venerdì 30 novembre 2012

Pino Aprile commenta: Unione Mediterranea comincia bene....


Riporto da Facebook la bella dichiarazione di Pino Aprile...


UNIONE MEDITERRANEA comincia bene, scegliendo tre persone di grande valore:

ANTONIO CIANO
presidente
MARCO ESPOSITO
coordinatore
LINO PATRUNO
portavoce.



Li conosco, li stimo, sono amici da tempo. Li accomuna l'onestà.
Antonio è un precursore che ha, intatta, la passione dell'ultimo arrivato, un'energia che riesca a trasmettere a tutti;
Marco farà bene, come coordinatore, per il rigore con cui osserva e fa osservare le regole condivise e il carattere aperto, disponibile ad accogliere, discutere, ogni obiezione;
Lino... beh, eravamo ragazzini, ventenni, quando cominciammo a lavorare insieme e ci siamo riscoperti sugli stessi temi, a scrivere gli “stessi” libri. Sempre informato, grande polemista, non settario, mai. 
Confrontate queste facce e queste biografie, con quelle dei rappresentanti di altri movimenti o partiti (non parlo solo della Lega). Il Sud parte in vantaggio!
Auguri. E fate bene, come ci si aspetta da voi.

Il dramma di Taranto e le scelte sbagliate del Sud e della sinistra

Il dramma dell'ILVA di Taranto e del bivio tragico al quale siamo arrivati della scelta tra lavoro e salute, nonostante molte dichiarazioni di circostanza che si sentono dal governo e anche dalla sinistra come necessità di coniugare entrambe, è un chiaro segnale che le scelte strategiche di questo paese, anche e soprattutto al Sud, sono state errate e mi sembra strano che qualcuno ancora non abbia posto il problema in questi termini.

Massimo rispetto per i lavoratori dell'ILVA e per la loro dignitosa lotta per il posto di lavoro, ma qualcuno deve dire che il futuro del Sud non può essere queste mostruosità, questi mega-impianti che saranno destinati a sparire non solo dall'Italia ma dall'intera Europa.

E' un po' lo stesso errore che si fece con Bagnoli negli anni '60-'70, un errore fatale per lo sviluppo della zona flegrea che la sinistra difese ostinatamente all'epoca contro tutto e tutti non solo per salvaguardare (giustamente) il posto di lavoro degli operai ma anche per salvaguardare un suo bacino elettorale. Alla fine poi Bagnoli chiuse. Oggi si dice che ILVA guadagna...ma per quanto tempo? A quali costi per il territorio?
Gli ultimi padroni dell'ILVA, la famiglia Riva, sono i classici imprenditori settentrionali che privatizzano i profitti e rendono pubbliche le perdite, la loro storia è un pò un classico dell'imprenditoria padana, simile a quella dei "capitani coraggiosi" come Colaninno e Gnutti, "cavalieri" alla Berlusconi...sempre pronti ad approfittare dei favori della politica, spacciandosi anche per "patrioti" come nella vergognosa vicenda della cordata per Alitalia dove ci sono tutti insieme.appassionatamente, infatti i Gavio e i Benetton oltre alla famiglia Riva sono i soci principali di CAI che detiene il 75% delle azioni di Alitalia per un po' e poi li venderà ad AirFrance, un vero capolavoro di business criminale pianificato dal governo Berlusconi.
Per non parlare della solita assenza della stessa politica, nazionale e locale...ma se i Riva finanziano destra e sinistra e se il governo Monti si appresta a varare una legge salva-ILVA che renderà Taranto sito di "interesse strategico" cioè zona franca (dalle leggi di tutela ambientale) come Acerra e altre discariche del Sud, il quadro criminale è completo.
Visto che siamo in tema di slogan...io sono con i magistrati di Taranto senza se e sena ma, questo non significa non essere solidali coi lavoratori e sarei per applicare pene severissime alla proprietà ILVA come ha provocatoriamente detto Pino Aprile pochi giorni fa. 

Se pensiamo ad un arco temporale medio-lungo poi, non credo che l'industria pesante abbia possibilità di sopravvivenza non solo a Taranto ma in tutto il Sud, in Italia e oserei dire nell'intera Europa. Non voglio dire che dobbiamo pensare a smantellare subito le (poche) industrie rimaste ma bisogna iniziare a pensare ad un grande processo di riconversione, un processo che traghetti il paese in un'era post-industriale dove conteranno più le idee che le merci. E se questo non si capisce in Italia, e non mi pare che si stia capendo, anche ascoltando le frasi fatte su Taranto dei Bersani e dei Renzi e perfino di Vendola che tra i pretendenti alle primarie del centro-sinistra mi sembrava di gran lunga il migliore, dobbiamo essere noi meridionalisti a pensarlo per il Sud. Un pensiero autonomo che dovrà decidere autonomamente il destino ed il futuro della nostra terra, mai più ILVA e mai più Sulcis che inquinano e sono a serio rischio competitivo con analoghi impianti in Oriente, tra l'altro pagando le tasse non dove inquinano ma dove hanno la loro sede legale che è quasi sempre al Centro-Nord, sempre più centri di ricerca e fabbriche di idee.



Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud

giovedì 29 novembre 2012

ELETTI PRESIDENTE, COORDINATORE E PORTAVOCE DI UNIONE MEDITERRANEA



Ricevo e posto con condivisione il risultato della votazione del Presidente, del Coordinatore politico e del Portavoce di Unione Mediterranea...con i nostri migliori auguri a questo terzetto di meridionalisti doc ed ovviamente in particolare per il nostro amato Presidente onorario Antonio Ciano!
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Dal gruppo dei "44"  sono stati eletti tramite votazione web Presidente, Coordinatore politico e Portavoce di Unione Mediterranea.

La scelta è ricaduta su:

Presidente - Antonio Ciano

Coordinatore - Marco Esposito

Portavoce - Lino Patruno

Inutile rimarcare il compiacimento del nostro Partito per l'elezione dei tre illustri personaggi che sicuramente con la loro storia personale e non solo daranno ulteriore lustro alla neonata aggregazione

In particolare esprimiamo la grande soddisfazione del Partito del Sud per l'elezione del nostro amato Presidente onorario, membro del CDN e fondatore del Partito, Antonio Ciano; scelta che ancora saldamente Unione Mediterranea alla figura di alcuni grandi meridionalisti del recente passato con cui Antonio Ciano ha validamente e con sacrificio collaborato nell'aprire quella strada che ora Unione Mediterranea si accinge a percorrere.



Un breve profilo dei tre eletti:

ANTONIO CIANO




Storico, ricercatore e politico meridionalista, è nato a Gaeta il 26-01-1947 dove vive e lavora. Si diploma all'Istituto Nautico Giovanni Caboto della sua città a pieni voti. Naviga da Ufficiale sulle navi della Marina Mercantile per dieci anni.
 Si iscrive al PCI e negli anni '80 diventa presidente della Confesercenti di Gaeta ed entra a far parte del Suti nazionale. Ma la sua passione è la “storia negata” e comincia a scrivere....Nel 1985 pubblica "Per il Sangue di Tata"; nel 1986 "I Savoia e il massacro del Sud" un vero best seller che vende oltre 150 mila copie e che forma centinaia di nuovi meridionalisti, un libro “cult” che è poi servito a rilanciare la “Questione Meridionale” tra gli intellettuali. Nel 1998 pubblica con altri autori (Lucio Barone, Antonio Pagano e Alessandro Romano) "Briganti e Partigiani"; nel 2006 "Le stragi e gli eccidi dei Savoia".
 Nel 2001 fonda a Gaeta a livello locale il Partito del Sud e nel 2007 con due liste civiche meridionaliste espugna la fortezza assediata dai partiti “risorgimentalisti”, manda destra e sinistra all'opposizione diventando Assessore al Demanio e riuscendo a riportare alla città alcuni dei beni demaniali che i piemontesi hanno trafugato e accorpato ai beni dello stato.
Nel 2007, sempre a Gaeta, è il promotore della nascita a livello nazionale del Partito del Sud, di cui fin dall’inizio è il leader ed il Presidente nazionale del movimento che nel 2008 partecipa alle elezioni politiche nazionali e dal 2009 ai giorni nostri ad altre competizioni elettorali amministrative, regionali, provinciali e comunali. Partecipa alla riorganizzazione del movimento del 2010 e, caso più unico che raro nel mondo del meridionalismo, al congresso di Napoli del 25 settembre 2010 decide di dimettersi da segretario politico del movimento. Dal 25 settembre 2010 nel Partito del Sud è il Presidente Onorario e membro del Consiglio Direttivo Nazionale.


