lunedì 30 settembre 2013

La crisi attuale ed il meridionalismo

In questi giorni di vero e proprio delirio politico con la probabile caduta del governicchio Letta (perché fin dall'inizio è stato un governicchio come obiettivi e soprattutto come composizione) e di crisi economica galoppante che sicuramente peggiorerà sia per il probabile aumento IVA che per la crisi di governo, una crisi arrivata al culmine di un ventennio davvero triste per il paese interno e per il Sud in particolare, non si possono non fare alcune considerazioni sul meridionalismo in generale e sul progetto meridionalista del Partito del Sud.

Al di là degli strilloni su Facebook che propongono rivoluzioni da operetta alla Totò nel mitico film "Totò contro Maciste" del tipo "armiamoci e partite" o aspirano ad indipendenze del tutto inattuabili con il popolo meridionale di oggi e con lo scenario europeo, si tratta di esaminare quello che si può fare con una seria azione politica meridionalista, progressista e riformista.
E' vero che destra e sinistra hanno fallito entrambe per il Sud in questo ventennio ma la stantia litania del sono "tutti uguali" lasciamola al comico genovese che col suo movimento, nonostante il notevole successo alle recenti elezioni politiche nazionali, non ha spostato di una virgola gli equilibri e le politiche di un paese che guarda sempre troppo al Nord e poco al Sud. E' indubbio che le politiche di centro-destra sono stati letali per il Sud, basti pensare al governo Berlusconi-Bossi che è stato il più anti-meridionale dai tempi di Cavour e se ancora non ci vogliamo credere basta vedere l'andamento del PIL pro-capite e degli investimenti del o al Sud rispetto al Centro-Nord (vedi ad esempio l'ottimo libro di G. Viesti "Mezzogiorno a tradimento"
Certo non è che la sinistra sia di Prodi che successivamente, sempre presa dalle sue lotte intestine,  abbia riequilibrato la situazione ma non si può dire se si ha un minimo di onestà intellettuale che sia stata ugualmente nefasta come il governo a trazione leghista con le folli scelte di Alitalia e Malpensa, con i fondi FAS dirottati dal Sud ai laghi padani ed alle forme di parmigiano invendute ed i tantissimi altri esempi di ruberie ai nostri danni.

Questo come reazione non ci deve far scadere nell'inutile "grillismo in salsa meridionale", o il Movimento 5 Stelle decide una volta per tutte di fare alleanze politiche con un movimento meridionalista o rimane nel suo cantuccio con a capo un genovese che fa da leader maximo, o peggio ancora in estremismi non attuabili e non desiderati dalla stragrande maggioranza della popolazione meridionale. Siamo un popolo di indole pacifica che non vuole e non anela a rivolte armate contro il resto del paese (in un paese oramai mescolato dove al centro-nord si sa che c'è una fortissima presenza di meridionali), specie in un contesto europeo oramai le vede giustamente come rivendicazioni totalmente inutili e dannose. 
Un altro estremismo è il pericolo e demagogico sentimento anti-europeo dilagante, una cosa è voler riformare l'Europa,  liberarla dalla morsa dell'austerity e dei conti in ordine voluti dalle oligarchie finanziare, trasformandola in un Europa dei popoli, un'altra e' tornare a nazionalismi violenti e razzisti (sia italiani che duosiciliani o siciliani o napolitani) modello Alba Dorata in Grecia che sono più vicini ai modelli del fascismo padano che alle rivolte dei Fasci Siciliani o agli esempi di rivolte dei braccianti meridionali sostenute da un Di Vittorio in Puglia.
Il meridionalismo migliore deve imboccare seriamente la via dell'autonomia del Sud, non quella patteggiata dai piccoli lacche' di Berlusconi col governo di centro-nord come fatto in passato dai "Grande Sud" o "MPA" che secondo me ci proveranno ancora a dire "venite con noi che difendiamo il Sud" per poi finire all'ultimo momento nel solito calderone di centro-destra magari pure con la Lega Nord, per discutere da pari a pari e con dignità con le altre regioni europee e deve scegliere da che parte stare e che futuro immaginare e progettare per la nostra terra. 
Non si può infine pensare di difendere la nostra vera storia, con la "malaunità" del 1861 vera e origine della questione meridionale, portandosi dietro valori dell' 800 come il tradizionalismo cattolico e parole vetuste come "la lotta ai giacobini", siamo nel XXI secolo e non possiamo più lottare ne' per il trono ne' per l'altare perché entrambi non rappresentano più la maggioranza del nostro popolo.

