venerdì 28 settembre 2012

Intervista: Marco Esposito – Viva Voce TV



Strepitosa intervista a Marco Esposito...con parole chiare e con calma, com'e' nello stile di Marco, si spiega il meridionalismo di oggi e la sua stringente necessità politica. Si discute poi sull'importanza del libro Terroni e la nascita del nuovo giornale del Sud di Pino Aprile, sugli inganni del federalismo fiscale, sulla quasi nulla presenza ed importanza del Sud nello scenario politico italiano sia con Berlusconi-Bossi ed anche con il governo Monti, sui pilastri di antirazzismo, antiviolenza ed antimafia del nuovo movimento meridionalista nato a Bari, infine sulle possibilità finali di autonomia o perfino di indipendenza del Sud....se ne avremo la forza lottando tutti insieme e chiamando a raccolta tanti uomini e donne del Sud che ci daranno la forza per la Rivoluzione meridionale! 
Uomini ordinari fanno cose straordinarie...



http://www.telecosenza.it/wp/?page_id=11756 

giovedì 27 settembre 2012

COMUNICATO STAMPA PdSUD Veneto



Il Coordinamento Provinciale di Vicenza del Partito del Sud esprime grande soddisfazione per l'iniziativa intrapresa dal Sindaco di Vicenza Dr. Achille Variati, che, dopo aver portato direttamente a Pontelandolfo nell'agosto scorso le scuse della città vicentina per l'infamante eccidio del 1861, ha ritenuto, dando seguito alle parole, di intitolare prossimamente una importante via della nostra città a Pontelandolfo, per ricordare la tragedia vissuta all'epoca dalla città campana per mano di un vicentino.

Il Partito del Sud quindi ringrazia pubblicamente il Sindaco e l'intera giunta per la pregevole e significativa iniziativa.

Secondo il Partito del Sud, questa iniziativa va nella giusta direzione di quella riconciliazione nazionale e di riscoperta storica degli episodi tragici del risorgimento che hanno provocato tante sofferenze e divisioni al popolo meridionale.
Solo con quest'opera meritoria si potrà finalmente fare dell'Italia una nazione matura, libera e unita, denunciando cioè quelle
atrocità e superando quegli steccati che, nati all'epoca, ancora perdurano anche grazie all'opera ventennale di perniciose formazioni politiche razziste. 
 
Il Coord. Provinciale di Vicenza inoltre esprime la propria condivisione assoluta con l'opera intrapresa da più di un anno a questa parte dal CDN del Partito, che con la "svolta di Bari"  ha saputo farsi portavoce , insieme ad altre formazioni e associazioni meridionaliste, e grazie al sostegno dell'Assessore Marco Esposito, della giunta De Magistris di Napoli, di un progetto politico credibile a livello nazionale in previsione delle prossime elezioni politiche per la rinascita del meridione e dell'intera penisola. L'importante annuncio fatto dallo scrittore Pino Aprile della prossima nascita di un quotidiano indipendente del Sud a distribuzione nazionale risulta poi fondamentale nell'ambito del progetto.

Ricordiamo infine che  Domenica  30 Settembre in una cena di lavoro presso il Bar-ristorante "Panarea" avremo il piacere di ospitare il Co-Presidente nazionale del Partito del Sud Natale Cuccurese, che sarà fra di noi proprio per illustrare il progetto politico nazionale nato a Bari ai nostri sostenitori, simpatizzanti e a tutti i cittadini liberi, meridionali e non. Infine durante la serata sarà illustrato il programma e la squadra che parteciperà alle prossime elezioni amministrative del comune di Vicenza.

Il Coordinatore provinciale di Vicenza
Filippo Romeo

Comunicato PdSUD Campania


Ricevo e pubblico il comunicato dal Coord. Campania...


PUNTO E A CAPO….


Il Partito del Sud dalla sua ristrutturazione avvenuta nel 2010 è andato crescendo costantemente un po’ in tutte le regioni italiane, ormai quasi tutte coperte in termini di presenza e rappresentatività.

La Campania, avendo in sé Napoli che noi tutti riteniamo, per storia e per ciò che ha rappresentato e tutt’ora rappresenta, la capitale del Sud, era ovvio che – appena il partito s’è dotato di un minimo di struttura – diventasse la regione con più folta adesione d’iscritti sia in termini numerici che di copertura territoriale provinciale.

Come tutti sanno piccole “cose” determinano piccole soddisfazioni e piccoli problemi, mentre “cose” più grandi provocano soddisfazioni maggiori ma anche problemi più grandi. E proprio questo è successo in Campania. Il gruppo storico che ha dato il via al processo di crescita nella regione ha lavorato sodo e molto e controllato direttamente la fase iniziale, per poi (come era giusto, democratico ed ovvio) demandare nella fase di sviluppo. Purtroppo divergenze, protagonismi malcelati e malgestiti, ricerche d’altre sponde politiche cui far riferimento, hanno determinato un correntismo interno che è fisiologico un po’ in tutti i partiti, grandi e piccoli. Lo è un po’ meno quando viene praticato senza chiarezza e con la ricerca scientifica e occulta di adesioni alla propria corrente, attacchi non sempre ortodossi, talvolta pubblici e offensivi, con il dichiarato obiettivo di decapitare il direttivo regionale e addirittura quello nazionale.

Ciò ha determinato la reazione dura e autonoma del nostro Presidente Onorario Antonio Ciano che ha invitato alla compattezza ed unità, rinnovando il suo personale apprezzamento al CDN del partito e la propria disponibilità a rientrare a farne parte, e di considerare non allineati pensieri ed obiettivi diversi. Nulla che ci si augurasse è successo sin alle dimissioni concordate dei componenti (tutti o in parte) di alcune sezioni campane. 

Nonostante ciò la Campania resta ancora la regione con il più alto numero d’iscritti e, PUNTO E A CAPO…, riparte in una sua riorganizzazione di sezioni ed incarichi, con l'avvento di nuovi qualificati soci proprio in queste ore, assieme a tutto il partito verso gli obiettivi prefissati di riscatto e rappresentatività politica del Sud, contribuendo in maniera significativa e forte alla costruzione d’un movimento politico ancora più ampio che accolga altri movimenti, associazioni, professionisti singoli, intellettuali, scrittori, artisti e gente comune.

Il tutto come determinato dallo storico evento di Bari del 8 Settembre 2012 con il coordinamento politico del nostro amico giornalista e meridionalista, nonché Assessore al Comune di Napoli, Marco Esposito.


Partito del Sud - Campania


p.s. : si specifica che, provvisoriamente :


- la presidenza della sezione “Guido Dorso” di Napoli è assunta dal Presidente Vicario, sig. Marcello Caronte, già Vicepresidente, in attesa di regolare assegnazione delle cariche;


- il sig. Emiddio de Franciscis di Casanova, già Responsabile Regionale Campania, assume anche l’incarico di Responsabile Provinciale di Napoli, in attesa di regolare assegnazione delle cariche.




mercoledì 26 settembre 2012

Marco Esposito con il suo meridionalismo dei fatti sulle TV calabresi






http://youtu.be/d_0QkPHCu18

La crisi aguzza l'ingegno. Arriva da Napoli l'idea per incentivare i consumi e sostenere il commercio: si chiama Napo. E' una moneta. O forse no. Ce lo spiega l'assessore alle Attività Produttive del comune partenopeo, Marco Esposito. La moneta sarà distribuita ai turisti in arrivo e anche ai cittadini virtuosi, in regola con le tasse. Ma come aiuterà il commercio? E l'idea del Napo è esportabile anche in Calabria?

