la prima volta al TG La7 (e poi ce ne sono state altre...) hanno diffuso un sondaggio con "Partito del Sud" alleato del centrodestra:

"Riguardo al sondaggio dove inserite anche il Partito del Sud credo stiate commettendo un grave errore di confusione. Chiamate impropriamente Partito del Sud forze come Io Sud, Forza Sud, ecc...tutte collocate nel Centrodestra. Il Partito del Sud, di cui sono Vice Presidente Nazionale già esiste, governa dal 2007 Gaeta, con Assessorato al Demanio, unitamente alla lista civica del Sindaco Raimondi, e, cosa più importante, ha fatto parte della coalizione vincente a sostegno dell'elezione di Luigi de Magistris a Sindaco di Napoli insieme alla sua lista NAPOLI E' TUA, l'IDV e FEDERAZIONE DELLA SINISTRA. Siamo quindi collocati tutt'altro che a Centrodestra. Delle due l'una: o chiamate erroneamente quelle sigle "Partito del Sud", o se vi riferite a noi avete sbagliato a collocarci.
Essendo esistenti, regolarmente registrati, e avendo partecipato a più elezioni, e dovendo difendere il nostro operato e le nostre strategie ed alleanze, Vi preghiamo di correggere la cosa rispetto alla quale, non vorremmo vederci costretti a doverci tutelare legalmente.
Sarebbe il caso, se vorreste, invitarci a OTTO E 1/2 o altrove per chiarirVi lo sgradevole equivoco.
"


Andrea Balìa
Vice Presidente Nazionale del PARTITO DEL SUD
http://partitodelsud.blogspot.com
http://www.partitodelsud.eu

venerdì 23 settembre 2011

I primi 100 giorni della giunta De Magistris a Napoli

...ma perchè sono un iscritto del Partito del Sud?


Ricevo e pubblico questo bell'articolo dell'amico Bruno Pappalardo della sezione di Napoli...

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… ma perché sono un iscritto al Partito del Sud?
In verità non lo ricordo neppure come sia iniziata la storia. Forse un amico, forse un libro...bah, comunque diversi anni fa. Ecco,… ricordo, forse, chi inopinatamente accese un bagliore nella mia giovane mente, sulla vera storia dell’Italia unitaria furono le “tormentonanti” trasmissioni di un autorevole oratore, uno straordinario Angelo Manna. Chi non se lo ricorda? Quell’omone con un vocione cavo che spiegava “‘a trastola savoiarda", attingendo dal suo personale secchio tirato da un pozzo infinito di cultura classica e moderna che riusciva a far dialogare, magna pars di un nuovo e più aggressivo meridionalismo che diventava, addirittura istituzionale mediante una sua pur breve apparizione parlamentare. Credo, anche, che tutti, bene o male, siano passati per l’attività revisionista e di indagine documentarista del movimento dei neoborbonici. Perché negarlo? Anch’io, anche se solo come sostenitore convinto ma fui lettore delle loro pagine di esplorazione d’archeologia storica. Portarono a scoprire i coperchi marmorei ma, invero, terreno, tanta terra che aveva coperto corpi di contadini fedeli al proprio re, partigiani -molti seppelliti vivi – e di cui non se ne conosceva l’impensabile numero; quasi due milioni ma chiamati, per coprire la vergogna, briganti...