MARCO ESPOSITO




Da Wikipedia:  Diventa professionista nel 1993 a Milano, premiato dall'Ordine dei giornalisti del capoluogo lombardo per la migliore prova d'esame di quell'anno.
Dopo tre anni di lavoro come redattore economico a Milano Finanza, passa a La Voce, il giornale di Indro Montanelli. In seguito alla chiusura nell'aprile 1995 del quotidiano montanelliano, Esposito si trasferisce a Roma dove inizia un'attività di free lance, fino all'assunzione al quotidiano la Repubblica.
Nel 2000 il direttore de Il Mattino Paolo Gambescia lo chiama a Napoli per guidare la redazione economia del quotidiano partenopeo.
Nel 2002 il governo degli USA seleziona Esposito tra le persone italiane ad alto potenziale e lo invita negli Stati Uniti per un progetto individuale di interscambio culturale durato tre settimane.
Nel 2003 esce per la Laterza il saggio "Chi paga la devolution?". Nel 2011 pubblica con Gianni Pittella il saggio "Federalismo Avvelenato".
Nel 2008 Esposito riceve il premio giornalistico Sele d'Oro per gli articoli sul federalismo fiscale, una campagna che ha frenato l'approvazione del disegno di legge della Lombardia come modello nazionale, nonostante tale modello fosse esplicitamente richiamato nel programma elettorale della coalizione di centrodestra, vincitrice nelle elezioni politiche del 2008.
Nel dicembre 2009 Marco Esposito sospende l'attività giornalistica per un periodo di aspettativa ed è nominato da Antonio Di Pietro responsabile della sezione dipartimentale Politiche per il Mezzogiorno di Italia dei Valori. Esposito elabora cinque emendamenti per la finanziaria regionale 2010 della Campania - su nucleare, acqua pubblica, rc auto, bonus occupazione e bollette sociali - tutti approvati il 31 dicembre 2009. Contro la legge che sancisce il no al nucleare, il Pdl locale il 3 gennaio 2010 annuncia il ricorso alla Consulta. Nel giugno 2011 entra nella giunta De Magistris al Comune di Napoli come assessore alle attività produttive.


LINO PATRUNO




- Laureato in Economia con indirizzo sociologico - Giornalista professionista dal 16/05/1973
 - Nella di Bari dal 1966 al 2008 - Direttore responsabile della dal 1995 al 2008 
 - Coordinatore e direttore per un decennio della testata giornalistica - Per un decennio, collaboratore dell'Ufficio stampa della Fiera del Levante 
 - Dal 2008 editorialista, titolare di una rubrica, autore di critiche cinematografiche, recensore di saggi, autore di articoli vari  - Collaborazioni a giornali e periodici di diffusione nazionale 
 - Ha partecipato a programmi televisivi e radiofonici locali e nazionali (fra cui Raitre, ) - 1991 - 2000 docente di comunicazione pubblica al Diploma universitario di marketing e comunicazione d'impresa alla facoltà di Economia dell'Università di Bari - 2000 - 2006 docente di Economia e tecnica della pubblicità al Corso di laurea di Marketing e comunicazione d'impresa della facoltà di Economia dell'Università di Bari 
 - 2003 - 2006 docente al master di Beni culturali e comunicazione all'Università di Foggia - 2007 - 2010 docente di Scrittura giornalistica al Master di giornalismo Università di Bari e Ordine dei giornalisti di Puglia, scuola della quale è direttore dal 2011 - 2007 - 2009 Direttore del Master di per il centro di formazione di Bari - Docente di comunicazione in vari corsi di formazione professionale 
 - Vincitore di decine di premi giornalistici fra cui il premio speciale St Vincent per la campagna svolta sulla , il premio Fondazione di S. Domenico sulla civiltà rupestre, il premio , il premio Campione dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia, il premio Bari – Franco Sorrentino, il premio Lottomatica, il Premio "Progresso e Cultura 2011" della Provincia di Bari - Autore di centinaia di saggi, interventi in seminari e convegni, relazioni sul giornalismo e sui problemi del Sud (cultura, economia, società )  
- Autore di una quindicina di libri su politica economica, Sud, Puglia e Basilicata (storia, cultura, arte, folclore) pubblicati da Giorgio Mondadori, Adda, Capone, Manni, Rubbettino. Gli ultimi (Manni ed., 2008), (Rubbettino, 2011),(Rubbettino, 2012). - Sportivo dilettante, ha fra l'altro corso due maratone di New York ed è cintura marrone di karate

mercoledì 28 novembre 2012

Unione Mediterranea - Coordinamento Provvisorio (elenco definitivo)



Ricevo da Marco Esposito e posto l'elenco completo dei 44 del Comitato Politico Provvisorio, che Marco ha definito affettuosamente "i 44 matti", dell'aggregazione "Unione Mediterranea" nata a Napoli sabato scorso...