Vicenza firma la pace. Centocinquant’anni dopo, il nome di Pontelandolfo verrà issato sulla targa di una strada a Borgo Berga, davanti al nuovo tribunale



Ricevo e posto questa bella notizia, bella nello spirito meridionalista identitario e pacifico del PdSUD, ringraziando per la segnalazione il nostro Coord. provinciale di Vicenza Filippo Romeo:
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Una via nell’area del nuovo tribunale sarà intitolata al Comune beneventano di Pontelandolfo.

Si chiude una delle più tragiche pagine dell’Unità con l’eccidio di 440 persone:guidava i bersaglieri il vicentino Pier Eleonoro Negri, che passò per eroe,

"Ho chiesto che venga scelto un largo vicino al nuovo tribunale a Borgo Berga"
ACHILLE VARIATI SINDACO DI VICENZA"

 di Gian Marco Mancassola

 Vicenza firma la pace.

Centocinquant’anni dopo, il nome di Pontelandolfo verrà issato sulla targa di una strada a Borgo Berga, davanti al nuovo tribunale.

Un risarcimento postumo per l’oblio e le omissioni che inflitte dal Risorgimento ai giorni nostri al Comune beneventano, duemila anime tra le gobbe dell’Apennino campano. Il sindaco Achille Variati l’aveva promesso un anno fa, quando prese parte alla cerimonia di riconciliazione celebrata da Giuliano Amato, all’epoca presidente del Comitato dei garanti per i 150 anni dell’Unità.

Portando a Pontelandolfo un messaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, Amato e Variati chiesero per la prima volta scusa a nome dell’Italia e di Vicenza, grande e piccola patria del colonnello Pier Eleonoro Negri, protagonista di una delle pagine più tragiche del Risorgimento, alla guida dei bersaglieri autori di una brutale rappresaglia tra la popolazione.

L’ECCIDIO. Il sangue versato quel 14 agosto 1861 è narrato in una canzone degli Stormy Six, rock band italiana che nel 1972 diedero alle stampe “L’Unità”, concept album che rilegge il processo di unificazione. «Arrivano all'alba i bersaglieri-cantano in “Pontelandolfo” - e le case sono tutte incendiate, le dispense saccheggiate, le donne violentate, le porte della chiesa strappate, bruciate».

Quel giorno, per vendicare l’uccisione di un ufficiale, 40 soldati e 4 carabinieri ordita da un manipolo di briganti, il generale del neonato regno d’Italia Enrico Cialdini ordinò una rappresaglia affidata al colonnello Pier Eleonoro Negri, rampollo di una famiglia patrizia vicentina. Negri si pose alla guida di cinquecento bersaglieri, che misero a ferro e fuoco il paese.
Fu un massacro. Le vittime furono 440 (o di più non esistendo fonti scritte certe in quanto gli archivi furono bruciati n.d.r.), dimenticate dalle pagine della storia di una nazione in fasce. «Pontelandolfo la campana suona per te - il ritornello degli Stormy Six- per tutta la tua gente, per i vivi e gli ammazzati, per le donne ed i soldati, per l'Italia e per il re».

LE SCUSE. A lungo amministratori e comitati beneventani si sono battuti per ottenere una corretta collocazione nella storiografia, dopo aver vestito gli scomodi panni del “paese dei briganti”. A Vicenza sono stati spesso rimproverati i simboli dedicati al colonnello Negri, medaglia d’oro al valor militare, a cui è dedicata una via nel quartiere dei Ferrovieri, una scuola elementare a Campedello e una lapide alle spalle della Procura. In città ha sostenuto con passione le tesi campane Luciano Disconzi, insegnante vicentino sposato con una beneventana. Il 14 agosto 2011, nel pieno delle celebrazioni collegate al centocinquantenario, lo Stato e Vicenza porsero per la prima volta le scuse a Pontelandolfo, in una commovente cerimonia della riconciliazione. Da quel palcoil sindaco Variati annunciò l’intenzione di intitolare una via a quel piccolo centro arroccato intorno a un’antica torre a una manciata di chilometri da Benevento.  

LA DECISIONE. Dello storico battesimo si è discusso ieri mattina in giunta. Alla pratica sta lavorando la commissione toponomastica presieduta dal vice sindaco Alessandra Moretti. Una prima ipotesi, che prospettava l’intitolazione nella zona di Polegge, è stata scartata da Variati, che preferisce che l’omaggio vada in scena in una zona come Borgo Berga, dove sta nascendo un imponente quartiere intorno al nuovo palazzo di giustizia.«Abbiamo individuato uno slargo all’ex Cotorossi-conferma Variati- ora la proposta sarà esaminata dalla commissione. È un gesto dall’alto valore simbolico, che chiude una volta per tutte questa vicenda. Lo avevo promesso un anno fa e credo che anche a Pontelandolfo nascerà una via intitolata a Vicenza». Più che di risarcimento, Variati preferisce parlare di mano tesa a una comunità vittima: «È una città martire del Risorgimento. Per molti anni ha subito un’enorme ingiustizia, spesso associata ai briganti. Un anno fa ci furono le scuse ufficiali, oggi si completa quel percorso di riconciliazione».




martedì 25 settembre 2012

Comunicato: il PdSUD anche a Reggio Calabria...


Il Partito del Sud comunica con grande soddisfazione, a dimostrazione di una continua crescita del movimento 

anche in Calabria, la nomina di un referente per la provincia di Reggio Calabria, il Dottor Pasquale Mesiti.
Pasquale Mesiti ha un lunghissimo curriculum di esperienze professionali in campo medico e di direzione sanitaria, è stato direttore di ASL e ha ricoperto e ricopre numerosi incarichi dirigenziali in ambito medico ospedaliero. Inoltre il Dottor Mesiti vanta una notevole esperienza politica essendo stato sia vice-sindaco che consigliere comunale a Grotteria (RC) e sia Consigliere che Assessore Provinciale alla Provincia di Reggio Calabria.

Sicuri che questa prestigiosa nomina contribuirà ad accelerare ulteriormente la crescita del movimento in Calabria, diamo il benvenuto nella nostra squadra e facciamo i migliori auguri di buon lavoro a Pasquale per la crescita del movimento del territorio reggino.

