martedì 30 ottobre 2012

Il Partito del Sud al 4,2% alle Comunali di Condofuri (RC) del 28 e 29 ottobre!


Il Partito del Sud Calabria ringrazia gli elettori e i componenti della lista con in testa Antonino Manti. 

Per la prima volta in una competizione elettorale in Calabria con il simbolo Partito del Sud, in una situazione obiettivamente difficile (la precedente amministrazione sciolta per infiltrazione mafiosa) il risultato ottenuto del 4,25% alle elezioni comunali di Condofuri (RC) del 28 e 29 ottobre è davvero positivo e ci fa ben sperare in prospettiva all'Assemblea Costituente di Napoli del 24 novembre, dove si aggregheranno al Partito del Sud la maggior parte dei gruppi meridionalisti e tanti singoli conterranei per una lista meridionalista autonoma per le elezioni politiche nazionali del 2013. 
Si ringrazia in modo particolare Angelo Modaffari.


Giuseppe Spadafora - Coordinatore regionale Calabria
Pasquale Mesiti - Coodinatore prov. di Reggio Calabria

domenica 28 ottobre 2012

IL CALENDARIO IN VISTA DELL'ASSEMBLEA DI NAPOLI



Ricevo e posto da Marco Esposito :

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Carissimi,

l'avvicinamento all'assemblea di Napoli è segnato da una serie di tappe intermedie. Il prossimo appuntamento è lunedì 29 ma visto che intanto la decisione è presa la anticipo. Sarà chiesto un contributo, in forma volontaria, di 5 euro per i partecipanti fisici dell'assemblea, che si terrà alla Stazione Marittima di Napoli sabato 24 nove
 mbre dalle 13.00.
  
 
Nessun contributo sarà chiesto per chi non ha compiuto i 26 anni, per chi partecipa per delega e per chi si è iscritto via web.
  
 Naturalmente le sottoscrizioni sono comunque gradite. Al momento gli iscritti hanno superato quota 300, in maggioranza indipendenti. Gli iscritti più lontani sono del Venezuela.

La scadenza successiva è il 31 ottobre per il deposito dei nomi sui quali ci esprimeremo. 

Ecco comunque IL CALENDARIO completo, che invito tutti a riportare sui propri siti di riferimento. Altri strumenti non ne abbiamo ma, insieme, sappiamo che persone ordinarie possono realizzare cose straordinarie.

Lunedì 29 ottobre: comunicazione importo di partecipazione all'Assemblea e modalità di versamento

Mercoledì 31 ottobre ore 12: deposito delle proposte dei nomi del Movimento

Lunedì 5 novembre ore 13.00: termine iscrizione partecipanti web

Mercoledì 14 novembre ore 13.00 : termine consegna documentazione partecipanti web; termine consegna emendamenti Carta dei principi; termine consegna emendamenti Statuto

Giovedì 22 novembre ore 13.00: termine iscrizioni assemblea persone fisiche e presentazioni deleghe

Sabato 24 novembre ore 13.00: inizio assemblea fondativa

Marco Esposito

sabato 27 ottobre 2012

L'ultimo atto di Berlusconi ed il tramonto di Milano capitale IMmorale d'Italia...una nuova opportunità per il vero meridionalismo!


Le farneticanti dichiarazioni di oggi di Berlusconi, con la necessità di "restare in campo", dopo la sentenza di condanna di primo grado , per difendere il paese da una "repubblica in mano ai magistrati" , sono l'ultimo atto di una commedia tragica durata quasi un ventennio (un altro tragico c'era stato 80 anni fa...), quella della Milano da bere, la Milano del "ghe pensi mi", dei doppiopetto blu, del velinisno e della mignottocrazia e che invece doveva dare l'esempio all'intero paese di efficienza e modernità, soprattutto essere di esempio al Sud "arretrato", "assistito" e "palla al piede".

Questo infausto (per noi meridionali) periodo con la crescita del leghismo becero e razzista e con Bossi suggeritore del più potente Ministro Berlusconiano, quel Tremonti regista di varie ruberie ai danni del Sud, ha avuto anche la triste partecipazione di ascari meridionali, da Lombardo a Micciché con quest'ultimo addirittura con la delega al CIPE quando ci sono stati scippati i fondi FAS che erano destinati in gran parte al Sud e sono stati dirottati per i traghetti del Lago di Garda o per le forme di parmigiano invendute o per sovvenzionare gli allevatori e i vaccari padani.

A questi ascari si sono spesso accodati i soliti accattoni delle nostre parti, chi ha provato a leccare prima Lombardo e poi Iannaccone di Noi Sud, chi con finte liste civiche alleate stranamente sempre con il centro-destra...tristi giullari che con molta faccia tosta strepitano ancora il loro essere "duro e puro" e che si dichiarano difensori di nazioni che non esistono più o di identità che con loro mai risorgeranno perché il loro unico e vero interesse è il solito piatto di lenticchie, rimanendo ducetti del loro piccolo movimento o proprietari della loro sigletta da 1 persona. A questi si aggiungono altri pagliacci che utilizzano parole ancora più obsolete e senza alcun senso nel XXI secolo rispetto alle vecchie distinzioni di fascismo e comunismo, per riconoscerli basta sentirli parlare di "giacobini" o di "legittimismo" o ancora di "tradizionalismo". Infine ci sono quelli dell'indipendenza unica via che invece di percorrere seriamente la loro strada, per un obiettivo che potrebbe essere nel lungo periodo pure condivisibile, non fanno altro che combattere chi prova a far crescere, quantitativamente e qualitativamente il movimento meridionalista. Tra loro c'è persino uno sconosciuto figuro che si mette a disquisire e a criticare Pino Aprile ed il suo libro "Terroni", cioè il libro che ha svegliato più coscienze rispetto alle centinaia di convegni, alle migliaia di proclami inutili in rete o alle decine di migliaia di libri che hanno venduto qualche decina di copie. Questa zavorra inutile e dannosa finalmente sta per essere spazzata via, non solo dalla storia ma anche dalla nascita e dalla crescita di un vero movimento meridionalista.