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===== I 44 MATTI =====

Elenco del Coordinamento provvisorio

Coordinatori eletti dall'assemblea: 22 componenti

Marco Esposito............. 112
Lino Patruno................... 86
Liliana De Nardo............. 72
Barbara Giardiello........... 47
Marianna Pozzulo.......... 23
Giovanni Maniscalco....... 23
Luigi Evangelista............. 22
Armando Melodia........... 22
Francesco Menna............ 21
Nicola Christian Rinaldi... 20
Giuseppe Mazza............. 17
Maurizio D'Angelo.......... 16
Antonio Corbo ............... 14
Paola Selvaggio .............. 11
Alida Competiello............. 9
Francesco Labruna............ 9
Rosario Terracciano.......... 9
Anna Francesca Gallo........ 8
Rosario Giorgio Ruotolo.... 8
Michele Bisceglie............... 7
Enrico Inferrera................. 7
Salvatore Varchetta........... 7

Coordinatori indicati dai gruppi aderenti: 22 componenti

Partito del Sud: 8 componenti

Andrea Balia
Antonio Ciano
Natale Cuccurese
Giovanni Cutolo
Emiddio de Franciscis
Rosanna Gadaleta
Enzo Riccio
Giuseppe Spadafora


Riprendiamoci Caserta: 3 componenti

Antonio De Falco
Carmine Iodice
Massimo Martucci


Insieme per la Rinascita: 3 componenti

Flavia Sorrentino 
Stefano Lo Passo
Luca Pepe


Per il Sud: 2 componenti

Giovanni De Crescenzo
Cesare Stranges


Rubriche Meridionali: 1 componente

Bruno Pappalardo


Vanto: 1 componente

Angelo Forgione 


Due Sicilie Sviluppo: 1 componente

Michele Dell'Edera


Parlamento Due Sicilie: 1 componente

Vincenzo Gulì


Il Comitato provvisorio resterà in carica fino al primo congresso di Unione Mediterranea.

Sono in corso le votazioni per il presidente, il portavoce e il coordinatore. Si chiuderanno alle 12 di giovedì 29.

Pino Aprile: ecco la mia soluzione (provocatoria) per l'Ilva di Taranto






Pino Aprile, giornalista autore del best seller "Terroni", nominato a furor di popolo voce ed anima dei "mai più terroni", così dal suo profilo Facebook si esprime a proposito di una soluzione temporanea per l'Ilva di Taranto
Far trasferire tutti i “responsabili” (dal ministro Clini ai proprietari dell'Ilva, ai dirigenti, ai politici coinvolti, ai sindacalisti), nella palazzina delle case popolari in cui sono cresciuto io, a Taranto, rione Tamburi: basta attraversare la strada, per essere nello stabilimento siderurgico. Mia madre ha raccolto chili e chili di carbone in polvere, in casa.
Naturalmente, i “responsabili” (in ogni senso...), dovranno risiedere lì finché non avranno trovato una soluzione decente. Dovranno andarci a vivere con mogli, figli, nipoti, con le loro allergie, e nonno asmatico. Con i bambini che non possono giocare (lo vieta un'ordinanza comunale) nei giardini, per strada, causa abnorme tasso di diossina; dovranno mangiare la verdura comprata al mercato rionale, con il dubbio che venga da orti prossimi alla madre di tutti i veleni; dovranno mangiare formaggi e animali che possono aver pascolato lì intorno (centinaia vennero abbattuti, perché avevano carne intossicata).
E, una volta raggiunto l'accordo, dovranno continuare a risiedervi, per dimostrare che non è una presa in giro, ma davvero i veleni sono rimossi e il quartiere, la città, sono a norma, vivibili; per esseri umani, diciamo.
E poi vediamo se il signor (si fa per dire...) Fabio Riva, riterrà ancora “una minchiata” qualche cancro in più se, malauguratamente, dovesse toccare a lui e ai suoi.

martedì 27 novembre 2012

UNIONE MEDITERRANEA - COORDINAMENTO PROVVISORIO


Ricevo e condivido questo messaggio di Marco Esposito con le finalità del movimento aggregativo nato a Napoli sabato scorso e i nomi del Comitato provvisorio...

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UNIONE MEDITERRANEA
Unione Mediterranea è la forza politica meridionalista unitaria fondata a Napoli il 24 novembre 2012.

Il nome, scelto dopo una selezione tra oltre cento proposte e un ballottaggio con Primavera mediterranea, riprende quello di un'iniziativa politica del 2011, ispirata alle medesime finalità e in particolare al superamento dell'eccessiva frammentazione del meridionalismo.

I promotori della prima Unione Mediterranea hanno messo a disposizione questo gruppo su Facebook da loro aperto nel 2011. E ciò è un segnale in netta discontinuità con i classici litigi su marchi, simboli e così via che hanno caratterizzato tante azioni politiche meridionaliste in passato. E' il segno di un modo diverso di pensare e di agire e credo che tutti i partecipanti all'assemblea di Napoli saranno d'accordo nel ringraziare i promotori della prima Unione Mediterranea per la disponibilità mostrata.