Per contatti scrivere a:
reggiocalabria@partitodelsud.eu




Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale


Giuseppe Spadafora
Coord. Calabria

Napoli e il Sud non si facciano offendere da Lotito! Tra lui e Cellino…di A. Forgione


Dalla rete ricevo e posto con condivisione quest'articolo di Angelo Forgione
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Claudio Lotito commenta la vicenda dello stadio di Quartu Sant’Elena e offende, come troppi, la storia di Napoli con quel solito aggettivo di stampo post-risorgimentale che i vocabolari continuano a riportare. Per il presidente della Lazio i nuovi stadi in Italia non si faranno per colpa de “l’atteggiamento borbonico della burocrazia italiana che lascia a persone singole di decidere di una norma al Senato”.
Vicenda grottesca che coinvolge due tra i presidenti più discutibili della Serie A. Lotito offende Napoli e il Sud e contesta lo Stato da posizione di condannato nell’ambito del processo di “calciopoli” per illeciti commessi nel suo primo anno di gestione, nonchè per aggiotaggio e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza sui titoli in borsa del suo club, ma anche inibito per violazione del regolamento FIGC agenti calciatori. Giudizi espressi circa l’azione a tutti gli effetti sovversiva del presidente del Cagliari Cellino che scavalca la decisione di un Prefetto, organo monocratico dello Stato, e incita migliaia di persone a infrangere la legge per poi difendersi affermando che in ventun anni con il Cagliari non è mai stato deferito per vicende legate ai passaporti, al doping, agli arbitri, a evasioni fiscali o falsi in bilancio. Peccato che i falsi in bilancio li abbia commessi nella sua attività imprenditoriale, cosa per la quale è stato condannato a 1 anno e 3 mesi di reclusione, per poi patteggiare la condanna nell’ambito di una truffa all’Unione Europea (dichiarate quantità di grano inferiori a quelle esistenti nei suoi silos). Cellino, tra l’altro, per 7 anni non ha pagato l’affitto del “Sant’Elia” e nemmeno ha speso un soldo di manutenzione che ricadeva sul Comune di Cagliari mentre lui intascava gli incassi. Poi è stato eletto il sindaco Zedda che ha messo fine a questo vergognoso vassallaggio in tempo di crisi economica, Cellino ha sloggiato smontando i tubi innocenti delle tribune costruite all’interno dello stadio “rimodernato” nel 1990 e ha sbattuto la porta rimontandole a Quartu Sant’Elena. Tanto per dirla breve, il Tribunale di Milano ha disposto il pignoramento di 1,7 milioni di euro del Cagliari derivanti dai contributi Sky/Lega Calcio per risarcire almeno in parte il Comune di Cagliari, riconosciuto parte lesa.
Se le alluvioni colpiscono il Nord per un comico di Genova è colpa del Sud. Se la Giustizia non funziona per un giudice di Treviso è colpa del Sud. Se gli stadi in Italia non si fanno per un imprenditore romano è colpa del Sud. È sempre colpa del Sud se si tira in ballo quel termine che ha utilizzato anche Claudio Lotito, il quale dovrebbe imparare (non è il primo e non sarà l’ultimo cui lo insegniamo) che l’inefficienza e la macchinosità della pubblica amministrazione attribuita ai Borbone di Napoli non sono altro che un falso storico. Anzi, in realtà l’aggettivo attribuisce ai napoletani un difetto dell’amministrazione piemontese e il Cavalier Vittorio Sacchi, amico di Cavour, direttore delle contribuzioni e del catasto del Regno di Sardegna, fu inviato a Napoli per capire come erano ordinati i tributi e le finanze delle Due Sicilie. Da Napoli, Sacchi spedì una lunga lettera a Torino annotando che era partito per la grande metropoli con forti pregiudizi, smentiti da ciò che aveva visto con gli occhi e toccato con mano. Una lunga serie di apprezzamenti coi quali consigliò di applicare la burocrazia napoletana al nuovo Regno d’Italia in luogo di quella piemontese. “Nei diversi rami dell’amministrazione delle finanze napoletane si trovavano tali capacità di cui si sarebbe onorato ogni qualunque più illuminato governo”. Questo fu il sunto di quanto riportò minuziosamente il Sacchi. Non lo presero in considerazione, e pare che non gli consentirono di proseguire più i suoi incarichi. Finì in disgrazia, come Napoli cui bastarono 62 giorni di dittatura garibaldina per distruggere le floride finanze e l’economia del Sud.
Francesco Saverio Nitti demolì la leggenda del “burocratismo” meridionale con un’analisi puntuale, dimostrando come gli uffici dello Stato fossero prevalentemente concentrati al Nord (scuole, magistratura, esercito, polizia, uffici amministrativi ecc.). Il solo Piemonte ebbe, fino al 1898, 41 ministri contro 47 dell’intero Sud e la situazione era la stessa per tutti gli alti gradi dello Stato.
Il “Sole 24 Ore”, nel Marzo del 2011, ha attribuito al Piemonte il parto del debito pubblico. La causa? La burocrazia esasperata finalizzata alla sparizione di soldi pubblici, da cui derivò una sfrenata “creatività” tributaria e la necessità di unirsi, avete letto bene, con chi aveva i conti in ordine. Per giustificarla bisognava inventarsi una propaganda per legittimare un’aggressione contro le Due Sicilie creando attorno ai Napolitani delle “leggende nere” che ancora infestano tanti manuali scolastici e il lessico popolare figlio dei vocabolari. L’efficienza borbonica è riscontrabile in molti campi, ma di sentire inesattezze non si finisce mai. In Italia, e soltanto in Italia, “borbonico” dice male; non in Spagna, non in Francia, dove non c’è stato un Risorgimento.

sabato 22 settembre 2012

La svolta di Bari...considerazioni a freddo sull'evento dell'8 settembre



Avevo pensato più volte di scrivere qualcosa sull'evento di Bari ma ho aspettato per ragionarci sempre più "a mente fredda e cuore caldo", come diceva un grande del meridionalismo come Francesco Saverio Nitti.
Nel frattempo ho letto e condiviso molti spunti dagli articoli su Eleaml e di Guglielmo Di Grezia, ovviamente sono ancora più in linea con quello scritto dall'amico Andrea Balia.
Nonostante molto sia stato già detto, voglio aggiungere sinteticamente una valutazione personale.

Per prima cosa, l'evento di Bari è stato un successo di partecipazione e di aggregazione, in una città importante del Sud e in un luogo istituzionale, con la partecipazione del sindaco della seconda città del Sud continentale.

Per seconda cosa, noi non sapevamo, e credo nessuno sapesse fino in fondo, cosa e come voleva rispondere Pino Aprile all'appello che il nostro movimento insieme ad altri gli aveva lanciato il 14.luglio con una lettera aperta. Ovviamente, conoscendo Pino, sapevamo o meglio potevamo intuire che molto probabilmente avrebbe scelto di partecipare non come leader politico ma come portavoce o comunicatore ma, con l'onestà e la correttezza che credo che ci contraddistingua, non abbiamo fatto alcuna pressione e l'abbiamo lasciato scegliere liberamente. C'è invece chi non l'ha fatto, ad esempio con telefonate o deliranti e sgrammaticati messaggi in rete per convincerlo a desistere, solo per miseri interessi di botteguccia e salvaguardia del proprio simboletto ed orticello, ognuno può trarre le sue logiche conclusioni e mi rifiuto di entrare nella palude della polemica con certi personaggi che hanno solo quest'arma a disposizione. Questo per non parlare di altri personaggi ancora più farneticanti che attaccano Pino Aprile per invidia e gelosia del suo successo, come spesso accade quando qualche meridionale ha successo bisogna contrastarlo e demolirlo con sospetti e veleni...con loro non c'e' da sprecare nemmeno un minuto.

