sabato 31 marzo 2012

Il Partito del Sud c'e' anche in Abruzzo!



Siamo davvero lieti di annunciare che il Partito del Sud da quest'anno è presente ufficialmente anche in Abruzzo. Al referente per l'Abruzzo, e Coordinatore regionale pro tempore, Nicola Di Pasquale, vanno in nostri migliori auguri per il lavoro da fare e per far crescere il nostro movimento nella bella terra degli "Abruzzi", storicamente legata alla storia meridionale.

Roma 31/03/2012

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud



Nato Brigante a S. Bartolomeo in Galdo (BN)

venerdì 30 marzo 2012

La truffa del CIP6 e la necessità di una vera politica ambientalista e di sviluppo sostenibile per il Sud!

Era il lontano 1992 quando, con la delibera n.6 del Comitato interministeriale Prezzi fu deciso di incentivare le energie rinnovabili, anche in linea con le raccomandazione della UE  che recentemente sono state comfermate con la famosa direttiva 20/20/20  che indicano per lo sviluppo e per le politiche energetiche degli obiettivi precisi nell'aumentare del 20% l'efficienza energetica, ridurre del 20% le emissioni ed arrivare almeno al 20% di fonti rinnovabili, ma come al solito da una cosa in partenza buona e condivisibile, nacque l'inghippo e la truffa all'italiana.
Per finanziare le rinnovabili fu deciso un aumento del 6-7% delle tariffe e quindi tutti noi paghiamo questo contributo nella bolletta elettrica, ma in realtà a chi e cosa paghiamo?
Bastò aggiungere alle fonti rinnovabili  la parola "assimilate" ed ecco che oltre ad incentivare le fonti realmente rinnovabili, come l'eolico, il fotovoltaico o il geotermico, si aggiunsero una serie di cose che proprio pulite e rinnovabili non sono, come gli inceneritori (che solo in Italia sono incentivati, tra l'altro solo in Italia è stato stabilito per legge che l'energia ottenuta dalla trasformazione di rifiuti è da considerarsi da fonti rinnovabili contro le raccomandazioni UE...) e perfino gli scarti petroliferi.
Quindi ecco i finanziamenti pubblici alla regina degli inceneritori Marcegaglia, ai petrolieri come Moratti e Garrone, tutti esempi di valente imprenditoria padana super-assistita.
Questa storia già la raccontò Beppe Grillo nel 2007 , nel 2010 dopo un tentativo di aggiustare le cose, si fece il solito dietro-front e si prorogarono gli incentivi per le "assimilate" o finte rinnovabili come gli inceneritori già autorizzati..

Il Partito del Sud deve assolutamente proporre di incentivare solo le fonti realmente rinnovabili ed eliminare le fonti "assimilate" da ogni tipo di incentivo, per una corretta gestione dei rifiuti deve continuare ad appoggiare le strategie di "rifiuti zero", quindi la strategia di raccolta differenziata spinta che e' la strada intrapresa, pur se con ritardi e tante difficoltà, dalla giunta De Magistris a Napoli. No a nuovi inceneritori (chiamati falsamente "termovalorizzatori"...) che sono funzionali solo ai guadagni dei gruppi industriali e degli imprenditori del Nord, non solo perché molti studi li ritengono dannosi per la salute, ma anche perché economicamente non convenienti, se eliminiamo gli incentivi CIP6 rubati in questi 10 anni (decine di miliardi di Euro), rispetto ad  impianti di compostaggio per l'umido ed impianti a Trattamento Meccanico Biologico per il residuo non differenziato, per chiudere un corretto ciclo di gestione dei rifiuti a valle di una raccolta differenziata spinta.

Quindi si potrebbero diminuire i costi dell'elettricità eliminando gli incentivi alle false rinnovabili e con una maggiore efficienza della rete, eliminando i tanti sprechi (incentivi elettrodomestici ad alta efficienza, utilizzo lampadine a basso consumo, miglioramento rete distribuzione...) inoltre un sano incentivo alle vere rinnovabili dovrebbe favorire i piccoli impianti promuovendo mini-impianti eolici o solari in una logica "smart grid".

Non si capisce perché dell'Europa prendiamo solo le flessibilità dei contratti in uscita o le rigidità dei conti....come mai non seguiamo mai gli esempi dei tedeschi o degli scandinavi anche per le politiche energetiche? E' mai possibile che in Italia il solare e' meno sviluppato che in Germania o Danimarca?

E' urgente la definizione di un Piano Energetico nazionale, con la pianificazione di breve e di medio-lungo termine con obiettivi sia di efficienza che di diversificazione delle fonti, con la massima incentivazione per quelle realmente rinnovabili. Per quanto riguarda il petrolio, stop a nuove trivellazioni selvagge ed aumento royalties per le regioni del Sud come Basilicata e Sicilia dove ci sono estrazioni e raffinazioni della maggior parte del petrolio italiano.