Presto su questo gruppo pubblicheremo i documenti e tutte le informazioni utili. Intanto lascio qui di seguito il programma della prima Unione Mediterranea, così come era riportato nel gruppo originario.



Marco Esposito




COSA VOGLIAMO
1) Un Sud unito
Le regioni meridionali per acquisire forza e consistenza devono fare rete, attraverso un rafforzamento di sistema, dando vita ad un coordinamento politico-economico che le renda autonome e compatte nelle proprie scelte.
2) Ridurre la disoccupazione e la povertà
Sono questi problemi drammatici che caratterizzano il Sud Italia e che vanno affrontati in modo radicale, rivalutando le proprie risorse, creando le condizioni ideali di sviluppo e attivando, nel contempo, meccanismi di solidarietà sociale.
3) Promuovere cultura della legalità e della giustizia sociale per sostenere la lotta alla criminalità organizzata che le autorità competenti portano avanti.
E' indubbiamente una delle priorità che il Mezzogiorno deve affrontare per venire fuori dalla sua emarginazione, creando, nello stesso tempo, sviluppo nei propri territori. Solo ristabilendo le condizioni di sicurezza e di normalità democratica si potrà costruire il futuro delle nuove generazioni.
4) Diffondere l'orgoglio della propria appartenenza
Per dare prestigio e dignità al Sud bisogna recuperare le radici territoriali, l'identità storica e i legami di comunità, promuovendo attivamente il grande patrimonio culturale del nostro Meridione.
5) Ritornare al nostro Mediterraneo
Il ritorno della centralità del Mediterraneo sulla scena mondiale offre al Sud un'opportunità straordinaria che gli permette di sfruttare la propria naturale posizione logistica di collegamento tra Europa e paesi del Mediterraneo.
6) Applicare la Fiscalità di Vantaggio
Per favorire lo sviluppo e gli investimenti va subito applicata una “fiscalità di vantaggio” specifica per il Mezzogiorno, da concordare direttamente in sede europea e contrattata dai nostri rappresentanti territoriali. 

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Coordinatori eletti dall'assemblea: 22 componenti

Marco Esposito............. 112
Lino Patruno................... 86
Liliana De Nardo.............  72
Barbara Giardiello...........  47
Marianna Pozzullo..........  23
Giovanni Maniscalco.......  23
Luigi Evangelista............. 22
Armando Melodia...........  22
Francesco Menna............ 21
Nicola Christian Rinaldi... 20
Giuseppe Mazza............. 17
Maurizio D'Angelo.......... 16
Antonio Corbo ............... 14
Paola Selvaggio .............. 11
Alida Competiello............. 9
Francesco Labruna............ 9
Rosario Terracciano.......... 9
Anna Francesca Gallo........ 8
Rosario Giorgio Ruotolo.... 8
Michele Bisceglie............... 7
Enrico Inferrera................. 7
Salvatore Varchetta........... 7

Coordinatori indicati dai gruppi aderenti: 22 componenti

Partito del Sud: 8 componenti

Andrea Balia
Antonio Ciano
Natale Cuccurese
Giovanni Cutolo
Emiddio de Franciscis
Rosanna Gadaleta
Enzo Riccio
Giuseppe Spadafora


Riprendiamoci Caserta: 3 componenti

Antonio De Falco
Carmine Iodice
Massimo Martucci


Insieme per la Rinascita: 3 componenti

in attesa di indicazione


Per il Sud: 2 componenti

Giovanni De Crescenzo
Cesare Stranges


Rubriche Meridionali: 1 componente

Bruno Pappalardo


Vanto: 1 componente

in attesa di indicazione


Due Sicilie Sviluppo: 1 componente

Michele Dell'Edera


Parlamento Due Sicilie: 1 componente

in attesa di indicazione



Nazionale Calcio Due Sicilie: 1 componente

Guglielmo Di Grezia



Associazione imprenditori partenopei: 1 componente

Marcello Caronte



Totale Comitato provvisorio: 44 componenti

Visto che siamo (saremo) 44 e l'impresa nella quale ci siamo imbarcati ha venature di follia mi sento di battezzare il gruppo "I 44 matti".


Carta dei Principi di Unione Mediterranea






1. Il movimento politico Unione Mediterranea ha un obiettivo chiaro: il riscatto del Mezzogiorno. Il movimento ripudia mafia, violenza, razzismo e qualsiasi forma di discriminazione.