Chi poi dice che sapeva nei minimi dettagli cosa avrebbe risposto Pino Aprile, ebbene lo dice o per stupidità o perché è in malafede...per molte persone, come già detto da Andrea, Guglielmo e altri, si tratta di difesa del proprio simboletto e per questi personaggi c'e' stato un grosso sospiro di sollievo perché hanno evitato di competere con la persona più in vista e famosa del meridionalismo odierno, salvando così il loro piccolo gruppetto dall'essere relegato nell'angolo della dimenticanza assoluta e totale. Noi non potevamo costringere Pino a dire esattamente le cose che avremmo voluto sentire ma, detto questo, non possiamo che salutare con gioia sia la nascita di un giornale del Sud che quella di un'aggregazione meridionalista che sta individuando il proprio leader politico, la propria base in crescita ed il proprio cammino in sinergia con la grande avventura editoriale meridionalista di Pino.

Infine c'è ancora chi non capisce, o a volte non vuole capire, che a Bari è partito un movimento nuovo che, nato da un'aggregazione promossa del PdSUD e altri movimenti e associazioni con tantissimi singoli che hanno aderito con entusiasmo, è aperta alla parte migliore del meridionalismo, con un progetto e dei valori. Ovviamente e' un progetto appena partito e che ancora non si sa perfettamente nei minimi particolari dove e quando approda (giusto per chiarire le solite dietrologie dei soliti idioti che diranno che già e' tutto predefinito in termini di posizionamento politico ed alleanze...). L'obiettivo e' però chiarissimo, avere un peso politico dall'elezioni del prossimo anno nel desolante scenario politico italiano di oggi e non limitarsi alla sola, giusta ed insopprimibile, lamentela meridionalista sia sulla storia negata della "malaunità" che sul Sud calpestato dalla politica attuale italiana o peggio ancora al ridiseganre cartine, nazioni e confini solo su facebook..

E' chiaro altresì, sia dal testo dell'appello che da quanto detto a Bari, i valori del meridionalismo per noi sono quelli dell'antirazzismo, dell'antimafia e della solidarietà insieme al tema dell'identità meridionale e mediterranea, non il ripiegamento in piccole patrie o in derive antistoriche anti-italiane o anti-europeiste che non solo sono inconcepibili per le possibilità di realizzazione ma soprattutto non troverebbero terreno fertile nel nostro popolo, pacifico e restio a trasformarsi in una Lega in salsa meridionale e per fortuna aggiungerei io. Volere un paese più giusto, un'Italia ed un Europa più giusta non significa per noi "chiudersi" ma aprirsi, anche e soprattutto con una concezione mediterranea dell'Europa diversa da quella nord-centrica di Berlusconi, Bossi e Tremonti ieri (con l'appoggio dei soliti ascari meridionali...) e di Monti oggi.

Chi non ha capito tutto questo, o perché non ci arriva o perché ammalato della solita sindrome meridionale che è più importante la sua singola "fissazione" del "si dovrebbe" rispetto alle priorità organizzative e di tempi del progetto, è rimasto alla finestra o probabilmente ci sarà anche qualcuno che se ne andrà dopo Bari, ma siamo sicuri che molti di più arriveranno e il movimento crescerà. Dobbiamo assolutamente evitare gli errori del passato con le generiche adunate meridionaliste, dove ognuno voleva il suo piccolo palco e ricevere la usa dose di applausi, ci si raccontava tra di noi sempre le solite cose su una colonizzazione che dura da più di 150 anni e si tornava a casa senza uno straccio di proposta su come reagire e come andare avanti o su come realmente crescere nei numeri e nella visibilità con i mezzi economici che si hanno e non quelli che i presume arriveranno o che "si dovrebbe" avere.

E' necessaria anche una considerazione sul giornale annunciato da Pino Aprile a Bari, di sicuro sarà un'avventura difficile e importante, noi non possiamo che augurarci che l'iniziativa cresca e diventi una realtà per avere un'importante voce autonoma del Sud, dando anche il nostro piccolo contributo....anche qui, chi fa ancora i calcoli di botteguccia e spera che questo evento possa andare bene solo al suo gruppetto, davvero ha capito poco sia di Pino Aprile che dell'iniziativa.

Il giornale del Sud, in sinergia con un'iniziativa politica visibile e concreta, sarebbe l'ulteriore passo avanti: si passerebbe finalmente dal meridionalismo della sola rivendicazione storica, della sola protesta e del "tanto sono tutti uguali" che spesso sfocia in confuse scelte reazionarie e non riesce a superare la censura mediatica di sistema rimanendo confinati nel ghetto del folklore nostalgico, al meridionalismo del fare e della speranza concreta, reale e visibile per la nostra terra.


Enzo Riccio
Segr. Org. nazionale
Partito del Sud

martedì 18 settembre 2012

Così Bersani ha tradito il Sud...intervista a Pino Aprile su ItaliaOggi



Riportiamo l'intervista a Pino Aprile su ItaliaOggi dove oltre a dire cose molto condivisibili sull'attuale scenario politico del paese che è davvero deprimente...parla dello sviluppo di un onda meridionalista autentica e cita, nel passaggio evidenziato in giallo, il nostro Partito del Sud ed il nostro capo brigante Antonio Ciano...

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"Ha fatto accordi con la Lega razzista. Non ci rappresenta" 

di Emilio Gioventù

Pino Aprile, meridionale e meridionalista, è autore di due libri tra i più letti al Sud «Terroni» e «Giù al Sud») sulle ragioni, anche storiche della protesta del Mezzogiorno. Ha annunciato che non farà un partito, anche se glielo hanno chiesto in molti, ma un quotidiano, perché, dice, «solo facendo conoscere le proprie ragioni il Sud può decollare». 

Sulla testata ci sta ancora lavorando», ma sulla linea editoriale non ha dubbi: «Non sarà un quotidiano del Sud, ma dal Sud che conterrà anche sentimenti, non solo fatti. Insomma, una cosa diversa in un panorama affollato di quotidiani «quasi tutti settentrionali e anche quelli che non lo sono, sono comunque influenzati dal potere della proprietà». Mentre i quotidiani meridionali «spesso sono influenzati dalle linee di potere che fanno capo al Nord». 

Domanda
Aprile, nel suo libro «Giù al Sud» lei lascia intravedere segnali di cambiamento, embrioni di un possibile riscatto. Ma quali sono i soggetti in grado di guidare questo cambiamento? 

Risposta
Di certo nessuno dei partiti esistenti. Il Pdl è lo zerbino del suo padrone che l'ha fondato con i propri soldi. Il Pd, invece 

D
Invece? 