Per difendere il Sud e uscire fuori dal ghetto dell'onanismo folle e dalle trappole della "nostalgia" e del "folklore", che i De Marco vari hanno sempre pronte per chi vuole parlare di verità storica e di questione meridionale nata nel 1861 e non prima, occorre un movimento autenticamente democratico e capace di sintetizzare le migliori proposte ed istanze e raccogliere le migliori intelligenze del Sud. Bisogna imparare a darsi delle regole di confronto delle idee e rispettarle, bisogna organizzarsi e soprattutto bisogna mettere le proprie idee a disposizione del progetto complessivo piuttosto che pensare che il progetto sia coincidente con le proprie idee. E' proprio questo il tentativo che stiamo facendo come Partito del Sud, con questo spirito partecipiamo all'assemblea del 24 novembre che sarà sicuramente un'altra tappa importante, dopo la riunione di Bari, per il cammino di liberazione della nostra terra e per dare inizio alla "rivoluzione meridionale".
E diffidiamo di chi in passato è stato dalla parte dei Berlusconi, di chi le ha provate tutte per trovare il suo posticino e per poi fare oggi il rivoluzionario da tastiera, di chi in passato era un reazionario democristiano e di chi oggi vede solo Grillo come unico profeta dopo esser stato in decine di partiti e movimenti...solo dal confronto democratico usciranno le proposte migliori e quei "100 uomini di ferro" che auspicava Guido Dorso a guida della rivoluzione meridionale.

E che rivoluzione meridionale sia...anche contro le politiche sempre nord-centriche e di solo rigore del governo Monti, per un nuovo modello di politica con la P maiuscola che metta l'uomo al centro e non l'economia o la finanza, un modello mediterraneo di civiltà umanista e di scambio e convivenza tra le diverse civiltà agli antipodi del razzismo leghista con il Sud che torna al suo ruolo naturale ed originario di ponte tra civiltà ed esempio di un nuovo modello di sviluppo come lo è stato per molti secoli sia nel periodo della Magna Grecia che in certi frangenti del Regno di Sicilia, del Regno di Napoli e poi Regno delle Due Sicilie.


Enzo Riccio
Segr. Org, Nazionale
Partito del Sud

venerdì 26 ottobre 2012

Conferenza Stampa a Napoli per la querela alla Rai per l'offensivo servizio del TgR Piemonte...il PdSUD c'è!


Ricevo e condivido dalla sezione napoletana del PdSUD che partecipa insieme ad associazioni e movimenti napoletani all'azione di querela alla RAI   dopo il vergognoso servizio di sabato scorso del TGR Piemonte...


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Stamani, Giovedì 25 Ottobre 2012, c/o lo storico Caffè Gambrinus di Napoli, s'è tenuta la Conferenza Stampa per la presentazione della querela alla Rai (con richiesta risarcimento danni) per l'offensivo servizio del TgR Piemonte in occasione dell'incontro Juventus - Napoli di Sabato u.s.
Il tavolo della Conferenza era presieduto da Francesco Borrelli (Assessore dei Verdi al Comune di S. Giorgio a Cremano - Na), con la partecipazione di Carmine Attanasio (Consigliere dei Verdi al Comune di Napoli), Angelo Durazzo (titolare di "Napolimanìa"), l'avvocato Angelo Pisani (estensore e legale dei querelanti), e il Consigliere provinciale all'ambiente Perrelli.
Presenti e firmatari, a titolo personale e per conto del Partito del Sud, il co/segretario nazionale Andrea Balìa, e il prof. Giovanni Cutolo, Membro del CDN.
L'amico Francesco Borrelli ha evidenziato e ringraziato pubblicamente la presenza del Partito del Sud e dei suoi dirigenti anche per l'adesione all'iniziativa.
Alla Rai sarà inviata una scatola di "Aria di Napoli" nella storica confezione da anni prodotta da "Napolimania".


il tavolo dei conferenzieri :
da sinistra Carmine Attanasio, Enrico Durazzo, Francesco Borrelli, Angelo Pisani e Perrelli


la querela alla Rai 
(il modulo a firma Andrea Balìa per il Partito del Sud)

Partito del Sud - Napoli

giovedì 25 ottobre 2012

"Movimento meridionalista, dopo Bari arriva Napoli, il 24 novembre" di Zeroventiquattro.it