E' ovvio che dicendo no al nucleare con l'ultimo referendum, e noi meridionalisti siamo di quelli che rispettano una volontà popolare, non possiamo non incentivare di più e meglio le rinnovabili, senza trascurare di destinare più fondi una ricerca pura ed applicata sulle nuove frontiere dell'energia, ad esempio dalla fusione "fredda" o all'energia dalla maree. Un futuro di sviluppo sostenibile passa sopratutto per queste scelte, invece di continuare a sprecare e bruciare dobbiamo passare a consumare meno e riciclare, puntare all'utilizzo, più efficiente e meno dannoso per l'ambiente, delle risorse della nostra terra. Una terra già martoriata dall'eco-mostro di Acerra o dai fumi dell'ILVA a Taranto, dai tanti rifiuti tossici sversati nel triangolo della morte tra Afragola e Acerra o nei territori dei casalesi o al largo delle coste tirreniche calabresi.  Il Sud deve puntare alla sua autonomia energetica con le rinnovabili vere e con un deciso aumento fondi per la ricerca, è uno dei tanti modi per superare il gap infrastrutturale con il resto del paese grazie allo straordinario apporto di tanti cervelli meridionali..


Enzo Riccio
Segretario Org.nazionale
Partito del Sud

America's Cup, la presentazione ufficiale - Video


A pochi giorni dall'inizio delle World series, il canale ufficiale Youtube dell'America's Cup pubblica un lungo video su Napoli.


Fonte : video.repubblica.it

giovedì 29 marzo 2012

Comunicato Stampa PdSUD Palermo: A Napoli con De Magistris, a Palermo con Ferrandelli!

 
A  NAPOLI  CON  DE MAGISTRIS
A  PALERMO  CON FERRANDELLI
 
Il Partito del Sud partecipa alle elezioni comunali di Palermo con propri candidati nelle liste del candidato  sindaco Fabrizio Ferrandelli.
 
La scelta del Partito del Sud nasce dalla convinzione, supportata dai fatti (riguardanti l’impegno politico-sociale di Fabrizio per Palermo), di riconoscere in Ferrandelli un valido esponente politico (come anche De Magistris a Napoli) di un nuova classe politica che sta nascendo nel meridione, di cui anche il Partito del SUD n’è promotore, composta da giovani politici che operano nell’interesse e per la crescita sociale delle popolazione meridionali; opponendosi alla vecchia e dannosa politica clientelare di soggetti autoreferenziali, oligarchi e servi di apparati di partito, al servizio di gruppi di potere sostenitori di interessi economici di imprese del nord ( circa 107 deputati del sud, anche componenti di partiti falsi meridionalisti, hanno votato con il governo Berlusconi il federalismo fiscale della lega nord che penalizza il Sud).
Inoltre il partito del SUD ha condiviso il programma politico di Ferrandelli che prevede un cambiamento radicale della città di Palermo.
 
Pertanto chiediamo ai Palermitani un voto per Ferrandelli Sindaco e per i nostri candidati che garantiranno un impegno sicuro per la ripresa ECONOMICA, SOCIALE E CULTURALE di Palermo e del SUD.

V O T A  
 
 “ORA PALERMO  LISTA  FERRANDELLI “           

AMATO Francesca     Cantautrice
CARBONE Laura        Avvocato
MORANA Barbara      Insegnante
 

 “PALERMO PER FERRANDELLI CON VENDOLA”    

CANNIOTO Stefano     Ingegnere
MELODIA  Armando   Tecnico Ospedaliero                                                  
                                                                                
                                                                                Il Segretario Provinciale PdSUD Palermo
                                                                                           Giovanni Maniscalco
 
Palermo, 28/03/2012
 
 
 

I briganti di Sicilia con Ferrandelli!



V O T A 
 “ORA PALERMO  LISTA  FERRANDELLI “           

AMATO Francesca     Cantautrice
CARBONE Laura        Avvocato
MORANA Barbara       Insegnante

 “PALERMO PER FERRANDELLI CON VENDOLA”    

CANNIOTO Stefano     Ingegnere
MELODIA  Armando    Tecnico Ospedaliero    


Per leggere i profili dei candidati del Partito del Sud alle prossime Comunali 2012 di Palermo, nelle liste di sostegno a Ferrandelli sindaco, vai al blog Partito del Sud - Sicilia.

Venerdì 30 marzo lo spettacolo Terroni a Como!