R
Basta dire che in una intervista alla Padania, dopo avere elogiato il sito politico di Bossi, Bersani dice: non serve che mi spiegate che Bossi non è razzista, lo so. Ecco, Bersani si trova bene con quella gente lì. Dopo quell'intervista ho deciso di non votare mai più a sinistra. Al di là di ciò che pensa Bersani, Bossi lo dice nella sua autobiografia che usa il razzismo antimeridionale per prendere voti. Deposto Bossi, Maroni ha detto esattamente la stessa cosa. Lo slogan del suo partito è: prima il Nord. Questo è puro razzismo dichiarato e conclamato. Che significa prima il Nord? Che forse ci sono cittadini più cittadini degli altri? Bersani va d'accordo con questa gente al punto che invita alla festa del Pd il razzista Roberto Maroni. Come può sperare il Sud di avere una rappresentanza da questa sinistra. 

D
Chi allora? 

R
Nuovi soggetti politici che si stanno già preparando. Alcuni in maniera «paraculesca», cioè soggetti politici che dentro hanno i germi delle vecchie formazioni meridionaliste. Altri sono nuovi e penso ad alcune formazioni siciliane. Intanto, c'è da prendere atto che cresce la voglia di riscatto. Cresce confusamente come tutte le cose quando nascono, con mille fuochi, mille iniziative spesso quasi sempre in conflitto tra di loro però sono sempre più numerose. A questo proposito ricordo sempre come esempio il partito del Sud di Antonio Ciano che vinse le scorse elezioni a Gaeta, unica città in Italia non amministrata da uno dei due poli, ma da una lista civica meridionalista e autonoma. 

D
Ma perché bisogno dar credito a queste nuove forme di meridionalismo? C'è da fidarsi visto che in Italia circola troppo qualunquismo? 

R
Intanto perché gran parte di loro non viene dalla vecchia politica, ma dalla società civile e poi perché ormai è certo che i partiti non sono più credibili quando parlano di meridione. Quelli di destra non ne parliamo, siamo l'unico paese in occidente che ha associato una formazione razzista, la Lega, al governo. La sinistra è colpevole perché non ha contrastato tutto questo o ha fatto finta di contrastare. Vedi gli accordi per il cosiddetto federalismo fiscale, l'ennesima truffa ai danni del Sud per «fottergli« anche gli ultimi spiccioli, visto che le norme del federalismo fiscale comportavano già dal suo avvio lo spostamento di un altro miliardo di euro dalle regioni più povere a quelle più ricche. E tutto ciò è stato concordato con il Pd e con Vasco Errani quando era presidente della conferenza dei presidenti di Regione. Sono più deluso dalla sinistra perché ci credevo.



Fonte: ItaliaOggi 

Otto settembre, tutti i numeri dell'incontro di Bari con Pino Aprile



Ricevo e posto con condivisione l'ottimo articolo di Rosanna Gadaleta, Presidente della Commissione Internet e Comunicazione del Partito del Sud....

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di Rosanna Gadaleta

Più di 250 partecipanti presenti, con un picco di oltre 550 utenti che in contemporanea hanno assistito all’evento in diretta streaming.

Circa 1200 sottoscrizioni online alla lettera aperta, più di 20 tra associazioni, movimenti e partiti meridionalisti aderenti, più di 4400 iscritti al gruppo facebook dedicato all’evento.

Dal 14 luglio, data di pubblicazione della lettera di appello, quasi 19.000 visitatori si sono collegati al blog nazionale del Partito del Sud, con 10.775 nuovi visitatori. I 55 post pubblicati sull’argomento hanno avuto 11260 visualizzazioni.

Con questi numeri si è concluso quello che può essere definito senza ombra di dubbio, l’evento meridionalista dell’anno, l'incontro tra Pino Aprile e i firmatari dell'appello "Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei" e moderato dall’Assessore allo Sviluppo del comune di Napoli, Marco Esposito.

Particolarmente apprezzati gli interventi dello stesso Marco Esposito, di Lino Patruno, del Presidente Onorario e fondatore del Partito del Sud Antonio Ciano, dei leader dei movimenti promotori, dei giovani di Insieme per la Rinascita e del sindaco di Bari, Michele Emiliano.
Con un messaggio Fiorella Mannoia, che non ha potuto essere presente a causa di un impegno precedente, ha incoraggiato i movimenti meridionalisti a proseguire su questa strada.

L’intervento finale di Pino Aprile si è concluso con un lungo e caloroso applauso. L'8 settembre è sicuramente l'inizio di un nuovo cammino per il meridionalismo...."verso nuovi e più ambiziosi traguardi"!

Non credo nell’uomo forte, nell’uomo della provvidenza...c'e' chi lavora per mantenere il Sud diviso di G. Di Grezia



Ricevo e posto quest'articolo di Guglielmo Di Grezia che, con la sua consueta veemenza, attacca chi sta sempre e solo alla finestra pronto a criticare le iniziative degli altri...