2. In Unione Mediterranea trovano spazio sia singole persone sia gruppi organizzati. Hanno cittadinanza politica tutte le opzioni tese a migliorare la condizione del Mezzogiorno, con la sola esclusione delle proposte che implicano il ricorso alla violenza o che incitino a uno scontro di stampo razzista o discriminatorio, o che non considerino un elemento fondante la lotta alla criminalità organizzata. Quest'ultima ha devastato la società e l'economia del Sud e va combattuta con un approccio complesso, che sradichi le radici socio-culturali e storiche del fenomeno. Unione Mediterranea non fa discriminazioni, in particolare per motivi di appartenenza a una religione, o credo religioso; ceto sociale; sesso, o orientamento sessuale; verso i diversamente abili. Pertanto tutte le persone che saranno iscritte al movimento avranno gli stessi diritti e saranno trattate e considerate con pari dignità e rispetto.

3. Unione Mediterranea ama la politica nel suo senso alto: governo della Polis. Non sopporta il politicante che punta all'arricchimento personale o del suo clan, o quello che, dopo aver stretto alleanze con partiti xenofobi o antimeridionali, cerca spazio provando a sfruttare l'onda di disappunto verso la politica nazionale che monta dopo decenni di governi a trazione nordista. Il movimento crede fermamente che ogni volta che la società progredisce, l'individuo cresce con essa e ogni volta che l’individuo cresce, la società intera progredisce.

4. Unione Mediterranea è un movimento politico senza un rigido confine di azione perché si sente portatore dei valori della cultura mediterranea basata sull'amore per la vita, il rispetto e l'accoglienza dell'altro e la tradizione millenaria di creatività. Questi principi sono stati calpestati troppe volte in Italia e in Europa con le armi o con il denaro per imporre una civiltà basata sullo sfruttamento della vita delle persone e dei deboli in particolare, per realizzare una società cinicamente materialistica.

5. Unione Mediterranea assegna un grande valore alla verità storica e in particolare al disvelamento delle falsità scritte sul Regno delle Due Sicilie dopo la sua occupazione militare nel 1860, falsità che hanno accompagnato il sistematico sacco di risorse e cervelli del Mezzogiorno, fino a portare a una condizione economica dualistica, rafforzata dall'applicazione di un federalismo fiscale privo degli elementi di equità che pure son presenti nella Costituzione. Si ritiene fondamentale inserire nei libri di testo scolastico di ogni ordine e grado, su tutto il territorio nazionale, la verità storica sul Regno delle Due Sicilie.

6. Unione Mediterranea ha tra i suoi obiettivi la promozione dei prodotti del Mezzogiorno e l’educazione ad acquisti rispettosi dell’ambiente e che favoriscano le economie locali, con una forte spinta agli scambi inter-mediterranei di genti, pensiero e prodotti. Unione Mediterranea punta a uno sviluppo di tipo conservativo fortemente legato al territorio, in alternativa all’attuale consumismo.

7. Unione Mediterranea sa che c'è un forte bisogno di informazione libera e autonoma e promuove l'editoria del Sud che ne tuteli la sua immagine. Unione Mediterranea nel prendere atto dei continui attacchi, offese e diffamazioni perpetuati nei confronti della gente del Sud - frutto di pregiudizi, ignoranza e atteggiamenti razzistici - si pone quale obiettivo quello di opporsi e mettere in atto tutte le contromisure, entro i limiti dei propri mezzi, attraverso richieste di smentite e azioni giudiziarie volte a tutelare e difendere la dignità della gente del Sud e dei suoi territori.

8. Unione Mediterranea propone e attua azioni di governo diretto al fine di garantire efficienza ed efficacia oltre che tutela diretta della cosa pubblica. La gestione della cosa pubblica dovrà essere improntata a trasparenza e accessibilità per il massimo controllo da parte dei cittadini.

9. Unione Mediterranea pone a fondamento dello sviluppo socio economico il principio di equanimità e pari opportunità. A tal fine, assecondando le peculiarità socio economiche e ambientali, ha come obiettivo lo sviluppo armonico di tutte le regioni del meridione. 

10. Unione Mediterranea pone il rispetto dell’ambiente e del territorio a fondamento di ogni politica economica sia essa industriale, agricola, commerciale, turistica, culturale. Massima attenzione è posta al fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti di ogni genere. 

11. Unione Mediterranea distingue tra emigrazione (piaga sociale espressione di schiavitù e sottomissione) e mobilità (virtù sociale espressione di libertà e apertura). Si impegna con ogni mezzo, nel rispetto dei valori del movimento, a contrastare la prima (anche con la promozione delle condizioni socio economiche atte a favorire il ritorno nella terra natia) e a non ostacolare la seconda. 