Venerdí 30 marzo al Teatro Nuovo di Rebbio di Como, lo spettacolo "Terroni"
 
Centocinquant’anni di menzogne - spettacolo basato sul libro "Terroni" di Pino Aprile.
Adattato, diretto ed interpretato da Roberto D’Alessandro

Per amore del Sud, shakeriamoci...di B. Pappalardo



Il Ministro alla Coesione Territoriale Fabrizio Barca ha scritto giorni fa su "Affari e Finanza", ricevendo consensi in merito da alcuni giovani politici napoletani del PD:


"Destabilizzare il Sud parola di Fabrizio Barca"


"Destabilizzare il Sud, il suo endemico equilibrio tra clientela e rendita parassitaria, liberare energie intellettuali e imprenditoriali con un conflitto di idee anche duro ma vivo, partecipe. Non un rito, il solito che si conosce. E non un euro se non ci sono idee ma solo palmi di mano che si tendono nel segno dell’elemosina.
Se riusciamo a innestare un conflitto positivo, ampliare la base dell’elaborazione progettuale, dare schemi e offrire realtà che possano essere emulate, romperemo i tanti monopoli locali, i feudi che si elevano grazie al malgoverno. C’è bisogno di mobilità del pensiero, di dare potere alla conoscenza e gambe ai talenti del Sud"



Ricevo e posto quello che il nostro amico e dirigente napoletano del Partito del Sud, Bruno Pappalardo, ha commentato in merito:


Per amore del Sud, "shakeriamoci..."


di Bruno Pappalardo

Verrà più tardi il tecnico, un amico, a portar via il computer. E’ infetto. E’ come togliermi la finestra nella stanza. Potrei scrivere una ultima cosa. Ma che dire stavolta? I temi sono a migliaia e s’affollano come un formicaio che basta toccarlo e la moltitudine dei pensieri diventa gelatina inafferrabile. Ah,…ecco! Ho letto di un’intervista al ministro Fabrizio Barca per la “Coesione Territoriale”. Era la poltrona di Umberto Bossi. Pare abbia la soluzione per il Sud. Tutto quadra (con le parole) I mosaici delle idee sono magnifici!
Quelli del mausoleo di Galla Placidia impallidirebbero nonostante prevalga l’oro. L’organicità dei disegni, dei progetti mi hanno sempre affascinato come quella della Fornero e di Monti che dimenticano sul vuoto del baratro 350mila esodati. Quisquiglie, però, è tutto ordinato, funzionale, come la capacità scientifica di certuni ad acchiappare le mosche.
Ovviamente sosteneva che il Sud doveva cambiare mentalità, formarsi.
Avendo avuto la bella cifra da spendere in queste maledette terre, circa 3mld e mezzo, ebbene, diceva che nulla, neppure un euro sarà dato se non in presenza di nuove idee e solo dopo realizzate. Bello! “...e, allora”, continuava, “stenderemo la mano”. Forse alludeva alla solita elemosina!
Già perché queste identiche parole le sento da almeno un 40ennio, dai tempi della Casmez. Beh, nel 49-50 ero solo un’idea anch’io. Tuttavia volevo porre a voi la stessa domanda che da tempo remoto mi faccio tutti i giorni.
Perché quando si parla degli antichi e nuovi finanziamenti (dall’AgendSud ai Fas e a tutte le altre erogazioni europee solitamente chiamati “aiuti”) si dice che il meridione li ha rubati? Che sono stati sprecati senza che questo popolo realizzasse qualcosa di realmente concreto? Che siamo i soliti sfaticati e rassegnati??!
Ma chiedo ai miei dirigenti Balia, Cuccurese, Riccio, Cutolo ma per caso sti soldi, di cui si parla da una vita, li avete presi voi? Se è così ditelo accidenti e chiudiamola qui! Noo?? Allora chi, i due Esposito, Citarella, Argenio, Pisapia, De Franciscis, Godano, Amato. Un’idea ce l’ho! Il suo comportamento amorevolmente distaccato, serbato ma forse un po troppo riservato nell’incedere verso le cose, chissà che non nasconda altro,…ci sono è la Castellano. Insomma chiedo ai tanti del mio partito se ne sanno qualcosa? No, neppure voi? Pare, però, che tutti sappiano, storicamente, che c’era stata una valigia ingrossata di lire che cadde a pioggia sulle teste dei meridionali. Credo anche che confondano con quella di qualcun altro tra il ‘92 e ’94.
Ma che sciocco, Questi sono giovani, o per meglio dire non tanto vecchi per essere stati soggetti requisenti della nazional-truffa. Allora, furbo, ho bussato al mio vicino, E’ un simpatico ottantenne ma manco lui ne sa niente! Mi ha detto: “.. ma io aggio fatto semp' ‘o prufessore comme ‘ttè” Allora, mi sono detto, sarà per questo che siamo colpevoli!
Ho, sfrenatamente percorso le due scale del mio condominio. Niente, neppure loro sapevano di questi soldi! Omertà, …Boh.? Mi dico , l’amministratore, però, non me la racconta giusta, qualcosa sa, quello sa sempre tutto di quello che non deve sapere!
Sono passato dal giornalaio e al bar. Erano entrambi stipati. Non sapevano neppure cosa fosse la Cassa del Mezzogiorno. Ma allora? Chi li ha presi? Chiunque sia stato è un ladro, un furfante.
Ma perché se vado a Firenze, sono io quel malvivente? Ma io che c’entro ammesso che fossi il figlio del ladro? Ma mio padre esercitava la nobile arte del “guantaio”. Era sempre in casa! E gli altri, quelli della mia età come possono entrarci? Per questi cari signori sono sessant’anni che sono un mariuolo. Ma come si fa a non sapere, diciamocela, chi ha preso quei soldi.
Insomma non voglio continuare con la stupida retorica! L’ho intrapresa perché ho risentito le stesse parole d’allora dal nuovo ministro! Sono quelle di un Fanfani, un De Gasperi, Almirante, Berlinguer d’allora, Ve lo ricordate Emilio Colombo, i Gava, et cetera! Chissà di cosa e come si alimentavano questi partiti.
Ma c’è una differenza però. Il ragionamento del Barca veleggia, prima di me, nella precettistica più malevola, si contraddice! Se io, meridionale, avessi delle splendide idee, dovrei anticipare personalmente i costi. Ovvero dimostrare che queste funzionino? E i soldi, qui al sud chi me li allenta? Le banche? Per avere un credito “fetente” (ossia piccolo) devi prima garantire per un valore corrispondente a quello dei bilanci della stessa banca e poi firmare per la concessione degli organi. Bene, se ho un’idea devo anche essere società. Se sono società nuova forse potrei avere qualche chance dopo aver combattuto, sul territorio, (non certo con la camorra che si presenta solo dopo) con una concorrenza di società che sono sul posto e negli enti ma solo come l’occhio di società del nord per penetrare l’appalto e poi proporsi. Se sono una vecchia impresa non sarà formata e sarà anche creditore delle Amm.ni ma sarò anche scafata e collusa. Dicono che non investono, dicono dell’art.18, ma sono qui ancora dal 1860, ve lo giuro! Dice che dobbiamo parlare tutta un’altra lingua, ci sto! Ovviamente allude sia ad una “nuova concezione del fare” che delle lingue straniere. Questo è giusto ma è banale. Si sgomenta dei 40mld europei non spesi (solo il 20% è stato investito) imputandola però all’indolenza e non già il timore che molti hanno sia per/che per i funzionari, mafie, partiti e per gli appalti pilotati e rientranti al Nord.
Caro ministro credo veramente nella Sua Buona Fede ma lei non sa nulla del meridione. Perché non ficca tutto in uno sheker, sbatte con cura e tira fuori la soluzione. Farà prima e forse meglio!