Prendiamo invece gli esempi dei sindaci migliori del Sud, abbiamo iniziato a Napoli con De Magistris e c'è un Emiliano a Bari o un Crocetta in Sicilia, che non hanno niente da invidiare come onestà e come risultati a quelli migliori dei grandi comuni del Nord e non sono "uguali a tutti gli altri", costruiamo se possibile con loro o con il loro aiuto l'alternativa meridionalista, quella seria perché il nostro popolo non ha bisogno di "urlatori" che le loro rivoluzioni le fanno solo dietro un PC o di masaniello contro tutto e tutti che poi si vendono al primo offerente per un piatto di lenticchie in un connubio mortale tra politica e criminalità organizzata che è da debellare. 

Come ha detto Emiliano pochi giorni fa all'inaugurazione della Fiera del Levante, ricominciamo da Sud. Nei fatti e non nei soliti proclami in rete o nelle solite riunioni di pochissimi che pretendono di parlare per il popolo. Un grande partito meridionalista di massa è necessario ma anche qui, questo va costruito passo dopo passo e con tenacia senza partire dagli ultimi piani della costruzione ma dalle fondamenta, come sta facendo il Partito del Sud, con chiarezza e senz'ambiguità per l'inutile tentativo di imbarcare una cosa ed il suo contrario, con scelte decise specie nell'ultimo periodo.




Enzo Riccio
Vice-Presidente Partito del Sud

venerdì 27 settembre 2013

Il Sud Project Camp oggi in TV sul digitale terrestre (Stars TV - canale 194)


Il progetto del Partito del Sud per promuovere le eccellenze del Sud, una proposta economica che vuole fare rete tra politica ed imprese del Sud per rompere l'isolamento, il Sud Project Camp sbarca anche in TV.

Oggi su STARS TV, canale 194 del digitale terrestre, alle ore 14:30 e 22,30, trasmissione sul Sud Project Camp di Longobardi (CS) dello scorso 3 Agosto.
Buona visione!

giovedì 26 settembre 2013

IL PARTITO DEL SUD ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 12 OTTOBRE IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE



Il Partito del Sud risponde all'appello "La via maestra" lanciato l'8 settembre a difesa della Costituzione, per il testo completo si rimanda al link sopra, ed aderisce alla manifestazione del 12 ottobre a Roma promossa insieme all'appello, tra gli altri, da Don Ciotti, Landini e Rodotà

Come è scritto nell'appello "La difesa della Costituzione è innanzitutto la promozione di un’idea di società, divergente da quella di coloro che hanno operato finora tacitamente per svuotarla e, ora, operano per manometterla formalmente. [...] Non è la difesa d’un passato che non può ritornare, ma un programma per un futuro da costruire in Italia e in Europa." 

Aggiungiamo che noi meridionalisti del Partito del Sud abbiamo sempre difeso, continuiamo e continueremo a difendere la Costituzione Repubblicana, di quella Repubblica nata sulle ceneri del fascismo e dell'indegna casa Savoia e chiediamo a gran voce il rispetto dell'Articolo 3, che se fosse stato in passato o se fosse applicato ancora oggi, avrebbe già risolto la "questione meridionale" , quella questione meridionale nata con la "malaunità" del 1861.
Al contrario di altri meridionalisti o presunti tali, in realtà spesso nostalgici e reazionari che si nascondono dietro paraventi meridionalisti, crediamo nei valori della Carta Costituzionale, anche se alcuni non sono stati mai applicati integralmente ne' dalla 1 ne' dalla cosiddetta 2 Repubblica. La Costituzione può essere riformata ed ammodernata di sicuro, ma nei modi già previsti dalla Costituzione stessa di cui per noi vanno sempre difesi i valori ed i principi fondamentali.