Lo scorso settembre si erano trovati in trecento a Bari (mille iscritti), provenienti da tutta Italia, presso la sala del consiglio comunale del capoluogo pugliese, per chiedere a Pino Aprile di porsi alla guida di un movimento unitario che mettesse assieme tutte le anime del meridionalismo e tutti i movimenti che ad esso si rifanno. Pino Aprile, in quella circostanza, si è detto disponibile a lavorare per il sud con l’arma a lui più consona e quindi annunciò di stare lavorando alla nascita di un quotidiano nazionale che possa raccontare il sud e l’Italia da Sud.
Il progetto del quotidiano, per quello che ci risulta, sta andando avanti. Ma come sta andando con il movimento meridionalista nascente ?
Anche quello, a quanto pare, procede, tanto è vero che il prossimo 24 novembre presso la stazione marittima di Napoli si terrà l’assemblea costituente del movimento pensato a Bari. Per partecipare basta iscriversi on line.
Chi i leader del movimento, quale il suo nome, quali i suoi obiettivi ?  Tutto si deciderà il 24 novembre e tutti coloro che vogliono partecipare a questa impresa, perché di impresa di tratta, lo potranno fare proponendo, nome, candidature al direttivo, proposte per lo statuto, proposte sui principi, tutto on line. Unmovimento a democrazia 2.0 che prova a partire quindi dal basso senza leader e brand precostituiti, ma con una sola attenzione il SUD, l’apertura al Mediterraneo e a tutti i popoli che lo abitano. L’idea quindi non è un movimento di chiusura ed egoistico, ma un movimento che punti alla rinascita del sud partendo dal suo habitat naturale: il Mar Mediterraneo. Un operazione e un’esperimento interessante per il panorama politico italiano che è vero che vede in Grillo il primo ad aver utilizzato il web in maniera massiccia partendo però da un punto di forza e cioè dalla sua notorietà televisiva.
Qui tutto nasce dai sentimenti delle persone verso la propria terra e dalla volontà di cambiare le cose. Due ingredienti forti, è vero, ma nei quali non in molti avevano creduto fino ad oggi.
Le premesse ci sono. Staremo a vedere.

lunedì 22 ottobre 2012

Valanga di proteste per il servizio razzista del TGR Piemonte...


In occasione della partita Juventus - Napoli di Sabato 20/10/2012 il Tgr Piemonte ha mandato in onda un servizio di interviste e commenti fuori lo stadio dove il suo inviato, tale Amendola, si è esibito nei soliti giudizi di stampo razzista nei confronti dei napoletani, addirittura accennando alla "puzza" come metodo identificativo per riconoscerli...

Stendiamo un velo pietoso sul perpetrarsi di questi metodi e tipo di linguaggio ostile, irriguardoso, razzista e antiunitario che continua, tra l'altro, con i soliti triti e ritriti slogan antimeridionali urlati dagli spalti di gran parte degli stadi del Nord senza che la Federazione Gioco Calcio italiana intervenga una volta e per tutte.
Quest'ultimo episodio ha scatenato una valanga di e mail di proteste a cui la redazione Rai di Torino ha risposto con un modesto e morbido comunicato di scuse.
Come dice Marco Esposito "a noi le scuse non bastano", e, giustamente, si chiede l'allontanamento dal servizio di questo pseudo giornalista, come provvedimento esemplare...

Riportiamo, tra le tante, la e mail del nostro Segretario Organizzativo Nazionale Enzo Riccio :


Egregi Signori,
a seguito del servizio sulla partita Juventus-Napoli mandato in onda in data 20.10.2012 nell'edizione del TG Piemonte delle ore 19:30, vi manifesto il mio disgusto e la mia rabbia per l'offesa recata al popolo napoletano, da parte mia e di tutto il Partito del Sud di cui sono Segretario organizzativo nazionale.
Non ci bastano le scuse, esigiamo il licenziamento del vostro giornalista Amendola che col suo servizio poteva essere al servizio di Goebbels quando parlava degli ebrei.
Da tifoso del Napoli posso accettare la sconfitta sul campo ma non il razzismo contro i napoletani, specialmente da parte dei piemontesi già storicamente colpevoli di tanti crimini storici contro i napoletani e tutti i meridionali.
In un paese di "fratelli d'Italia" non ci sarebbero cori razzisti allo stadio di Torino come in tutti quelli del Nord, ma visto che fratelli non siamo e forse non lo saremo mai, chiediamo semplicemente il rispetto delle regole e del buon senso. In un qualsiasi paese civile, chi si occupa di informazione e sbaglia in modo così grossolano con un servizio che incita alla violenza e al razzismo, paga....e Amendola deve pagare ed essere un esempio ed un monito per quest'italietta intera.


Cordiali Saluti


Enzo Riccio


Segr. Org. Nazionale

Partito de Sud

sabato 20 ottobre 2012

Ecco la lista del Partito del Sud alle prossime elezioni comunali di Condofuri (RC) del 28 e 29 ottobre!!!


Riporto un articolo di CalabriaOnLine che presenta le liste dei candidati alle prossime elezioni comunali di Condofuri (RC), comune calabrese del Reggino la cui amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Tra queste liste c'è il Partito del Sud, autonoma dagli schieramenti tradizionali ed il suo candidato sindaco Nino Manti. Dove c'è da combattere mafia e malaffare, a difesa della nostra terra...noi ci siamo NEI FATTI!