 Bruno Pappalardo
 Partito del Sud - Napoli 
27.03.2012

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mercoledì 28 marzo 2012

Tesseramento 2012 PdSUD



Aiutaci a crescere ancor di più, per il terzo anno consecutivo vogliamo crescere ancora con il numero degli iscritti, le nuove sezioni e quindi il radicamento sempre più capillare sul territorio.
Oggi siamo già presenti in 12 regioni su 20, una rete di decine di sezioni e di blog locali oltre ad un blog ed un sito nazionale, presenti su Facebook e su Twitter.
Ci aspettano le elezioni amministrative 2012 a maggio, ci saremo in Sicilia, in Campania ed anche al Nord...abbiamo bisogno del tuo aiuto, di un sostegno economico e soprattutto della partecipazione attiva di tanti altri per costruire insieme la riscossa del Sud in un paese ed in un mondo più giusto, più libero, più pacifico, più solidale e meno chiuso, meno egoista, meno razzista e meno diseguale.
Aderisci anche tu al Partito del Sud, tutte le info al sito:
www.partitodelsud.eu

martedì 27 marzo 2012

Fiorella Mannoia a Napoli in Comune da De Magistris...

Ricevo e posto questa bella notizia che ci arriva dagli amici della sezione di Napoli...De Magistris e la sua giunta dimostrano ancora una volta la loro sensibilità, l'attenzione alle tematiche meridionaliste ed agli artisti che parlano del nostro Sud e di tutti i Sud del mondo...e Fiorella Mannoia, dopo le sue dichiarazioni a "Che tempo che fa" e la voglia di fare un nuovo disco ispirato anche da "Terroni" di Pino Aprile, è sicuramente una di queste grandi artiste.


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Fiorella Mannoia a Napoli dove ha dato inizio al suo tour per il nuovo LP sul SUD ispirato dal libro di Pino Aprile "TERRONI", è stata ricevuta per quest'impegno a favore delle nostre terre dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che Le ha donato una targa onoraria con il Gonfalone del Comune di Napoli, e per sostenere il gemellaggio tra la fondazione di Don Merola e il progetto Axè, che si occupa del recupero dei ragazzi e delle ragazze a rischio a Bahia (Brasile). La danza e la musica possono infatti cambiare il destino!