Per i nostri militanti e simpatizzanti invitiamo a riferirsi per contatto e coordinamento sul luogo alla mail della Seziona romana del Partito: 
contattando in questo modo il Vice Presidente nazionale Enzo Riccio. 

L'appuntamento è a Roma alle 14,00 del 12 ottobre 2013 in Piazza della Repubblica. 


PARTITO DEL SUD - sez. "Lucio Barone" Roma

mercoledì 25 settembre 2013

La grande bufala dell'italianità e della "svendita" di Telecom in un paese in declino

La notizia del passaggio di Telecom Italia alla spagnola Telefonica, che in realtà fin dal 2007 era diventato il principale azionista di TELCO che costituisce ancora oggi la cassaforte che controlla il gruppo telefonico, ha scatenato la solita ipocrisia all'italiana.
Chi parla di "svendita" dei pezzi migliori, chi parla di un segnale del declino italiano (e se ne accorgono solo ora?), chi fa finta di non sapere e rimanere sbalordito....tutto l'ignobile teatrino della politica italiota che da destra a sinistra cerca di strumentalizzare l'affare ma ha avuto le sue gravi responsabilità nel declino di un'azienda, un'azienda che era sana e macinava utili (li fa ancora oggi anche se di meno di prima...tutta un'altra storia rispetto al caso Alitalia che spesso viene impropriamente accostato) e che in 20 anni è stata spolpata da una privatizzazione mal riuscita e da gestioni indecenti, più attente ai ritorni finanziari di breve, che ad un progetto industriale di medio-lungo termine.
E così davvero Telecom Italia è diventata il simbolo di un paese oramai in declino, un paese dove manca una visione di futuro e si continua a perdere tempo in discussioni sterili come le faccende private o i processi di un faccendiere milanese, evasore fiscale e puttaniere conclamato che continua ad essere difeso da uno stuolo di irriducibili lacchè al nord come al sud (tra questi anche alcuni ignobili pseudo-meridionalisti...), spariranno tutti o quasi tutti quando uscirà dalla scena del potere, un pò come è successo con Craxi seguendo il solito stantio copione italico.

Ma in tutte queste dichiarazioni che rimbalzano freneticamente da destra a sinistra, in questi ultimi 20 anni chi ci ha ricordato che Telecom alla fine degli anni '90 aveva ca. 120.000 dipendenti come gruppo e di cui ca. 80.000 la sola capogruppo e poteva comprare Telefonica o fondersi con DT, oggi si sono ridotti a ca. 70.000 come gruppo e ca. 55.000 la capogruppo? Chi ha ricordato in questi anni l'OPA dei "capitani coraggiosi", incoraggiati dal D'Alema nazionale  all'epoca del governo di centro-sinistra, con il debito contratto con le banche per acquistare scaricato sull'azienda acquistata (il cosidetto "leverage buy-out" che poteva e doveva essere vietato se davvero si credeva ad un'azienda strategica per il paese)? 
Chi ha sottolineato infine la nefasta gestione di Tronchetti Provera, con l'appoggio del governo di centro-destra in un tacito patto di non belligeranza tra TLC e TV, che ha finito di spolpare, anche come capitale immobiliare, l'azienda? Pochi...pochissimi...alcune cose è vero che le ha dette in passato Beppe Grillo, ma non mi pare che il M5S stia facendo granché in Parlamento per indirizzare le questioni strategiche per il futuro tranne proteste simboliche e discussioni inutili anche per loro su presunti "traditori" interni.

Insomma il capitalismo in salsa italian-padana, quello dei capitalisti senza capitali e senza progetti, è fallito da un pezzo ed il compito del governo dovrebbe essere da un lato salvaguardare l'occupazione e dall'altro non rinunciare a politiche di sviluppo e controllo  su asset strategici come sicuramente è la rete d'accesso a banda larga e/o in fibra. Ci riuscirà il governo Letta che dice "vigileremo"? Onestamente ho i miei dubbi e l'unica cosa possibile è costruire l'alternativa meridionalista con una visione di futuro che partendo da Sud rivolti questo paese marcio e corrotto, parafrasando recenti dichiarazioni del sindaco Emiliano, visto che da Nord arrivano spesso disastri gestionali e corruttele, stavolta ripartiamo da Sud.