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Elezioni 2012: Condofuri, i nomi dei candidati alle comunali
Alle prossime elezioni comunali a Condofuri (RC) che si svolgeranno il 28 e 29 ottobre 2012 si sfideranno per la poltrona di primo cittadino 5 candidati. Ecco i nomi dei candidati alla carica di sindaco e del consiglio comunale di Condofuri.
Impegno per Condofuri 
CANDIDATO A SINDACO SALVATORE MAFRICI
1 Giulia Naimo
2 Giuseppina Stilo
3 Giuseppe Barreca
4 Giuseppe Borgheggiano
5 Rocco Ermidio
6 Giuseppe Foti
7 Antonio Gurnari
8 Domenico Mafrici
9 Salvatore Trapani
10 Domenico Michele Nucera
Democrazia è Libertà
CANDIDATO A SINDACO MAISANO BRUNO
1 Chilà Giuseppe
2 Clemensi Pietro
3 Ferrante Filippo Giovanni
4 Marino Carmelo
5 Moschella Fabiana
6 Nucera Antonio
7 Nucera Massimo Antonio
8 Nucera Sebastiano Santo
9 Scordo Giovanna Consolata
10 Zito Antonio
Pace Condofuri
CANDIDATO A SINDACO IARIA TOMMASO
1 Caridi Filippo
2 Catania Monte Giuseppe
3 Iorianni Maria Elisabetta
4 Laurenzano Maria Orsola
5 Manti Vincenzo
6 Marino Domenica
7 Moscato Palmina
8 Palamara Carmelo
9 Rodà Raffaele
Partito del Sud
CANDIDATO A SINDACO MANTI ANTONINO
1 Nucera Antonino
2 Iaria Domenico
3 Laganà Domenico
4 Catalano Annunziata
5 Toscano Domenico Giusep.
6 Manti Guido
7 Larnè Antonio
8 Nucera Agostino Candeloro
9 Violi Leone
Credere insieme condofuri migliore
CANDIDATO A SINDACO VADALÀ ANTONINO
1 Parisi Sonia
2 Foti Carmelo
3 Nucera Fortunato
4 Modaffari Antonio Carmelo
5 Zampaglione Caterina
6 Tuscano Elisa
7 Lucarà Fortunato
8 Zindato Giuseppe

LA REPLICA DI PINO APRILE SU "IL MATTINO": E IO INSISTO....




Ora si parla del forte Fenestrelle, in cui furono deportati i soldati borbonici.
Perché ora? Ne avete letto sui libri di scuola?
Ed i Pontelandolfo e Casalduni saputo niente a scuola?
«Mistificazioni e menzogne accumulate negli anni »che, per il professor Barbero,
«riaffiorano tutte insieme in un libro (il mio Terroni; ma ce n'è per molti: Izzo, Di Fiore, Del Boca, Martucci...) che in futuro verrà letto con incredulità e sgomento».
Può darsi (vale pure per Barbero. Il futuro è «bizzarro», come direbbe lui).
Io,con incredulità e sgomento, ho letto delle stragi per rappresaglia compiute al Sud dall'esercito savoiardo; delle esecuzioni capitali a tappeto (il colonnello Fumel: circa 300,«briganti e non briganti»), bambini inclusi; degli stupri; di fabbri che fra le più grandi d'Italia, chiuse, pure sparando sulle maestranze;
de i saccheggi e elle deportazioni...(Ci fosse una traccia di «incredulità e sgomento» per questo, nelle parole del Barbero: e se i napoletani avessero invaso il Piemonte e deportato sul Gran Sasso i bersaglieri?). E da chi ho saputo tali cose? Non a scuola. Il professor Barbero lascia
gli studi sul medioevo, il suo campo, e si dedica al Risorgimento, per confutare (nulla di male, anzi) affermazioni di «revisionisti». E cos'altro dev'essere la conoscenza, se non revisionista ? Si pensi a quante volte la fisica ha ridisegnato l'universo.
Nuovi documenti obbligano a vederle cose diversamente,correggere dettagli, spiegare fatti poco
comprensibili (ancora si parla di Sud povero, arretrato e oppresso, «liberato» da mille uomini, ignorando l'intervento delle grandi potenze, nonostante i documenti di fonte britannica pubblicati in «Il Regno delle Due Sicilie e le potenze europee», del professor Eugenio Di Rienzo). «Favole», «mistificazioni», «menzogne» quelle sugli orrori di Fenestrelle (pur descritto come un inferno ad alto tasso di mortalità, in un libro che porta la prefazione del professor Barbero) e degli altri campi di concentramento in cui furono ammassati i soldati deportati al Nord,per«rieducarli»e inquadrarli (
volenti o no) nell'esercito del nuovo stato unitario: il generale Fanti chiedeva a Cavour di noleggiare navi all'estero, per imbarcarne 30mila.
Rinchiusi, a Fenestrelle,sulle Alpi, scrisse Civiltà Cattolica «appena coperti da cenci di tela, rifiniti di fame perché tenuti a mezza razione con cattivo pane ed acqua ed una sozza broda ».
Dei1600 prigionieri a Milano, il generale La Marmora riferì a Cavour: «Coperti di rogna e di vermina, moltissimi affetti da mal d’occhi e da mali venerei» (nella più grande città del Nord, non lontano dagli occhi del mondo). E «non arriveranno a 100 quelli che acconsentono a prendere servizio».
Gli altri, «branco di carogne», avrebbero«trovato modo di metterli alla ragione”»
Furono pochi a morire a Fenestrelle, secondo i documenti rinvenuti sinora.
E a opporsi all'annessione del Sud erano, ufficialmente,solo 1500 briganti, ironizzava Massimo D'Azeglio.
Per quasi un secolo e mezzo ci hanno detto che a Pontelandolfo furono uccisi solo alcuni liberali filo savoiardi, da un paese di briganti. Ancora tre anni fa, dei massacri, un noto accademico parlava come «panzane»,«scempiaggini».«Fuori i nomi »delle vittime?Ma se non tenevano nemmeno conto di quanti ne ammazzassero!Ci volle un'inchiesta parlamentare persino per avere un'idea del numero di soldati fucilati per punizione, nella ritirata della prima guerra mondiale. A Pontelandolfo,
ora, la stima dei morti è di centinaia (per Fenestrelle, l'anno scorso si «dimostrò» che erano 4;
quest'anno,siamo a 40).
Bastava un po' di verità. Tutto quel che si fa, per cercarla, non può che far bene a tutti. Per cercarla
(con i limiti e i rischi che ogni ricerca comporta) non per negarla. Senza quei vituperati «revisionisti», di Fenestrelle, Pontelandolfo e altro, non sapremmo ancora niente.
Si dica tutto il male che si vuole su come lo hanno fatto (libera critica), c'è qualcosa di peggio: non
averlo fatto prima e meglio di loro. O per niente.