12. Unione Mediterranea si propone di prender parte alle competizioni elettorali ogni volta che sia ritenuto utile presentando liste se possibile in autonomia. Nel caso in cui dovessero essere necessarie alleanze, si valuteranno in via prioritaria quelle maggiormente coerenti con gli obiettivi del movimento escludendo in ogni caso intese - anche soltanto tecniche - con partiti o formazioni politiche che abbiano tra i propri esponenti di spicco persone coinvolte in vicende di mafia, che pratichino o non escludano la violenza, che professino tesi di stampo razzista o fascista, oppure che siano stati alleati negli ultimi dieci anni con partiti xenofobi o antimeridionali. L’azione politica del movimento si estrinseca su una linea basata sulla partecipazione dei cittadini utilizzando quanto più possibile lo strumento del referendum.

13. Unione Mediterranea è un movimento organizzato in base a principi di democrazia partecipata e di efficienza. E’ articolato sia su assi tematiche sia per ambiti territoriali. Obiettivo di Unione Mediterranea è il superamento della democrazia delegata attraverso la pratica della democrazia partecipata, fino al raggiungimento della democrazia diretta: i selezionati alla gestione della cosa pubblica eseguono esclusivamente la volontà e il mandato dei cittadini.

14. L'adesione al movimento politico Unione Mediterranea prevede l'accettazione della Carta dei Principi così come approvata a Napoli il 24 novembre 2012 e dello Statuto in vigore.

I video più belli dell'assemblea di sabato a cura di Marco Rossano


Trovati in rete, questi video molto belli, con la selezione degli interventi migliori, con una carrellata di tante facce di persone innamorate della nostra terra...e che hanno dato vita ad Unione Mediterranea!!!









È nato un nuovo partito, Unione Mediterranea, ma i media lo ignorano



L’Assemblea vota Unione Mediterranea
Questa di cui parlo è una non notizia. 
Eccola! Ieri sera, 24 novembre, a Napoli è nato un nuovo movimento politico si chiama Unione Mediterranea, il nome è stato scelto, tra un centinaio di proposte, da parte dell’Assemblea costituente che riempiva una sala del Centro Congressi della Stazione Marittima, con oltre seicento partecipanti oltre alle migliaia che la seguivano in diretta nel web. Hanno votato la Carta dei principi e un Coordinamento provvisorio che dovrà preparare il congresso costitutivo il prossimo gennaio, presieduto da Marco Esposito, assessore alle attività produttive del Comune di Napoli che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. Perché è una non notizia? Semplice, perché è stata tenuta nascosta: a parte la cronaca napoletana de Il Mattino e del Corriere del Mezzogiorno, questa mattina nessuno, né quotidiano nazionale, né telegiornale ne ha parlato.
Pino Aprile e Marco Esposito
Eppure il tema è forte! Non è una cosa da niente, è nato un nuovo partito che si propone, come è scritto nella sua Carta dei Principi, di raccogliere sotto una unica bandiera tutte le anime meridionaliste purché non violente, non razziste e non mafiose, quindi l’obiettivo è chiaro: il riscatto del Mezzogiorno. E lo persegue perché ama la politica nel suo senso alto, nel governo della Polis. Inoltre non sopporta il politicante che punta all’arricchimento personale o del suo clan. Perché Unione Mediterranea? Perché, è spiegato al punto 4, è un movimento senza un rigido confine geografico d’azione. La cultura mediterranea fatta di amore per la vita, rispetto per l’altro, accoglienza, millenaria creatività e innovazione nel pensiero e nel fare, grande tradizione di condivisione va rafforzata in Italia come in Europa. Nel penultimo dei dieci punti si spiega anche che l’unione si propone di prendere parte alle competizioni elettorali ogni volta che sia ritenuto utile presentando liste se possibile in autonomia… non escludendo intese anche tecniche…
E la prossima primavera si vota. A buon intenditor poche parole!
La registrazione dei partecipanti
Di quello che stava bollendo in questa grande “pentola” meridionalista l’abbiamo capito quando non più di nove mesi fa, esattamente il 27 marzo, Pino Aprile, districandosi tra le mille richieste, ha trovato lo spazio, consolidando la nostra amicizia, di venire in libreria per parlarci dei suoi libri, "Terroni" e "Giù al Sud". Libri con un grandissimo e incredibile successo di vendite, che i più considerano “scatenanti” di quanto è successo a Napoli. “Mai ho viaggiato a Sud, ci disse in quell’occasione, come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto ne so e di quanto si possa percepire di intenso e profondo senza riuscire a cogliere l'insieme. Ho pensato che fosse più onesto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica. Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva.”