Presidenza politica nazionale
Partito del Sud

martedì 17 settembre 2013

BOLOGNA 20/9: RIUNIONE ISCRITTI E SIMPATIZZANTI DEL PARTITO DEL SUD

Convocata a San Lazzaro di Savena (BO) riunione degli iscritti e simpatizzanti del PdelSUD per venerdì 20 settembre 2013 alle ore 20,00 c/o Agriturismo Podere San Giuliano, Via Galletta, 3 - Le Mura S. Carlo  

Dopo una breve cena di lavoro avremo a disposizione per la riunione una saletta riservata fino alle ore 23,00, termine della riunione.

 Ordine Del Giorno:

 - Tesseramento 2014

 - Relazione situazione politica nazionale, a cura del Presidente Nazionale del Partito del Sud - Natale Cuccurese, e locale, ad opera del Coord. Regionale Emilia Romagna del Partito del Sud - Fabrizio Bensai.

 - Iniziative politiche in Emilia Romagna in vista della prossime elezioni amministrative

 - Sud Project Camp prossimi eventi, organizzazione

 - Analisi organizzazione elettorale e territoriale

 - Varie ed eventuali


Fiera del Levante, Michele Emiliano a Letta: E poi ricominciamo da Sud !


bari-michele-emiliano
Pubblichiamo molto volentieri l’intervento del Sindaco di Bari, Michele Emiliano, all’inaugurazione della 77^ Fiera del Levante di Bari.

Lo pubblichiamo per tre motivi sostanziali
- Il discorso è stato costruito con il contributo di tutti i cittadini attraverso una precisa richiesta in tal senso del Sindaco.
- Il Sindaco ha fatto proprie le istanze reali dei territori
- Il discorso di Emiliano è stato profondamente Meridionalista e si è fatto portavoce delle istanze del sud.