Fonte: Fb pagina ufficiale di Luigi de Magistris

GAETA: ECCO LE LISTE DI SOSTEGNO A RAIMONDI SINDACO PER LE COMUNALI 2012



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Fonte: Latina Oggi del 26 Marzo 2012 pag.24

ALDO VELLA, SAN GIORGIO E IL SUO RINASCIMENTO



Ricevo e posto questa bella intervista ad Aldo Vella, nella città del grande Massimo Troisi, il PdSUD sostiene chi ha pensato e realizzato già in passato ad un premio Troisi ed ad una piazza Troisi...e quindi non possiamo che dire...Ricomincio da Vella!

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A San Giorgio a Cremano si scaldano i motori per la tornata elettorale di maggio. Tra scissioni e dissidi di centro-destra e centro-sinistra spicca l’immagine pacata e cristallina dell’ex Sindaco della città di Massimo Troisi.

Giovedì scorso s’è tenuta al Club 1946, in Via Cavalli di Bronzo, la conferenza stampa del candidato a sindaco Aldo Vella. È un gradevole pomeriggio di primavera, si attende il candidato nel salottino all’aperto del locale prossimo ai giardini di Villa Vannucchi, nell’attesa, accoccolato al tepore dell’ultimo sole del giorno, attendo. Un po’ mi rincresce la puntualità dell’architetto di Lacedonia che invece non si fa attendere. All’interno del club si apre subito la presentazione del programma, per opera stessa di Aldo Vella, lo affiancano i candidati Francesco Menna e Tommasina La Rocca e il segretario nazionale del Partito del Sud, Andrea Balìa. Senza preamboli precostituiti, l’ex amministratore delinea la sua linea di pensiero. Potendolo sintetizzare: la cultura sopra tutto.

Sì perché per l’attivo Vella, con un intenso curriculum di politico ma anche di scrittore e giornalista, «La cultura è l’asse portante della politica stessa». Nei “sette punti capitali” del suo programma tutto è in funzione della cultura «… che genera gli altri sei …», la trasparenza, la vivibilità, lo sviluppo, la macchina comunale e la Città Vesuviana. Ma tornando alla cultura il candidato meridionalista sostiene: «A San Giorgio, prima e dopo Massimo Troisi, ci sono stati centinaia di operatori culturali che non hanno ritrovato rispondenza nelle loro proposte. Qui si consuma cultura di altri e non si incentiva la produzione culturale autoctona. Incentriamo quindi il nostro progetto culturale, la nostra campagna elettorale su questo tema perché da questo discende tutto il resto. Se vogliamo prendere ad esempio la trasparenza, proprio in questo campo, se non si è convinti di ciò che si dice, non si può convincere gli altri. Se vogliamo prendere poi ad esempio i servizi, non li si possono offrire al cittadino se non si guarda a questo come un essere umano, nello stesso spazio vitale in cui vive chi governa».

Aldo Vella si presenterà alle amministrative del 6-7 maggio con una lista civica, “Ricomincio da Vella” «forse la sola coalizione che non è appoggiata dai partiti tradizionali», appoggiata in primis dal Partito del Sud che «nasce nel momento in cui gli altri hanno la loro decadenza.»
Segue Aldo Vella nella descrizione della sua compagine «Siamo un corpo, adesso elettorale, ma dopo le elezioni sarà un corpo politico e culturale. Con noi ci sono esponenti della società civile non impegnati mai in politica, la cui età media rasenta i trentatré anni (mi escludo per non alzare la media!). C’è da chiedersi allora perché dei giovani vengono da un settantunenne? Qualcuno di questi mi ha risposto: “perché ho bisogno di un riferimento e di una guida.” Non è vero quindi che i giovani vogliono fare per conto loro, vogliono essere autonomi a tutti i costi e si vogliono scrollare di dosso le vecchie generazioni».
«Noi abbiamo invece la colpa di non aver fatto apprendistato per questi giovani, di non aver dato un esempio, anche morale. Abbiamo fatto crescere una generazione di ventenni e di trentenni che si sono impegnati in politica e hanno preso gli stessi vizi dei padri, che siamo noi! Per cui io non riconosco i giovani esponenti degli attuali partiti, non li riconosco come gli elementi giovanili che servono alla politica e al suo rinnovamento. Preferiamo chi è maggiormente disposto ad accettare chi ha memoria come noi e vuole trasmettere questa memoria, questa esperienza, niente di più. Pensate forse che io possa avere una vita politica decennale? Non lo penso affatto, pensavo infatti di aver chiuso! Ma un intellettuale che è abituato a vedere a trecentosessanta gradi, vede anche i mali della politica, vede anche un disfacimento generazionale, vede che non c’è futuro, non c’è ricambio e quello che c’è è la copia esatta dei padri! Così come anche qualche impegno femminile è recuperato sul maschilismo! Tradotto in termini falsamente femminili!».
Devo dire che non sempre ho sentito parole tanto estranee al lessico dell’attuale politica e decido quindi di approfondire l’argomento.