Fonte: Il Mattino del 18 ottobre 2012

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Gigi Di Fiore su RAI1, presentazione libro "Controstoria della Liberazione"


Controstoria della Liberazione: Gigi Di Fiore parla del suo libro su Rai 1 nel corso del programma L'Appuntamento, condotto da Gigi Marzullo

giovedì 18 ottobre 2012

Il 19 Ottobre alle 18.00 Ivan Esposito alla libreria Treves di Napoli presenta: La misura della terra di A. Di Gennaro


Ivan Esposito del PdSUD, con altri amici del partito fondatori della Società NoProfit PRO.TE.NEO, presentano il libro "La misura della terra" di Antonio di Gennaro, assieme all'autore presso la storica libreria Treves di Napoli.


Si invitano tutti gli amici del PdSUD e simpatizzanti per il 19 Ottobre alle 18,00 libreria Treves, Piazza Plebiscito, Napoli.





Fonte: Partito del Sud - Napoli

mercoledì 17 ottobre 2012

Antonio Ciano, Marco Esposito, Enzo Riccio e Antonio Rosato a Radio Antenna Verde - video (seconda e terza parte)


Ecco la 2 e 3 parte dei video della trasmissione radio "Terra Nostra" di domenica scorsa su Radio Antenna Verde, con Antonio Rosato, Enzo Riccio, Marco Esposito e Antonio Ciano



2 parte

https://www.youtube.com/watch?v=_NisjbQyFuQ&feature=youtu.be



3 parte

 https://www.youtube.com/watch?v=LN6ra10xP1M&list=UUNuVLXogfJdyINZ7U4zDbEA&index=2&feature=plcp

Si sono dati appuntamento a Radio Antenna Verde, a Castelforte, antica Terra di Lavoro, e hanno parlato del futuro del Sud e dell'aggregazione politica che nascerà a Napoli il 24 novembre del 2012.

 .

martedì 16 ottobre 2012

Il Mezzogiorno NON ha bisogno di D'Alema...

Dopo aver appreso dalla popolare trasmissione TV di Fabio Fazio che finalmente Veltroni non intende ricandidarsi (ma non doveva essere da qualche anno già in Africa per missioni umanitarie come annunciò alla stessa trasmissione un po' di tempo fa?) , ecco che ora il tourbillon mediatico dell'auto-rottamazione si sposta su D'Alema.

L'ineffabile baffetto che da più di 20 anni è uno dei protagonisti della politica italiana, con la sua solita vena ironica un po' polemica ed un po' arrogante, ha dichiarato che si candiderà "solo se lo chiede il PD".

A questo punto alcuni dei suoi estimatori, e soprattutto alcuni dei suoi "luogotenenti" al Sud, hanno iniziato a stracciarsi le vesti a tal punto che hanno acquistato una pagina su "L'Unità", con un appello che mi ha colpito specie per quel titolo "Parta dal Sud la sfida per il governo" e per alcune considerazioni, condivisibili, sui danni catastrofici causati al Sud dal ventennio padan-berlusconiano.

Sapete come la penso sul berlusconismo, per le sue disastrose politiche nord-centriche col duo Bossi-Tremonti e sui danni morali, culturali ed economici prodotti dal pensiero dominante del ventennio berlusconiano, quello del "ghe pensi mi"...però più di una domanda sorge spontanea.

Cos'ha fatto D'Alema, uno degli esponenti di spicco della sinistra italiana, per rilanciare l'economia del Mezzogiorno, sia quando era nella "stanza dei bottoni" (è stato nel primo governo Prodi del '96, primo ministro Da '98 al 2000, Ministro degli Affari Esteri nel 2° Governo Prodi dal 2006 al 2008) sia quando era uno dei protagonisti dell'opposizione?

Cosa ha fatto la sinistra italiana ed in particolare i suoi leaders che spesso hanno invece flirtato con la Lega Nord, per contrastare la visione leghista di Sud "palla al piede"?

Cosa facevano i leaders della sinistra quando si spostavano i soldi dei FAS da Sud a Nord ed aumentavano le ingiustizie sociali e gli squilibri tra le due aree del paese?