Noi, ovviamente, per questo lo ringraziamo… Buona Lettura !
77^ FIERA DEL LEVANTE Cerimonia inaugurale – Intervento del Sindaco di Bari Michele Emiliano 
Do a tutti il benvenuto, in particolare al Presidente del Consiglio.
Ringrazio tutti quei cittadini con i quali ho preparato questo discorso utilizzando i social network, grazie di cuore della vostra attenzione e della vostra partecipazione!
Vorrei dedicare questa giornata inaugurale della Fiera del levante a due donne straordinarie, Paola Labriola ed Eleonora Cantamessa, medici caduti nell’adempimento del dovere, nell’atto di amare il prossimo attraverso l’esercizio della loro professione.
Queste due persone meravigliose hanno affrontato un vero e proprio martirio, morendo sole, contrapposte a forze smisurate in rapporto alla loro capacità di autodifesa, sorprese dalla malvagità di quegli stessi esseri umani cui avevano dedicato la loro vita.
Un martirio il loro, come quello del magistrato Rosario Livatino, il cui anniversario della morte ricorre tra pochi giorni, come quello dei tre operai rimasti uccisi sul lavoro a Lamezia Terme, come quello dei cittadini di Taranto a causa dei veleni dell’ILVA, e di quelli di Priolo e di Gela, della provincia di Caserta ammazzati da tumori di mafia e di industria che, per guadagnare smisuratamente, hanno colluso tra loro per rendere sterile ciò che al Sud era fertile.
Drammi che richiamano quelli delle famiglie degli operai della Bridgestone e della OM, fabbriche delle quali abbiamo il dovere di scongiurare la chiusura.
Eleonora, come molti semplicemente la chiamavano, è stata uccisa da cittadini indiani che avevano fatto degenerare una lite per futili motivi.
E la sua mamma ha ieri avuto la forza, l’intelligenza, la fede in Dio, per dire “ora l’India pensi ai nostri Marò e ai loro familiari, che a casa piangono nell’attesa del loro ritorno”, senza neanche farsi sfiorare dal pensiero che la pelle nera degli autori dell’orrendo crimine avesse un qualche significato.
Inserisca, la prego, tra le priorità del suo Governo l’incredibile vicenda di Salvatore Girone e di Massimiliano Latorre!
Signor Presidente del Consiglio, questa è l’Italia, questo è il tricolore, questo è un inno nazionale, non ciò che si sfrutta per patetiche ragioni di marketing politico.
Queste sono le persone che governiamo e questi sono gli italiani, e tanti, il loro martirio lo subiscono tentando disperatamente – oltre che di vivere in questa società difficile – anche di pagare tasse che i nostri governi buttano nella voragine di un debito pubblico che nessuno riesce veramente a fermare.
Siamo assieme ad altri Paesi dell’Eurozona una nazione sotto usura, che lavora per pagare i tassi d’interesse che servono per procurarci sul mercato una moneta straniera, l’Euro, che diventa sempre più cara man mano che la nostra economia, il nostro PIL crolla. E che il PIL sia crollato di quasi cinque punti nel tempo dei governi delle larghe intese è un dato di fatto.
Andrea Bonanni su Repubblica scrive che fino a luglio 2013 il fabbisogno finanziario cumulato è di 51 miliardi (pari al 3,3% del PIL), in aumento di quasi 28 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2012.
La BCE, puntualmente, lo ha rilevato.
Mi aspetto delle risposte da Lei, Signor Presidente, su questo punto. Non solo come cittadino, ma anche come sindaco di una città che è tra le più virtuose per spending review. Me le aspetto come vice presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani, il comparto che in questi anni ha maggiormente contribuito alla riduzione della spesa pubblica per circa 13miliardi di euro ogni anno. Chiedo risposte perché, da sindaco, devo darne, ogni giorno, a cittadini sempre più disperati e inferociti.
Il crollo del 5,2% della produzione industriale di beni durevoli in Italia dimostra che l’intero sistema produttivo, che fu l’orgoglio del nostro Paese nel dopoguerra, viene progressivamente smantellato senza che gli italiani ottengano nulla in cambio.
Possibile che i politici europei non riescano a ragionare con la loro testa e a capire che l’inflazione non è sempre l’unico nemico col quale si ha a che fare e che la recessione e la disoccupazione sono assai più pericolose e devastanti?
I nostri redditi, e conseguentemente i nostri consumi, sono tornati a 25 anni fa, dice l’unione della Camere di Commercio Italiane, e le spese obbligatorie, bollette, casa, assicurazioni sono raddoppiate rispetto al 1992, tanto da far loro affermare che “la ripresa sta arrivando, ma i redditi delle persone non se ne sono accorti”.
E se non ci sono redditi, non c’è entrata fiscale, e se non c’è entrata fiscale i nostri conti peggiorano; e chi deve prestarci la valuta ci chiede tassi più alti, e dunque siamo costretti ad aumentare la pressione fiscale intaccando il risparmio senza investimento per la competitività che produca reale aumento della ricchezza.
Oppure, signor Presidente, saremo costretti a far giocare d’azzardo tutti i disperati che stiamo producendo solo per incassare gli otto miliardi di euro che fruttano allo Stato le concessioni alle ditte private del settore?
I sindaci italiani hanno fatto addirittura uno spot per spiegare a tutti la devastazione sociale (e i costi milionari per il welfare comunale e regionale delle conseguenze del gioco d’azzardo patologico) e voi – proprio nel decreto sulla soppressione della rata IMU di settembre – non trovate altro sistema per coprire l’ammanco dell’IMU che favorire queste imprese socialmente pericolose con un condono a prezzi stracciati?
Bisognerà, inoltre, dire agli italiani che la SERVICE TAX non esiste ancora e che non è affatto certo che il suo importo sia inferiore a quello dell’IMU più l’attuale TARES, TARES che un governo composto dagli stessi partiti, aveva sostituito alla TARSU solo pochi mesi fa.
E poi c’è chi si lamenta della delegittimazione della politica?
Ricominciamo daccapo Presidente, raccontando agli italiani tutta la verità, nient’altro che la verità.
Ricominciamo dalle tante meravigliose persone che vogliono città giuste, accoglienti, multietniche, pulite, ordinate, sicure, con giardini ben curati e strade asfaltate senza dover subire salassi fiscali.
Ricominciamo dalla riforma della giustizia uguale per tutti, apriamo la discussione, glielo dico da magistrato, sulla separazione delle carriere e sulla responsabilità civile dei magistrati che già esiste – al di là di ciò che si racconta – ma che deve essere resa più efficace a tutela di coloro che subiscono ritardi o errori giudiziari, sulla opportunità che i magistrati che entrano in politica rientrino in funzioni diverse da quelle giudiziarie. Il superamento di questa fase politica renderà più facile questa delicata discussione.