Architetto, stasera ho ascoltato dei concetti che a mio parere sono in controtendenza rispetto agli stilemi politici normalmente in voga, come ad esempio il suo discorso sulla partecipazione giovanile, tanto decantata ma poi poco applicata. Non ho sentito quegli slogan che normalmente circolano in questi contesti, ma essendo abituati a tanta retorica non pensa che quest’atteggiamento possa crearle delle difficoltà per la sua novità?
«Lo slogan è astrazione, quando invece uno si trova davanti a una persona reale e ha un rapporto diretto con questa …»
Come avviene questo contatto diretto con le persone?
«Le domeniche abbiamo dei gazebo nelle varie piazze cittadine e poi nei giorni infrasettimanali ci muoviamo nel nostro camper, noi abbiamo il comitato elettorale mobile, nel camper! E poi io cammino sempre a piedi e devo per forza incontrare le persone!»
Decido poi di fare una domanda più maliziosa. Su ilmediano.it sono state riportate le seguenti dichiarazioni, di un suo antagonista, Renato Carcatella: “Vogliamo mettere in primo piano il Premio Troisi ” e “Piazza Troisi deve diventare un luogo vivo”. Come suonano queste parole alle orecchie di chi ha creato tale premio e cambiato il nome alla piazza?
«Non è difficile creare un nuovo Premio Troisi migliore di questo, così come non è difficile creare una piazza più pulita dell’attuale Piazza Troisi.»
Tutto sommato, menzionando queste idee, in un certo modo, gliene si da’ atto della loro bontà … 
«Non se ne può fare a meno».
Un’ultima cosa. Cos’è mancato per compattare la sinistra?
«Non è in campagna elettorale che si sciolgono nodi tanto ingarbugliati. L’impossibilità di svolgere azione democratica e dibattito all’interno della sinistra, sia quella del PD sia da parte della Federazione delle Sinistre ha fatto sì che ci fosse una trasfusione nella mia lista di piccoli gruppi di scontenti e non sono certo io la causa della crisi dei partiti.»
Era a Renato Carcatella che alludeva a riguardo di una certa baldanza giovanile?
«Là c’è la somma dell’età del padre e del figlio, che è superiore anche alla mia!»

Ciro Teodonno

lunedì 26 marzo 2012

Il Partito del Sud e l'articolo 18.... di A. Balia





la nostra opinione....

di Andrea Balìa

Il Partito del Sud è un partito identitario che si batte perché si valorizzi l’orgoglio d’appartenenza territoriale, la riscoperta delle radici, la rilettura della storia in un’ottica più veritiera e non strumentale ai vincitori, e per dare un futuro di rappresentatività politica al meridione d’Italia. Il tutto in un concetto di Sud inteso in modo più universale, dei valori comuni che accomunano tutti i Sud del mondo anche nelle sofferenze. Ma il Partito del Sud è anche un partito progressista, non nostalgico, unitario e repubblicano con un’idea di un futuro federale che garantisca la più ampia autonomia e gestione diretta da parte dei cittadini dei territori del Sud.
In quanto tale non può non dire la sua su progetti e riforme che incidono, forse in modo anche più grave rispetto ad altre zone del paese, sul futuro dei meridionali. E veniamo alla ormai famosa riforma del lavoro in discussione in questi giorni, preparata dall’attuale governo tecnico di Monti e dei professori. Orbene, per dirla tutta, la riforma in questione può contenere anche elementi interessanti sotto l’aspetto delle regolamentazioni sulla precarietà, pur affrontando non in toto la questione e lasciando inspiegabilmente sacche non risolte di figure ritenute alla stregua di non più che degli ectoplasmi. L’asino casca però drammaticamente sulla ridefinizione delle regole riguardanti il famigerato articolo 18.
Un po’ di domande e riflessioni sorgono spontanee:
1) non crediamo, come sostiene il governo tecnico, che gli investimenti stranieri siano legati a ciò, e che manipolandone le regole questi verranno attirati magicamente ed in modo considerevole. Tutti sanno, e poi basta chiederlo ad un po’ d’imprenditori non italiani, che i problemi sono ben altri: la criminalità diffusa e mal controllata, l’esosità del sistema fiscale e dei costi elevati per la contribuzione, al di là degli stipendi, delle maestranze; e il tutto attraverso una burocrazia lenta e articolata in modo farraginoso e complicato.
2) “ non ci sarà una valanga di licenziamenti” dichiara il Presidente Napolitano, e con lui la “ministra” Fornero ed il buon Monti. Forse potrà essere vero, ma di certo in più ve ne saranno, visto la semplificazione a liberarsi di dipendenti, in un momento di difficoltà economica e del mercato. Anche pochi, fossero decine o centinaia, licenziamenti in più non sono da auspicare in questo momento, e quindi invece di portare linfa facilitiamo la sottrazione d’ossigeno all’occupazione.
3) perché il mercato dovrebbe avere un sussulto positivo con meno operai, dipendenti? Meno forze lavoro vuol dire meno capacità di produrre. E’ elementare ma sembra un arcano…
4) così si fa in altre parti d’Europa, vedi Germania, e dobbiamo adeguarci. Anche qui l’esempio è al limite del ridicolo ed improponibile. Innanzitutto se facessimo come i tedeschi ci sarebbe la doppia opzione reintegro/risarcimento anche nel caso di licenziamento per ragioni economiche. Poi prendiamo ad esempio una partita di calcio : il terreno di gioco è condiviso per tutte e due le squadre, undici contro undici, e regole stabilite identiche per i duellanti. A queste condizioni se una delle squadre perde o gioca male, l’altra può essere portata ad esempio per copiarne sistema di gioco e organizzazione. Ma il tutto con le premesse dette. Quindi è risibile paragonarci alla Germania, ovvero applicare regole similari (e manco ciò si vuol fare) in condizioni ampiamente diverse. Gli operai tedeschi guadagnano il doppio dei nostri, la disoccupazione è su livelli fortemente meno preoccupanti, l’economia cresce ed i servizi civili sono di ben altra natura. E allora di cosa stiamo parlando? Che cavolo di paragone è?
Riteniamo quindi, senza il timore d’essere tacciati per vetero filocomunisti, che l’argomento sia pieno di non giustificazioni plausibili. Del resto se Confindustria e tutta la destra, PDL in testa, condivide la riforma, qualcosa vorrà pur dire; ovvero che i loro interessi non sono minacciati, e che notoriamente non coincidono con quelli degli operai. Ultima considerazione riguarda il concetto di dire : “parlatene pure in Parlamento, ma tanto non la modifichiamo”. Ebbene allora il Parlamento che ruolo ha? Se è un qualcosa che somiglia ad una dittatura possono anche dircelo chiaramente. E poiché il Sud vive tutto ciò in condizioni notoriamente più gravi, difficili e complicate, se permettete non condividiamo e ci preoccupiamo molto.