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Non credo nell’uomo forte, nell’uomo della provvidenza o unto dal signore.
Non credo nei duci, anche perché, quando se ne sono presentati, è finita sempre allo stesso modo, a schifío direbbero i siciliani... nonostante i nostalgici di ogni tempo ed epoca.
Degli attacchi a Pino Aprile - spesso scomposti - che sono piovuti dopo l’incontro di Bari - mi sento in dovere di dire qualcosa e già so che lui nella sua smisurata bontà non approverà.
Prima di tutto penso che non si possa pretendere che qualcuno sia o voglia essere quello che gli altri vogliono lui sia. Il primo a non credere nell’uomo forte, infatti, è proprio lui... lui è un mite... uno che non attacca mai, anche quando è attaccato... quando è usato per scopi e pensieri distanti da lui anni luce e fatti passare per suoi... non ultimo la rocambolesca uscita dello sciabolatore barbuto - al secolo meglio conosciuto come il pallonaro - per le sue a dir poco fantasiose ricerche storiche delle quali non si conoscono le fonti e che comunque non rivelerebbe nemmeno sotto tortura (parole sue). Questo soggetto, tra un titolo regalato ed un grado usurpato, trova il tempo anche di occuparsi di politica, tacciando di apprendista stregone un personaggio come Marco Esposito, del quale avrebbe fatto bene a leggere il libro da questi scritto dal titolo “Federalismo Avvelenato”.
La sua autosuggestione arriva a fargli sparare delle panzane veramente grandi, del tipo: "ho eluso tutti i blocchi stradali delle forze dell’ordine e dei manifestanti di Terzigno (NA) durante le giornate (e le nottate) di occupazione della discarica e una volta arrivato all’accampamento dei rivoltosi da tutti - soprattutto dai giovani - viene riconosciuto ed a furor di popolo portato in processione con tanto di Te Deum”. Non so se avete presente cosa era il dispiegamento di forze dell’ordine da una parte e di manifestanti dall’altra. Lui, prode e battagliero, elude tutto e tutti... e viene riconosciuto dai giovani... “potenza di facebook” - testuali parole.
In un’altra occasione asserisce di aver frequentato l’Accademia di Livorno senza specificare l’anno accademico, numero di corso, intestazione del corso, implotonamento all’interno dello stesso e la specialità. È arrivato a dire che l’Accademia di Livorno è l’ultima depositaria delle virtú marinare napolitane... ma a Livorno non c’erano i toscani? Non a caso Livorno era una Repubblica marinara... a meno che il semplice fatto che l’Amerigo Vespucci sia stata costruita da maestranze dei Cantieri Navali di Castellammare di Stabia sulla base del progetto della nave “Monarca” possa bastare a giustificare cotanta affermazione. Ha poi asserito che dall’accademia è passato a marconista, stupefacente, visto che quello è un ruolo da sottufficiale e non da ufficiale superiore.
E passiamo al suo "padrone", tanto preoccupato ad esaltare le virtù di famiglia che - assieme a lui - afferma con sicumera che non vi è bisogno di un partito o movimento politico; infatti sono loro a preparare il popolo, al quale bisogna portare la “buona novella” (parole loro), e questo non è pronto... A questo punto un bel viva ’o re ci sta benissimo, che ne dite?
I soliti fascisti, esaltatori di Angelo Manna (ma sia ben chiaro - solo perché era stato eletto nelle file dell’Msi) e a loro dire suoi "eredi" - hanno plaudito al fatto che Pino faccia quello che meglio gli riesce, cioè scrivere, e ci credo, se fosse sceso in campo per loro non ci sarebbe stato più nulla da fare, e poi avrei voluto vedere come facevano a stringere accordi con la Poli Bortone di turno.
Altri poi (tra cui il glorioso trombone d’Apulia) sono arrivati a tacciare Pino Aprile di codardo e approfittatore, di venduto.
Oramai conosco Pino da molti anni e credo di conoscerlo abbastanza per dire che è una delle persone piú coraggiose, piú generose e miti che conosco. Pensate che sono riuscito a far arrabbiare anche lui, sono un rompiscatole di grande levatura.
Aveva una carriera avviata come direttore di giornale “Gente” e non ci ha pensato due volte a mollare tutto per fare il meridionalista a tempo pieno, rinunciando non solo al vile denaro, ma anche agli affetti.
Mi fermo qui perché oramai la mia confidenza sfocia nel toccare fatti personali che non posso certo e non voglio rendere pubblici. Lo si accusa di essersi ritirato quando invece si è messo di nuovo in gioco impegnando tutto quello che ha per fondare un giornale - di questi tempi un impegno finanziario non privo di rischi. Un progetto che interessa tutti i meridionali e i meridionalisti, e che dimostra che oltre ad essere generoso è anche incosciente, ma proprio per questo gli voglio bene, per questa sua particolare attitudine, di sicuro è una persona con un’intelligenza superiore alla media e di un’umanità immensa. Un gigante attaccato da nani e di cui profittano ignominiosi miserabili.
Forse non se l’è sentita di fare il leader di partito, perché non ci sono i numeri o forse ha dei problemi che non gli consentono la sua solita lucidità. Anche io come Zenone di Elea in "Fora" penso che sia necessaria un’azione politica concertata e che se non si riesce a portare le nostre istanze nei palazzi del potere non si risolverà mai niente. Ma da qui a dire che tutto quello che è uscito da Bari è un addio alle armi da parte di Pino, be’, mi sembra una forzatura.
Una cosa però voglio dire - visto che a Bari c’ero anch’io: Pino ha parlato di Peppino Di Vittorio, proprio lui, che era uomo di smisurata umanità. Non esitò a combattere armi in pugno nell’ottobre del 1921 per difendere i diritti di quei cafoni ritenuti alla stregua di animali dai fascisti, quegli stessi che oggi si travestono da meridionalisti... compresi i componenti della solita famiglia che hanno sempre militato nell’Msi.
Non so come andrà a finire con il progetto iniziato a Bari, ma non è giusto che mentre il popolo meridionale soffre, degli sciacalli stiano alla finestra - pronti a buttarsi sulla carcassa - da quelle iene che sono.

Guglielmo Di Grezia



Fonte: DueSicilie.org



lunedì 17 settembre 2012

Registro tumori Campania, il Governo dismette, l’UE dà una mano, oggi catena umana



Ricevo e posto con condivisione quest'appello del Dottor Marfella sulla paradossale situazione della mancanza del registro tumori in Campania e delle mille beghe relative alle giuste richieste di legalità e tutela della salute della cittadinanza campana...invito tutti a partecipare al pacifico sit-in di protesta oggi davanti al Pascale a Napoli!

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“Ciò che sta accadendo in queste ore in Campania ha il sapore dell’assurdo. La salute dei cittadini non può passare in secondo piano per una mera questione di riduzione delle spese, archiviato alla voce – disavanzo sanitartio -”. Questa la reazione stamane (ieri ndr) del Primo Vicepresidente Vicario del Parlamento Europeo Gianni Pittella sulla questione del Registro dei Tumori della Campania.“I comitati di cittadini che stamane hanno invocato la convenzione di Aarhus riceveranno il sostegno dell’Unione e ci attiveremo sin da subito per individuare tutte le possibili soluzioni – ha proseguito l’On. Pittella – Già nella mattinata di domani provvederò a rappresentare le istanze dei cittadini campani presso la Commissione dell’UE e chiederò ai nostri tecnici di individuare la possibilità che il percorso sia finanziato nell’ambito dei programmi europei”. Poi entrando nel vivo della questione ha dichiarato: “Il registro in Campania, più che altrove, rappresenta uno strumento necessario e fondamentale per la tutela della salute dei cittadini che hanno il diritto di conoscere lo “stato” delle cose. Confido, comunque, nel Governo Monti affinché torni sulla questione e compia una scelta di coscienza e di giustizia”. Il Vicepresidente ha poi assicurato che nei prossimi giorni sarà in Campania per incontrare i comitati civici e il Prof. Marfella per assicurare la sua vicinanza e aggiornare i cittadini sulle evoluzioni in sede europea. Intanto per domani è prevista la prima iniziativa di protesta alla quale prenderà parte, oltre i comitati civici e diversi esponenti del mondo scientifico, anche il responsabile regionale dell’organizzazione Prima Persona, fondata proprio da Pittella, Marco Esposito, assessore al Comune di Napoli. E sempre dalle sezioni di Napoli e Salerno dell’associazione Prima Persona viene annunciata una nuova iniziativa: “ Da martedì lanceremo una campagna stampa a cui già stanno aderendo diverse testate giornalistiche ed una raccolta firme per chiedere al Governo di fare dietrofront”, dichiara Alfonso Gentile responsabile cittadino dell’organizzazione. “ E’ un atto incomprensibile che non può essere accettato da chi vive in un territorio investito negli ultimi trent’anni da un disastro ambientale mai contrastato”, conclude Roberto Viscido, responsabile della sezione salernitana. A sostenere la creazione del registro si è, infine, mobilitato anche il volontariato campano “Stiamo invitando tutte le associazioni del territorio – spiega Giuseppe De Stefano Presidente del Centro di Servizio per il Volontariato di Napoli – a mobilitarsi per fare si che il Governo ritorni sulla propria scelta”.
Intanto oggi, davanti al “Pascale”, alle 13, ci sarà una catena umana a difesa del registro tumori. L’invito è rivolto a cittadini e medici, ma hanno già aderito diverse sigle di associazioni e movimenti.