Rendiamo veloci i processi, meno costosi per i non abbienti, rapido il recupero del credito, costruiamo nuove carceri civili per gli agenti di custodia e per i detenuti che non riusciamo a rieducare. Ricominciamo concedendo a Bari l’Ospedale Bonomo per supplire all’emergenza giudiziaria antica e moderna. I suoi Ministri Mauro e Cancellieri, che sono andato a trovare, sono pronti a portare a termine queste importanti azioni. Progettiamo una nuova e ipertecnologica caserma per la Brigata Pinerolo e cediamo le altre caserme che possono trasformare l’urbanistica della città migliorandola. Ricominciamo commissariando subito l’ILVA, valutando poi l’ipotesi di nazionalizzarla per disastro ambientale, versando o pretendendo dalla proprietà la differenza tra il valore degli impianti e il danno da essi arrecato allo Stato, alla Città di Taranto ed ai tarantini, ignorati da tutti nelle loro ragioni.
Non si risponde a un ricatto occupazionale verso i Magistrati, dicendo che tanto per gli operai c’è la cassa integrazione e che le acciaierie ILVA non rientrano nella nozione di disastro ambientale.
Ricominciamo esentando subito la spesa sociale e quella per la sicurezza dal patto di stabilità e consentiamo alle città virtuose, tra le quali certamente quella di Bari, di poter spendere nel contrasto alla povertà i soldi che già hanno in cassa senza aumentare la pressione fiscale.
Rimbocchiamoci le maniche e spendiamo il danaro necessario a ricostruire l’Aquila ed a terminare le grandi opere infrastrutturali che davvero servono al Paese. Realizziamo in fretta la nuova tratta ferroviaria Bari – Napoli, raddoppiamo la linea adriatica laddove è ancora a un binario e velocizziamola.
Semplifichiamo le procedure e variamo la legge sulla bellezza, sulla ricostruzione dei paesaggi deturpati che sindaci del Sud e Legambiente hanno proposto, prevedendo gravi sanzioni penali per i ladri di paesaggio che portano al nord muretti a secco e ulivi secolari dalla Puglia.
Puniamo severamente tutti coloro che esercitano violenza sulla bellezza nazionale prevedendo l’arresto in flagranza per deturpatori, inquinatori, scaricatori di immondizie abusive, vandali urbani e parcheggiatori abusivi.
Potenziamo il trasporto pubblico, come abbiamo fatto a Bari con l’aiuto della Regione, costruendo ben due metropolitane già entrate in esercizio, e iniziando la costruzione della terza.
Attacchiamo la crisi mettendo a profitto l’occasione dell’EXPO di Milano e riconnettiamo a quell’evento tutte le più importanti città italiane sede di Fiere, come era stato promesso negli anni scorsi. Se dobbiamo pensare alle Olimpiadi non diamo per scontato che l’unica concorrente possibile sia Roma, potendo dar vita con i tre politecnici italiani alla progettazione delle Olimpiadi meno costose e più utili della Storia, in modo che servano per collegare bene tra loro tutte le città metropolitane che ben possono ospitare parte dei giochi.
E poi ricominciamo da Sud.
Schiacciamo le mafie che stanno ammorbando il Paese, ricostruiamo rigore e severità nella gestione di ogni fase della vita quotidiana e amministrativa delle nostre comunità. Diamo spazio alla cultura e alla creatività, alla ricerca scientifica, sfruttiamo il nostro patrimonio per trasformare il Sud nella capitale della cultura europea, a partire da Taranto, ideale candidata a questo ruolo per il 2019.
Bari vuole collaborare a questa sfida mettendo a disposizione i teatri Petruzzelli, Margherita, Piccinni e Kursaal Santalucia, così come la rinnovata Fiera del Levante, della quale le parlerà senz’altro il nuovo Presidente Patroni Griffi che abbiamo fortemente voluto; e la Caserma Rossani, che grazie al Patto per Bari stipulato con la Regione, diventerà il motore verde della città in connessione con il Central Park di più di 30 ettari, progettato dal Maestro Massimiliano Fuksas nelle aree dismesse della stazione centrale e attuato in collaborazione con RFI.
Ma per fare tutte queste cose e le tante altre che sarebbero necessarie e che non ho il tempo di citare, dobbiamo andare al più presto alle elezioni per far validare le scelte di governo agli elettori.
Rispetto a ognuno dei sogni che abbiamo davanti, si frappone la debolezza della attuale coalizione di governo che, di fronte a veti anche di natura provinciale e personale, sembra essere incapace di portare a termine i propri pur volenterosi intendimenti.
Attendere ancora può mettere il nostro Paese in grave pericolo.
Sono certo che chi autorevolmente pensa diversamente e ritiene che resistere ad ogni costo in questa situazione di immobilità sia l’unico sistema per salvare l’Italia, non si convincerà facilmente.
Ma proprio per questo è doveroso mantenere aperta la discussione, insistere nei propri convincimenti, argomentarli, ascoltare le risposte, valutare pro e contro di ogni soluzione.
Si cambi, dunque, subito la legge elettorale, come segno di buona fede dei partiti, la si costruisca in modo che offra agli italiani un vincitore certo e per ottenere questo risultato non c’è altro mezzo che copiare la legge elettorale dei sindaci, con doppio turno di ballottaggio. Eleggeremo finalmente un Presidente del Consiglio e una maggioranza certa su un programma determinato.
Solo allora sarà possibile mettere mano alla Costituzione, che non può essere cambiata da chi non è stato votato col preciso mandato di mutarla.
Si abbandoni il progetto di modifica dell’art.138 che è norma simbolo del carattere rigido della nostra Costituzione, voluta dai padri costituenti.
Se davvero questo fosse possibile subito, sarebbe facile dimostrare che mi sbaglio nel considerare già chiusa questa legislatura.
Basterebbe cominciare a governare cambiando veramente l’Italia, che ormai è una Torre di Babele prossima a crollare a causa del delirio di ragioni personali che non interessano il bene pubblico.
Liberarsi del passato è gesto che potrebbe facilmente essere fatto subito, dimostrando di avere imparato la lezione della Storia.
Io mi fermo qui. Non solo in questo discorso, che è il decimo del mio mandato e quindi l’ultimo.
Voglio cogliere l’occasione del discorso più importante dell’anno per ringraziare tutti, anche coloro che mi hanno fortemente contrastato, per avere comunque partecipato alla sfida più difficile della mia vita, che sento in cuor mio di avere superato ascoltando tutti senza avere mai abdicato di un millimetro alla mia concezione del dovere verso la mia coscienza, verso la mia città, verso la mia Patria.
Viva la Fiera del Levante, viva l’Italia, viva la città di Bari!
Michele Emiliano