Onestamente si può rispondere a queste domande molto sinteticamente, poco o niente, nonostante alcune belle parole e alcune cose, più annunciate che realizzate, strillate sulla pagina de "L'Unità".

Considerate poi le origini meridionali di D'Alema, la cosa è ancora più grave, parafrasando Nanni Moretti verrebbe voglia di urlare "D'Alema dì qualcosa di sinistra...dìci qualcosa a favore del Sud!"

Quel Sud "cornuto e mazziato", umiliato da una colonizzazione che dura da più di 150 anni, non ha avuto né uno straccio di partito di sinistra né una sua corrente che lo ponesse al centro dell'agenda politica, nonostante la drammaticità della situazione fosse evidente anche prima degli ultimi rapporti dell'ISTAT o dello Svimez.

Visti i risultati non possiamo quindi rimpiangere queste possibili uscite di scena e, più che le "rottamazioni" di Renzi, dovremmo sperare in nuovi leader a sinistra che, proprio perché dovrebbe essere una battaglia di sinistra quella di mettere al primo posto il riequilibrio territoriale, possono essere in quel caso degli inerlocutori per un movimento meridionalista.


Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud

lunedì 15 ottobre 2012

Antonio Ciano, Marco Esposito, Enzo Riccio e Antonio Rosato a Radio Antenna Verde - video (prima parte)


Ecco il video della trasmissione "Terra Nostra" su Radio Antenna Verde, trasmissione che è andata in onda domenica 14 ottobre dalle 19 alle 21 circa, spazio meridionalista curato da Antonio Rosato, referente del Partito del Sud per Castelforte (LT). Hanno partecipato due big del meridionalismo come Marco Esposito, Assessore al Commercio e attività produttive del comune di Napoli nella giunta De Magistris, e Antonio Ciano, scrittore e storico, nonché Presidente onorario e fondatore del Partito del Sud. Inoltre al dibattito hanno partecipato, oltre il già citato Antonio Rosato, anche Enzo Riccio, Segretario organizzativo nazionale del Partito del Sud, e Gino Di Cola di Radio Antenna Verde che ha moderato il dibattito.




mercoledì 10 ottobre 2012

Il PdSUD presenta Marco Esposito in Alta Terra di Lavoro!


Il PdSUD con Marco Esposito in Alta Terra di Lavoro:
domenica 14/10 prima in radio dalle ore 19, poi all’Osteria Terra di Briganti a Castelforte (LT) dalle 21.30


Il Movimento Meridionalista raccoltosi a Bari l’8 settembre scorso, non si ferma. E’ vivo e pulsa più che mai, ed è in massiccio, appassionato e costante movimento. Testimonianza sono i vari appuntamenti che a macchia di leopardo si organizzano  e si susseguono in tutto il mezzogiorno. A dimostrazione, se mai c’è ne fosse stato bisogno,  che il Sud e la sua voglia di riscatto sta venendo fuori. 

Prossimo appuntamento rilevante sarà domenica 14 Ottobre in alta Terra di Lavoro. A Castelforte, oggi in provincia di Latina Marco Esposito, Antonio Ciano, Enzo Riccio e Antonio Rosato saranno ospiti di Radio Antenna Verde, che è tra le Emittenti di punta più ascoltate e seguite del litorale Pontino isole comprese, alto Casertano nonché Frosinone e una parte del Molise, dando vita ad un dibattito meridionalista ed illustrando il progetto politico di aggregazione meridionalista nato a Bari lo scorso 8 settembre.
La trasmissione, potrà essere seguita in tutta Italia e anche oltre confine in streaming, domenica 14 ottobre con inizio alle ore 19.00, al link:

Dopo la trasmissione Marco Esposito, Assessore al Comune di Napoli e leader del progetto di aggregazione meridionalista, insieme ad Antonio Ciano, Presidente onorario e fondatore del Partito del Sud che è uno dei movimenti che partecipa all’aggregazione meridionalista, insieme ad Enzo Riccio, Antonio Rosato ed il Partito del Sud locale, incontreranno amici e simpatizzanti dalle ore 21-21.30 presso l’Osteria Terra di Briganti in Via delle Terme 34, Castelforte (si consiglia di prenotare per la cena ai numeri: Tel. 0771 608730 cell. 348 8911435/0/1) per una serata culinaria, musicale e culturale esclusivamente meridionale. 


Oltre un'ottima cena con prodotti principalmente del territorio, storicamente facente parte della provincia di Terra di Lavoro nell'ex Regno delle Due Sicilie, a margine della serata ci sarà  una rappresentazione teatrale e musicale sulle brigantesse:
“Brigantesse.. chi erano?” 
di Ivan Franzini e Danila Di Lanna.
Lo spettacolo prevede brani interpretati sulla vita di Michelina Di Cesare ed altre eroiche figure della lotta e resistenza condotta dai Briganti.
Evento su Facebook per altre informazioni:


Michele Dell'Edera Coord. per la Puglia...ed ecco il nuovo blog pugliese del PdSUD!



Il CDN del Partito del Sud nomina Michele Dell'Edera, già referente per la provincia di Foggia, Coordinatore pro tempore per la Puglia. Per far fronte alle sempre più pressanti richieste che giungono dal territorio, al fine di dare una maggiore visibilità alle idee del nostro Partito, il Coord. Regionale Puglia del PdSUD ha ben pensato di dotarsi di un proprio blog, che entra così a far parte del Network informativo del nostro Partito. 