So bene che, già da molti anni, da quelle esperienze, si è andato oltre. Un’infinità di altri piccoli pianeti meridionalisti sono sorti e, ognuno, ha aggiunto o esteso o divulgato quelle investigazione e analisi storiche e politiche di un meridione letteralmente soppresso e ancora massacrato sia in nella forma più infame, ovvero l’abbandono che quella politica di colonialismo rinvigorito dalla ciurma barbara della Lega Nord. Fanno certo più male coloro, tra noi, si camuffano da meridionalisti per raggiungere scopi privatistici e di sinistro potere. Questi delinquenti sono peggio e figli di quei degni di assassini che vennero dal Nord.
Bene e, allora perché il Partito del Sud?
Perché il Partito del Sud mi ha personalmente garantito di lottare per la sua idealità-in difesa e a favore del Sud ed io ho accettato. Ho dunque, certamente accettato di:
1. lavorare e lottare per la mia terra, per la mia storia, per la mia identità, per la cultura espressa in millenni e culla della civiltà occidentale; di salvaguardare il benessere della gente, dei suoi tesori, artistici, paesaggistici, antropologici, sociali e soprattutto umani;
2. difenderne la sua libertà, le sue risorse, la sua intelligenza e geniale creatività, la sua gente onesta e lottare, semmai, punire la sopraffazione in qualunque forma si esprima; la delinquenza organizzata e il politico e l’amministrazione connivente, la corruzione e decomposizione che da essa s’origina;
3. non negare mai la validità degli alti principi della Costituzione che difese le oppressioni e, dunque nei fondamentali, espressione del meridione;
4. non cercare alcuna forma di monarchia o governo che non sia quella della volontà sovrana della mia gente,ovverossia ché gli onesti, i giusti, i probi, gli incorrotti e gli onorevoli nell’anima e nella vita;
5. essere credere o essere vicino alla struttura legislativa della Giustizia che oggi è esercitata da uomini dello Stato che offrono la loro vita per essa; le Forze dell’Ordine, l’esercito è composto per circa il 78% di meridionali.
6. essere vicino ai più deboli, ai bisognosi, a tutti coloro che soffrono sia nella decadenza fisica che morale generata da altri; di essere per la tolleranza e l’accoglienza di tutti e non discernere tra varie culture, religioni o differenzazioni sessuali - sempre originato dall’unico solo concetto d’ amore per l’altro, - ritenendo ciò linfa esperienziale e vitale per una palingenesi formativa, spirituale, scientifica, artistica, dunque bagaglio di nuova sapienza che dovrà trasferirsi nel nostro nuovo pantheon culturale per la rinnovata mozione di recupero e rinascita economica, identitaria e culturale, estremo capo di un lungo filo, ieri smarrito, di colore rosso, che ci unirà sempre al nostra memoria storica esistenziale;
7. fare spallucce a tutti coloro che vorranno impedircelo; fare attenzione al dialogo interregionale nel Sud; fare luce sui tentativi di impurità dottrinale, smerciata per vero meridionalismo ma lottare per penetrare il tessuto istituzionale e riappropriarsi della dispersa primaria padronanza dei nostri beni e scacciare chi, attraverso l’inganno e la truffa, il falso ideologismo “ per il bene del sud” venga ad acquisirne diritti e predominanze.
8. essere sul territorio per il controllo, monitoraggio e susseguente intervento che diremo “legittima difesa”
9. percorre ogni strada per la ricerca di ricchezze legata alla volontà di coniugare le risorse fisiche e culturali con una nuova forma di politica che verrebbe a configurarsi in grande intesa autogena federalista, una sorta di Dichearchia (città della giustizia e della libertà) Una enorme grande città del meridione, senza recinzioni, contenente in sé il seme della città aperta, capace di amalgamare tradizioni di forte matrice di grecità se pur differenti ma legate dal vincolo del sangue;
10. essere certo che potrà diventare il Partito del Mediterraneo, altra meravigliosa sponda, altri mercati, altre occasioni, altra vitalità, altra economia, altra autonomia. Ci saranno mille altri motivi. Io, non son capace di produrmi in ideologo! Son certo che qualcosa della grande Idea del mio Partito l’ho afferrata . A me par che voglia scalfire tutti i muri dell’idealismo romantico, languido e sdolcinato e appropriarsi di quello, invece, di un concretismo promozionale, sempre passionale ma fattuale e, se persino parrà altro, ebbene, il giudizio sarà bene accetto e valutato, anche se prossimale potrebbe essere un nuovo passo avanti.

Bruno Pappalardo - Partito del Sud sez. Napoli

mercoledì 21 settembre 2011

Firma la petizione per l'ennesimo tentativo di sputtanare Napoli del National Geografic

Il PdSUD di Roma aderisce alla petizione contro la messa in onda del programma di National Geografic, petizione promossa dagli amici della Onlus Oceanus e che vede l'adesione di vari movimenti meridionalisti...ancora una volta dobbiamo combattere contro la diffusione dei falsi stereotipi che tentano di infangare sempre piu' Napoli ed il Sud...firma e diffondi anche tu la petizione contro la messa in onda del "documentario"!
("Documentario" tra virgolette visto che hanno utilizzato attori e comparse per mettere in scena quello che volevano "vendere"....)

Chiedi la NON MESSA IN ONDA del "documentario" del National Geographic: "Napoli, i re del borseggio"

martedì 20 settembre 2011

Casoria come Pietrarsa: no allo stupro di Alenia! di M. Esposito

Riprendiamo dopo la pausa estiva con un bell'articolo dell'Assessore, e amico del Partito del Sud, Marco Esposito, con una lettera che leggerà in giornata ai dipendenti dell'Alenia, e che riportiamo:
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Casoria come Pietrarsa: no allo stupro dell’Alenia!




Pietrarsa, Castellammare, San Leucio, Mongiana: le eccellenze dell’industria meridionale sono state ridimensionate dai governi del Nord dopo il 1861, con l’obiettivo di accelerare l’industrializzazione di una sola parte del Paese. Adesso che la crisi mondiale morde, la Lega, partito che si presenta alle elezioni solo in una parte d’Italia, prende il controllo di un gruppo industriale pubblico – Finmeccanica – e opera per trasferire le eccellenze industriali dall’area di Napoli a Varese, con la fusione di Alenia e Aermacchi, vero stupro industriale. E’ assurdo il trasferimento della sede legale da Pomigliano d’Arco (sede principale) a Venegono (dove opera l’azienda più piccola) ed è socialmente drammatico il ratto della direzione commerciale, che porterà il potenziamento delle commesse in Lombardia a danno del polo campano, fatto di centinaia di aziende di qualità.

Cari dipendenti dell’Alenia, tutto ciò accade mentre Napoli si prepara a ospitare nell’ottobre 2012 l’Expo mondiale dell’aerospazio, arrivato nella nostra regione non per caso ma perché da novant’anni questa terra è all’avanguardia nel settore del volo, così come in passato lo è stata per le ferrovie e la cantieristica navale. Cosa ce ne faremo di una fiera tra un anno se il tessuto industriale sarà in via di smantellamento?

Sia chiaro a tutti: dietro il ridimensionamento dell’Alenia non c’è un progetto industriale ma una scelta politica. Perciò politica deve essere la risposta. Chi rappresenta nel governo, nel parlamento e nelle istituzioni tutte questo territorio faccia per una volta uno sforzo di coesione. Diciamo insieme basta alle rapine della Lega.

Napoli, 19 settembre 2011

Marco Esposito

Assessore Sviluppo e attività produttive - Comune Napoli