Pino l’ho chiamato questa mattina al telefono e a bruciapelo gli ho chiesto se sentiva sulle sue spalle il peso e la responsabilità di essere stato il catalizzatore della nascita di questo straordinario movimento. “Dicono di sì, mi risponde, io però, anche se ne sono lusingato, penso un’altra cosa, ovvero tutto ciò esisteva, era la paglia, mancava il cerino perché "Terroni" e "Giù al Sud" sono stati il cerino che ha rivelato l’esistenza della paglia che ha preso fuoco; tutto questo c’era già, questo ha fatto scoprire reciprocamente fra di loro, associazioni, movimenti politici, che diciamo quasi per forza di gravità stavano confluendo tutti nella stessa direzione. Avrebbe potuto succedere anche con qualcos’altro, per esempio con un film o con una canzone come "Brigante se more" di Eugenio Bennato scritta nel 1979, che è diventato un inno del Sud.”

Qualcuno ti paragona a Grillo e al suo movimento, chiedo ancora. “No e per una semplicissima ragione: questi movimenti, che si sono riuniti nell’Unione hanno un passato, un progetto, persino troppi, infatti il più grande problema da risolvere è stato di farli confluire in uno solo. Tutti, sia pure a volte in maniera velleitaria tipica dei piccoli movimenti hanno già programmato rivoluzioni evidentemente fuori dalla loro portata per via delle dimensioni, ma sono a tutti gli effetti degli strumenti politici e hanno una cosa che li unisce, la determinazione, la voglia, il bisogno l’aspirazione perché cessi la “minorità” meridionale, anche fisica penso con questo alle strade, agli aereoporti, alle ferrovie, alle infrastrutture. Siccome sono decine, non faccio nomi, però ne cito uno per tutti, quello che dette la stura anni fa al tutto, ovvero il Partito del Sud fondato da Antonio Cianoe ce ne sono tatti altri. 
Alcuni hanno una mission chiaramente politica, cioè vogliono fare politica per prendere il potere e fare le cose, altre per esempio, sono associazioni che si pongono soltanto fini di carattere culturale come ad esempio l’Associazione dei Neo Borbonici che non hanno mai partecipato ad un'elezione politica o amministrativa, nessuno si è mai candidato, pensano che prima sia necessario il recupero, la consapevolezza di storia, di verità condivisa, e poi volendo chi può fa politica. Pertanto tra loro hai qualcuno, pochissimi, che veramente vorrebbe il ritorno al regno delle Due Sicilie, la quasi totalità vuole che questa discriminazione del Sud proprio in senso storico concettuale cessasse. Sono molto attivi nelle loro ricerca di verità ma non si occupano di politica.”
Ce la faranno a costituire un vero partito per partecipare alle prossime politiche?
Non lo so, la vedo difficile, se non altro potranno dare indicazioni politiche. Ma sono soltanto mie supposizioni. Però c’è la reale possibilità che il Movimento inizi a essere preso sul serio, perché ormai la grande politica si è accorta che questo movimento porta tanti voti. Ma devono stare attenti, perché fanno richieste precise e non regalano niente, cioè ‘o tu ti impegni per questo o se no vai al diavolo, non  prendi i nostri voti’. Questo lo hanno già capito Emiliano il sindaco di Bari e quello di Napoli (De Magistris ha preso la parola in chiusura dell’assemblea),  mentre dall’altra parte Lombardo, Micchichè, Poli Bortone, non hanno voluto partecipare, anche se si fossero presentati nessuno li avrebbe cacciati. Secondo me hanno fatto un errore a non partecipare. Alleanze elettorali? 
Marco Esposito
È presto per dirlo. C’è da dire che una volta tanto il centro sinistra non è arrivato tardi, perché su questi temi sono stati sempre più svelti quelli di destra. Una volta tanto questa assenza del centro destra mi fa pensare che abbiano perso un’occasione e che invece l’abbiano colta dal centro sinistra.
Infine chiedo, se intende partecipare attivamente. “No, assolutamente, sono un osservatore molto attento e interessato sì. Se un giornalista, e io lo sono, partecipa, diventerebbe di parte, lo dice la parola stessa e non voglio perdere, partecipando, la mia libertà di critica.
E poi a proposito della ‘non notizia’ mi piace ricordare ciò che disse Mahatma Ganndhi:
Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”

Maurizio Bizziccari

Fonte: http://libreriainternazionaleilmare.blogspot.it/2012/11/e-nato-un-nuovo-partito-unione.html