Nel porgere i nostri complimenti a Michele Dell'Edera per l'ottimo lavoro grafico, accogliamo con piacere la nascita del nuovo blog che potrete trovare al seguente indirizzo: 

Enx

martedì 9 ottobre 2012

Condannato il museo Lombroso: restituisca i resti del «brigante»



Con i nostri più vivi complimenti al "Comitato No Lombroso " ed al suo animatore Domenico Iannantuoni, da parte di tutto il PdSUD che ha sempre sostenuto l'iniziativa, anche con alcuni suoi esponenti all'interno del Comitato....

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Esulta il comitato «No Lombroso», che esige la rimozione del criminologo veronese e delle sue teorie, accusate di razzismo antimeridionale, dai libri di testo e da ogni intestazione di vie, piazze scuole o musei. Un primo successo della battaglia contro lo studioso di origine ebraica è stato sancito dalla magistratura: il giudice Gustavo Danise, del tribunale calabrese di Lamezia Terme, ha stabilito che il museo universitario di antropologia criminale «Cesare Lombroso», situato a Torino, dovrà consegnare uno dei teschi esposti nelle sue sale al comune di Motta Santa Lucia (Catanzaro) e pagarne le spese di tumulazione. Il cranio in questione apparteneva a un residente del luogo, Giuseppe Villella, sospetto di brigantaggio e condannato per furto e incendio, che morì in carcere nel 1872. Cesare Lombroso, medico prima a Pavia e poi a Torino, ne sottopose il cadavere ad autopsia e, nell'esaminarne la testa, giunse alla convinzione di aver individuato le caratteristiche morfologiche del «delinquente nato». Da lì prese a costruire le sue teorie, secondo le quali la tendenza al crimine sarebbe una caratteristica atavica, particolarmente diffusa nel Mezzogiorno e soprattutto in Calabria, riscontrabile nell'aspetto fisico dei soggetti interessati. La conformazione del cranio, in parole povere, come prova di un'innata inclinazione al delitto. Lombroso sviluppò le sue tesi, da tempo rigettate come prive di fondamento dagli scienziati, raccogliendo un gran numero di resti umani. Poi la sua collezione privata divenne un museo a lui intitolato, che è stato riallestito nel 2009 dall'Università di Torino. Contro di esso è indirizzata la campagna del comitato «No Lombroso», di cui «la Lettura» si è occupata il 1° luglio scorso. «Non chiediamo la chiusura dell'allestimento — dichiara l'animatore del comitato, Domenico Iannantuoni —, ma il ritiro dei reperti ossei umani e, dove possibile, la loro restituzione alle comunità di origine delle persone cui appartenevano. L'istituzione torinese non è un museo anatomico, quindi non ha diritto di esporli. Magari li si potrà sostituire con degli appositi calchi in gesso o in plastica». Così è partita l'azione legale presso il tribunale di Lamezia Terme, promossa dal comune di Motta Santa Lucia sulla base delle norme per cui gli atenei potevano svolgere indagini scientifiche sui cadaveri dei condannati morti in carcere, ma dovevano poi, terminati gli studi, procedere alla loro sepoltura. Il che non è mai avvenuto, malgrado i reperti abbiano perso ogni interesse scientifico dopo la smentita delle teorie lombrosiane. L'Università di Torino si è opposta, sostenendo che il museo non ha alcuna intenzione di rilanciare concezioni ormai superate, ma si propone di documentare l'epoca del positivismo, di cui Lombroso fu esponente, rilevandone ovviamente anche i gravi errori. Il giudice però ha respinto questo argomento: sarebbe come se un innocente finito in galera, si legge nell'ordinanza, anche dopo il riconoscimento dell'errore giudiziario fosse trattenuto in carcere, «quale testimonianza degli errori che può commettere la giustizia penale». Non vi è dunque motivo, sostiene il magistrato, per cui il cranio di Villella debba rimanere esposto come esempio di una categoria umana bollata come criminale per natura in base a una teoria errata. Di conseguenza l'ateneo «deve restituire il cranio per la sepoltura, anche al comune di residenza in vita, in mancanza di eredi che abbiano formulato espressa richiesta».

Fonte: Antonio Carioti - Corriere della Sera
 06/10/2012 

venerdì 5 ottobre 2012

Nicola Gratteri - Finta unità d'Italia



Si può essere meridionalisti identitari e contro tutte le mafie come noi del PdSUD...è facile...basta ascoltare Nicola Gratteri, il noto magistrato calabrese impegnato contro la 'ndrangheta, che parla di quando sono "germogliate" le mafie e di come è avvenuta l'unità d'Italia...


giovedì 4 ottobre 2012

Apri la scatola. Convegno a Roma 31/10 - Smart Innovation






Scrive Pino Aprile nella prefazione: “Quello che ho capito di questo libro è stato interessante; in alcuni casi, rivelatore. Ma è più quello che non ho capito. Il che conferma i dati e le osservazioni di Claudio Cipolinni e Nicola Christian Rinaldi sull’incolmabile (secondo me) distanza tra l’appartenenza delle nuove generazioni al mondo informatico e l’estraneità di quelle precedenti: la differen
za è 71 a 7 per cento. Io, per una volta tanto precoce (mancandomi qualche anno per entrare nella fascia dei 65enni che stanno nel 7 per cento) sono in quella esigua minoranza che è quasi una “nullitanza”.