Fonte: Sud24

venerdì 14 settembre 2012

COMUNICATO CDN 14/09/2012


Il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud, riunito il giorno 11/09/2012, acclarata la disponibilità a ritirare le dimissioni dallo stesso Consiglio presentate pubblicamente all'ultimo Congresso Nazionale di Napoli  coopta, in conformità all'Articolo 17) Titolo III) dello Statuto del Partito del Sud, il Presidente Onorario e fondatore del Partito Antonio Ciano all'interno del CDN con piene funzioni. Il CDN esprime la propria gioia e soddisfazione per la disponibilità ricevuta da Antonio Ciano, gioia che siamo certi sarà condivisa universalmente da tutti gli iscritti e simpatizzanti.
Il nuovo CDN affida a Enzo Riccio, Coord. nazionale Organizzativo PdSUD, e Rosanna Gadaleta (Presidente Commissione Internet & Comunicazione), il riordino immediato e l' ottimizzazione dei gruppi Fb e social network del Partito, ricordando l'applicazione di quanto già deliberato come da  comunicato del 18 luglio 2012: "invita gli amministratori d'ora in poi a bannare inesorabilmente e senza esitazione alcuna ogni tipo di insulto, mancanza di rispetto e serietà od altro in riferimento ad iscritti o meno del Partito nei gruppi pubblici facebook che devono essere utilizzati soprattutto per comunicazione con l'esterno e propaganda."


Il CDN
Balia, Ciano, Cuccurese, Cutolo, Riccio

mercoledì 12 settembre 2012

Dopo Bari : tra entusiasti, delusi, critiche sincere, corvi e altro…


ricevo e posto con condivisione questo bell'articolo di Andrea Balia....

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L’8 Settembre a Bari è stata, comunque la si veda, una data importante; per il Sud, i meridionali e i meridionalisti. Oseremmo dire uno spartiacque. L’occasione era la risposta di Pino Aprile ai movimenti e ai firmatari d’un appello che gli chiedeva di diventare il leader d’un movimento politico sintesi di varie espressioni meridionaliste : partiti, movimenti, associazioni e singole personalità e comuni cittadini. Tutti animati dall’esigenza d’avere una significativa rappresentatività politica per loro, per le loro organizzazioni, a difesa del Sud.
Bisognava incontrarsi a Margherita di Savoia (Barletta) nella struttura balneare “Moby Dick” del proprietario Capacchione, anch’egli firmatario dell’appello. La cosa poi è virata sulla disponibilità del sindaco di Bari, Michele Emiliano, a concedere l’aula consiliare del comune capoluogo della Regione Puglia. La scelta ha avuto le sue ragioni : sito prestigioso e rappresentativo (quasi una prova di presenza ufficiale d’un Sud finalmente rappresentato politicamente), attenzione e visibilità mediatica decisamente superiore, la presenza assicurata di Michele Emiliano come politico importante e vicino al fervore meridionalista. E la cosa è andata proprio così : oltre 200 persone in sala e quelle più piccole attigue, giornalisti e Tv attenti a riprendere e intervistare Aprile, Emiliano, ecc…, collegamenti in Tv web streaming in diretta con picchi di circa 400 persone in collegamento per seguire l’evento.
E allora? E allora Aprile , dopo una serie d’interventi di Marco Esposito, Ciano, Lino Patruno, dei leader dei 4 movimenti firmatari dell’appello, e di brevi altri interventi di altri singoli partecipanti, ha concluso col suo intervento finale : fonderà, molto a breve, un quotidiano politico del Sud, con un finanziatore + buona parte del ricavato dei suoi successi editoriali + azionariato popolare. Così intende dare il suo contributo per dare una voce politica e quotidiana (che oggi non c’è) al Sud, e dare voce al movimento politico che andrà a costruirsi. Emozione in sala da tagliare a fette, ovazione all’annuncio (tutti in piedi per almeno 5 minuti d’applausi).
Questo, a grandi linee, il resoconto, ma come sempre c’è un dopo, con reazioni tra le più disparate tanto per non allontanarsi dal dna individualista italiano e in particolare meridionale. Chi è restato soddisfatto ed emozionato, chi è deluso, chi fa dei distinguo articolando sincere critiche, chi persegue il suo squallido lavoro di falco appollaiato (ma gli farà mai male il culo sempre piazzato sulle poltrone dietro ad un Pc?) con patetiche ironie espresse spesso anche sotto falsi nickname su social network come facebook (alla faccia del coraggio!), e così via….

Noi crediamo che sia successo qualcosa d’importante per le seguenti ragioni :
1   1)  Il luogo era splendido e con una presenza significativa di partecipanti, una reception a verifica delle adesioni già preregistrate dei partecipanti, quindi un’organizzazione efficiente effettuata con la cortese disponibilità di signore iscritte al Partito del Sud; il collegamento streaming efficiente che ha dato a chi non è potuto esserci la possibilità di seguire in diretta i lavori;
2  2)  La presenza, interessata e partecipe di Michele Emiliano, per tutte le oltre 3 ore dell’incontro, con un suo eccellente intervento, e la concreta possibilità ad esserci nella costruzione del movimento politico;
3   3) Un evento gestito con una presenza attenta, partecipe, e corretta di tutti, senza inutili polemiche e discorsi fumosi, cosa mai successa in tanti anni e tante riunioni;
4   4) Come ha detto Marco Esposito : “siamo partiti con un obiettivo e torniamo con 2 risultati”. Il movimento politico si costruirà (e già stiamo lavorando) e in più ci sarà una voce quotidiana nazionale che lo supporterà;
5     5)  Il giornale – e qui mi perdonerà l’amico Mino Errico – ci servirà, eccome. Paragonarlo a “Il Sud” del compianto Roberto Maria Selvaggi è semplicistico : quello era un foglio settimanale di 2 pagine con 4 frontespizi (quando usciva, distribuito solo al Sud e in poche edicole). Lavoro meritorio, ci mancherebbe, ma che parlava solo di storia e piccolissimi accenni all’attualità, e in un momento storico diverso dove non c’era l’humus di oggi. Qui parliamo d’un quotidiano politico nazionale, distribuito ovunque, sul pezzo di giornata degli eventi politici che riguardano il nostro territorio con giornalisti del calibro di Aprile, Patruno, Esposito e altri, e a sostegno e cassa di risonanza d’un movimento politico nuovo per il Sud.  In Italia ne esistono solo 6, più testate locali di proprietà non meridionali, che fanno cronaca di territorio (il ladro, la  strada, ecc..) tipo “il Mattino” o “la Gazzetta del Mezzogiorno”. Scherziamo? Il paragone e il diverso peso d’utilità strumentale è improponibile;
6     6) Si dirà : ma l’appello ad Aprile non era di chiedergli di diventare il leader politico? Vero, ma il fare un giornale politico e a sostegno è il suo lavoro ed è un ruolo fortemente politico, se si ha una visione non così semplicistica e bottegaia! Poi c’è da dire che l’appello era volutamente provocatorio per stanare (in senso buono) Aprile. Lui da sempre è con noi tutti ma facendo solo lo scrittore. Si voleva un suo impegno con un ruolo. E se l’è preso, caricato, mettendoci anche un contributo economico, altro che “Aprile poi non era fesso”,  come ho letto dal solito illuminato critico e rivoluzionario da tastiera!
7   7)   Il movimento politico è già in costruzione, con la regia di coordinatore di Marco Esposito. Il buon Marco oltre ad essere al momento Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Napoli (tra i più stimati, fattivi e illuminati) è persona di provata esperienza e risultati: giornalista economico di “la Repubblica”, “il Giornale” (quello di Montanelli), “il Mattino”, scrittore (col Vice Presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella) del libro “Federalismo avvelenato” (sulle magagne del progetto federale della Lega Nord), ha molto merito e positivo coinvolgimento nelle regie dei successi e dell’avvento (in momenti diversi) dei vari Marco Rossi Doria, De Magistris, della partecipazione del Partito del Sud alle ultime amministrative, oltre che meridionalista di fede provata e dichiarata, ecc… quindi …
8     8) Nel costruendo movimento politico, oltre a noi, agli altri movimenti e associazioni che ci saranno, non è escluso e così improbabile l’avvento di altre personalità … ma per ora è meglio non vendere il gatto se non lo si ha ancora nel sacco…
In conclusione diremmo che Bari è stato, senza ombra di smentita, l’evento più significativo, importante, e organizzato, e foriero d’ottime cose per il Sud a memoria d’uomo. Poi quelli dei numeri dopo l’estrazione, delle critiche a posteriori ma prima in un silenzio non partecipativo, dello stare comodamente alla finestra per poi pontificare, de “l’avevo detto io”, di “quando il popolo tutto avrà capito”, del tutto e subito, di “Roma o morte”, di “ma il signoraggio?”, di “ma non siete troppo a sinistra?”, “ma le cozze di Emiliano?”, e così via…davvero non sappiamo cosa farcene, cosa più rispondere, cosa mai si possa fare di buono con loro!
Noi siamo della scuola “del fare”. Quindi abbiamo nel conto la possibilità di poter sbagliare. Loro no, ma manco quella di poter produrre qualcosa di fattivo o credibile.