Andrea Balìa  co/Presidente Nazionale del Partito del Sud

SABATO 28 APRILE 2012: IL PDSUD ORGANIZZA IL "TERRONE DAY" A SAN GIORGIO DI MANTOVA






Per ingrandire fare click sull'immagine

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domenica 25 marzo 2012

Sabato 24 Marzo 2012, conferenza di De Magistris a Napoli su Ambiente, America's Cup, Ztl, bici..Presente anche il PdSUD


Ricevo dagli amici della sezione di Napoli e posto con piacere questa notizia sull'incontro di eri a Napoli organizzato dai Verdi al Caffe' Rosati...

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...stamani a Napoli con de Magistris e gli amici Verdi....


Il 24 marzo alle 10,30 c/o il Caffè Rosati in via Chiaia a Napoli, è intervenuto il Sindaco Luigi de Magistris in un incontro organizzato dai Verdi su Ambiente, America's Cup, Ztl, bici elettrica, ecc... Invitato anche il Partito del Sud, presente con il co/Presidente Nazionale Andrea Balìa ed il Coordinatore alla Segreteria Regionale Campana Francesco Menna.

L'incontro è iniziato con una relazione di Francesco Borrelli dei Verdi che ha ringraziato i presenti, ed in particolare il Sindaco, il Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Napoli Carmine Attanasio del IDV, e (letterale) "gli amici del Partito del Sud, con i quali abbiamo stretto un accordo di patto federativo ed avremo candidati in liste comuni in alcune città".

Il Sindaco ha effettuato un lungo intervento dichiarando l'estrema attenzione della sua giunta ai temi ambientali che lo ha portato a rilevare la bellezza di 6.500 ulivi dalla regione Puglia (che andavano sacrificati per la costruzione d'una superstrada) che verranno ripiantati nel napoletano. Ha illustrato l'importanza dell'ormai prossimo evento della America's Cup per la risonanza mondiale d'attenzione su Napoli e quella delle ZTL, presenti nelle maggiori capitali europee. In merito ai due argomenti s'è simpaticamente soffermato sul "polemificio" (come lo ha con ironia chiamato) in atto da parte di forze politiche e movimenti che invece d'una critica costruttiva - che sarebbe ben accetta - alimentano uno stillicidio pregiudiziale di dissenso a prescindere, teso solo al modesto tentativo di reclutare qualche voto in più. Ha poi accennato all'importanza di dotare la città d'una mobilità alternativa, vedi bici, che porterà (se la società che sta effettuando i lavori rispetterà gli impegni) a terminare entro l'estate la pista ciclabile di 20km. E' stata presentata all'incontro un esempio di bici elettrica di ottimale uso cittadino.

Al termine dell'incontro il Sindaco ha salutato gli esponenti del Partito del Sud, facendo loro i complimenti per le attività svolte.




sabato 24 marzo 2012

"Lombroso è morto ma non il razzismo" intervista a Renato Curcio di Lino Patruno


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno, propongo e pubblico quest'interessante intervista di Lino Patruno a Renato Curcio, da notare soprattutto le risposte sul razzismo antimeridionale al Nord, nato con le teorie lombrosiane nell'800 e che continua oggi con le tesi leghiste... 