Siamo immersi in una rivelazione che sta portando a un cambio di paradigma nelle relazioni tra persone, imprese, amministrazione pubblica; i nuovi strumenti digitali consentono sempre più, a chiunque, di gestire un’enorme quantità di informazioni senza intermediari e di crescere in tempo reale.
 

mercoledì 3 ottobre 2012

Presentazione del libro "Mezzogiorno Europeo" di Michele De Cesare con Michele Dell'Edera del PdSUD



Domenica 7 ottobre a Torremaggiore, il nostro coordinatore per la provincia di Foggia Michele Dell'Edera, presenta il libro di Michele di Cesare: Mezzogiorno Europeo.

"Sono nato al Sud, ho studiato al Nord, mi sono formato professionalmente a Bruxelles, sono tornato al Sud … per lavorare in Unione Europea"

 Questa frase rappresenta la dimensione di un collegamento intrinseco tra la dimensione locale a quelle nazionale ed europea, al servizio del localismo di partenza in ottica ormai globale. Per sottolineare il file en rouge che unisce un percorso di sviluppo che non può essere circoscritto all’interno dei suoi confini di partenza, ma che necessita, per la stessa ragione,[la sua crescita], di dimensioni e fattori esterni.

Il Sud dell’Italia non può essere pigro e incosciente delle dinamiche mondiali, incapace di far fronte alle sfide che si propongono su scala nazionale, europea, internazionale. In un momento in cui bisogna perseguire nella maniera più piena e efficiente l’integrazione europea, in cui solo unita l’UE può porsi sullo scacchiere internazionale, l’Italia purtroppo si presenta divisa e con marce diverse all’interno del suo sistema territoriale: un Nord che si propone più dinamico e veloce ed un Sud lento, più povero, con rilevanti problemi infrastrutturali, con servizi inadeguati e, soprattutto, con una governance spesso distratta e poco capace di far fronte alle sfide dei nuovi tempi, per non dire assolutamente autoreferenziale.

La crescita economica italiana non può che trovare risposte se non nello sviluppo del Mezzogiorno, di un Sud capace di stare al passo con l’Europa e di guardare al Mediterraneo, solo attraverso questa condizione l’Italia potrà di nuovo riprendere il suo prestigio tra le maggiori potenze industriali del mondo. Sicuramente il Sud dovrà partire da un grosso lavoro su se stesso. Dovrà con forza adoperarsi per trovare, innanzitutto al proprio interno, le necessarie capacità affinché le potenzialità di sviluppo di cui è dotato possano essere tradotti in fattori produttivi di sviluppo. Necessariamente, quindi, il riferimento è al capitale umano. Tale capitale – fatto di attitudini virtuose, cultura, disponibilità – è il fattore centrale al processo di socializzazione in cui si esprime l’economia di prossimità che caratterizza l’Europa e a cui tende il mondo intero.

L’Europa sta vivendo una fase di trasformazione. La crisi ha vanificato anni di progressi economici e sociali e messo in luce le carenze strutturali dell’economia europea. Nel frattempo il mondo si sta rapidamente trasformando e le sfide a lungo termine (globalizzazione, pressione sulle risorse, invecchiamento) si accentuano.

L’UE, i tempi della globalizzazione, invitano ad un lavoro più attento, accurato e analitico, più responsabile e ben costruito. Allora la domanda, siamo noi meridionali in grado di affrontare tutto questo? Oppure dobbiamo subire la balìa delle onde? Vogliamo impegnarci seriamente (e finalmente) per una seria costruzione del nostro futuro? Gli strumenti di sostegno offerti dall’UE esistono e sono a disposizione. E’ possibile, che non riusciamo ad adoperarli, nascondendoci dietro ad affermazioni di complessità degli strumenti, delle metodologie e di quant’altro, quando molto spesso basta solo conoscere il sistema per poterlo utilizzare efficacemente? Occorre solo volontà, impegno e la giusta capacità per ogni settore dell’agire.

Molto importanti saranno, in tal senso, i giovani. Le demagogie dei “farò”, “faremo”, “ci impegneremo”, dovranno essere sostituiti da “abbiamo fatto”, “abbiamo realizzato”, quindi … oggi siamo.La grande crisi mondiale sta sconvolgendo territori e nazioni di ogni dove. Certo non si può non constatare che essa, con le sue drammatiche conseguenze, ha suscitato un risveglio operativo nelle coscienze e nelle azioni che, purtroppo, da troppo tempo mancava. Forse è proprio vero che il bisogno aguzza l’ingegno?Se volessimo vedere nella crisi un orizzonte positivo, probabilmente è proprio quello di aver stimolato una reazione collettiva. Del resto, l’abbiamo già vissuta (la forza del reagire, della ricostruzione) dopo le “inutili stragi mondiali” della prima metà del ‘900.Se solo noi meridionali ci accorgessimo delle potenzialità di reazione e crescita a cui paradossalmente proprio questa crisi ci pone di fronte. Terra, clima, prodotti enogastronomici, natura, cultura, intelligenze certamente al Sud non difettano, anzi. Dovremmo semplicemente saper porre al servizio di questi territori quella forza e capacità dei meridionali che per anni hanno consentito la grande crescita del Nord.

Fonte: Torremaggiore on line