Andrea Balìa

co/segretario nazionale del Partito del Sud

Antonio Ciano commenta la scelta di Pino Aprile


Di Antonio Ciano

Pino, è la strada maestra. Qualsiasi Partito o Movimento, senza un giornale, senza una voce, è morto. Il Sud è stato tramortito 151 anni fa,è stato massacrato. La prima operazione dei piemontesi fu quella di chiudere i giornali, e poi le scuole del Regno delle Due Sicilie.


Questo è il primo passo. Il più importante:l'informazione.
Dare voce al Sud, a tutti noi, è fondamentale. Attorno al giornale si formerà una coscienza collettiva, cancellataci dalla storia e dal potere politico. 


Al Nord hanno tutto: Partiti, Televisioni, giornali, settimanali,case editoriali,compagnie di Assicurazioni, gruppi industriali, Gruppi finanziari, commerciali (al Sud imperano 19.000 centri commerciali, tra coop, Conad, Todis, Standa, Carrefour, Auchan, Vegè ecc ecc) che strozzano la produzione meridionale L'(Agricoltura,la pesca, l'artigianato,i prodotti industrial, non trovano mercato). Le banche sono tutte del Nord. Il Banco di Napoli è del San Paolo di Torino, il Banco di Roma e il Banco di Sicilia sono stati accorpati all'Unicredt di Milano. Quella che chiamano Economia italiana, lo sanno anche i bambini, è solo tosco-padana. Il Sud è solo una Colonia. Colonia di sfruttamento, diceva Gramsci. Dobbiamo risalire la china, quella che è stata interrotta 151 anni fa, e bisogna cominciare dalla Cultura, senza la quale il popolo meridionale rimarrà sempre ai margini della politica, diventando ascaro dei poteri forti e clientelari dei partiti, tutti del nord.




Al parlamento italiano, manca il Sud. I deputati presenti a Montecitorio hanno sempre coperto gli interessi padani, sempre servi dei poteri forti, siano essi di destra, di centro o di sinistra.Il razzismo anti meridionale, ormai tocca anche la sinistra. E' mancanza di Cultura.
Pino,noi siamo nati nelle contrade dell'ex Regno delle Due Sicilie.A Sud di di esso nacque la prima civiltà occidentale. Pitagora, Archita, Timeo, Filolao, Ocello, Alesside, Zaleuco, Caronda, Ibico, Stesicore, Milone, Alcmeone, Archimede, Damea, Learco, Zeusi scrissero di poesia,di filosofia,di storia, di fisica, di matematica, di pittura, di architettura, di scultura. In Sicilia andarono ad inebriarsi di cultura Platone e Numa.
Nelle nostre terre nacquero Cicerone,Cesare,Ottaviano e Mario, vincitore dei Cimbri. Nelle nostre terre si sviluppò in tutta la sua potenza la mente umana,e con essa arti e mestieri; il tutto modellò territori e città. Quando da noi c'erano templi e palazzi, in Padania c'erano palafitte e caproni, gli stessi che hanno amministrato la cosa pubblica recentemente. Non è cambiato niente, per certi versi. I Savoia hanno arrecato danni irreparabili al Sud; l'8 settembre del 1943 finì lo stupro da parte di una casta monarchica tra le più retrive del mondo, generatrice di governi dispotici, razzisti.



A Bari, il 9 settembre del 1943, cominciò la lotta di liberazione che ci condusse verso la Repubblica.Ce lo ha ricordato il sindaco Emiliano. L'8 settembre del 2012 è iniziato un nuovo cammino, verso l'aggregazione politica. Forse qualcuno non la capito; quel qualcuno specula. Quel qualcuno non vuole che le cose cambino. Forse sono rimasti inchiodati nella cultura imperante.


Noi vogliamo riprenderci le nostre banche, le nostre industrie, il turismo, l'acqua salata ( i porti, il petrolio,il gas) e l'acqua dolce, l'acciaio, l'alluminio, la bauxite, lo zolfo, l'agricoltura ( in Sicilia e in Puglia pagano la farina anche 10 centesimi al Kg, e l'uva anche meno.La pesca ormai è sotto tutela della CEE. In Italia c'è una evasione fiscale drammatica, dobbiamo debellarla. L'Ultima riforma fu fatta dai Borbone con i Catasti Onciari. Dobbiamo riprenderci l'autonomia comunale, attraverso la quale batteremo la burocrazia di stampo accentratore e piemontese. Vogliamo riprenderci l'economia meridionale che ci hanno rubato con la forza e con la politica. Ora basta. Dobbiamo riprenderci la Cultura, e un quotidiano del Sud segna l'inizio del percorso. Sia culturale che politico.



Vai Pino, avanti così. La tua presenza a Bari è stata provvidenziale, come quella del sindaco Emiliano, meridionale convinto. Potrebbe essere lui il nostro leader politico, ma con l'appoggio di tutti i meridionali e del quotidiano che stai fondando, E' solo una mia convinzione, come ero convinto del tuo ruolo di portavoce del Sud e delle sue istanze. Dopo la carta stampata, dopo il quotidiano del Sud dobbiamo riprenderci l'Etere. Non è possibile contrastare i partiti del Nord, hanno i bombardieri a disposizione: le televisioni.



Avanti tutta, Pino. E' il primo passo verso la libertà.