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Intervista con Renato Curcio di Lino Patruno



Renato Curcio ha oggi 70 anni, vive in un casolare a Carrù (Cuneo), si è risposato, ha una figlia, è direttore editoriale della casa editrice «Sensibili alle foglie» per la quale ha pubblicato il libro "Razzismo e indifferenza" che presenta in questi giorni in Puglia. È tra i fondatori delle Brigate Rosse. Nel libro, così si definisce: «montanaro, valdese, cristiano, comunista, anarchico, cittadino, sessantottino, brigatista, carcerario». Per la sua lotta armata, ha scontato più di 20 anni di carcere.  Alla domanda su cosa sia oggi, risponde: «Uno che fa il suo lavoro cercando di capire cosa succede attorno a lui e dentro di lui». E aggiunge di voler parlare solo di razzismo, cioè del libro.

Ma nel libro parla anche di un mondo del lavoro «sferzato dalla precarietà» che colpisce ciò che si ottenne con le lotte degli anní’60 e’70. Cosa pensa allora della riforma dell’art. 18?
«Penso che si stia mettendo a dura prova una conquista che ritengo essenziale per garantire diritto e dignità del lavoro».
Don Andrea Gallo, nella prefazione, parla di avanzare In Italia di «un lento e strisciante colpo di Stato» e auspica una «democrazia insorgente»: è d’accordo?
«Mah, quella di don Andrea è una metafora. Io mi limito al recupero di alcune mappe culturali che dal 1861 a oggi sono rimaste sotto pelle in Italia».
A proposito di 1861, lei (figlio di una madre di Orsara di Puglia emigrata) parla di una sottomissione del Sud e di un razzismo verso i meridionali che cominciò allora. Continua ancora oggi?
«Certo. È uno schema culturale inventato dagli studiosi alla Lombroso e utilizzato dai Savoia. Disastroso per l’Italia. E che il razzismo verso il Sud persista, lo si vede al Nord grazie alla Lega xenofoba e antimeridionale».
Il Sud ha sempre dovuto emigrare. E ancora oggi 80 mila giovani meridionali vanno via ogni anno.
«Andar via è anche una forma di resistenza e di lotta. Quando non c’è sopravvivenza e si parte, si critica il Paese che costringe a farlo, è uno stigma delle politiche finora adottate nei confronti del Sud».
Ha citato Lombroso. A Torino c’è un museo a lui dedicato che si vorrebbe far chiudere.
«Sì, so bene, una cosa orrenda. Quegli esseri umani i cui teschi sono lì dovrebbero avere una volta per tutte la degna sepoltura che gli spetta».
C’è stato l’attentato di Tolosa. Ritiene che l’antisemitismo sia un pericolo ancora grave in Europa?
«Assolutamente sì. Ovunque si riproducono logiche razzistiche, grazie anche a una crisi che crea insicurezza e paura, sulle quali c’è chi specula e fomenta».
Lei parla di «affare del razzismo». E cita chi si arricchisce sui Cie (Centri identificazione ed  espulsione). Qual è questo affare?
«C’è una industria che ha vari stadi con un vero e proprio interesse affaristico, per dire, nel mantenimento dei Cie. Uno scandalo che andrebbe rivelato.  Anche per questo si trattengono lì persone che non hanno commesso alcun reato e che solo la stupidità e la malvagità tratta da pericolo e non da fonte di cultura e di ricchezza».
Qual è la forma più pericolosa di razzismo oggi?
«E quella che non si vede, è la non reazione di chi fa finta di non esserci, di chi giralo sguardo».
Lei anche per questo parla di odierne «folle fredde» rispetto alle «folle calde» del passato. Come ritiene che si possa tornare alla partecipazione?
«Credo che  bisogna tornare ad aver fiducia nella parola, nella narrazione, raccontare e ascoltare. Essere cittadini che incontrano gli altri cittadini,  rifuggendo dal Web senza territorio né storia, nel quale ognuno va all’appuntamento portando la sua solitudine».
Lei nel libro dice che una delle tecniche del potere è dimenticare per aver mano libera. Si riferisce in Italia anche al terrorismo?
«Sicuramente. Quella stagione è stata una stagione importante per questo Paese. Ma ora è come se nulla fosse, non la si ripercorre per parlarne. Ma non per parlare solo di una parte, ma di ciò che hanno fatto tutti coloro i quali allora c’erano».
Come evitare che si ripeta?
«Bisognerebbe capire cosa avvenne. Ma il silenzio delle istituzioni lo impedisce».
Renato Curcio non si è mai pentito né dissociato.  E però non cessa il sordo dolore di chi dice che,  se nessuno deve toccare Caino,  il carnefice,  nessuno si preoccupa anche di Abele,  la vittima.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno del 23 marzo 2012