venerdì 13 settembre 2013

A proposito d'inceneritori...di A. Balia

Ricevo e posto quest'ottimo articolo di Andrea Balia, Vice-Presidente del Partito del Sud, di cui condivido toni e messaggio...






Non si riesce a comprendere perché in questo benedetto paese i soldi non ci siano per delle cose e ricompaiano per altre. In teoria, ma diremmo anche in pratica, le risorse o dovrebbero essere disponibili o meno…delle due l’una! Invece per miracolo se si tratta di stanziare fondi ingenti per contratti pluriennali da destinare, ad esempio, all'acquisto dei fantomatici aerei F35 la cosa procede spedita e una volta denunciata diventa pure ormai non ricontrattabile e ridiscutibile. In altri paesi avviene, chissà per quale miracolo e qui da noi resta ormai non più modificabile, annullabile, ecc… Idem dicasi sull'argomento inceneritori, vedi ultimo caso di Giugliano, in provincia di Napoli. Se parliamo di destinare fondi alla costruzione di questi mostri invasivi e inquinanti, subito si procede, se ne minaccia il prossimo avvio di lavori per la loro costruzione e insediamento. Il diritto a stanziare risorse in modo perentorio per le bonifiche di territori devastati dallo sversamento di rifiuti tossici non è ritenuto urgente e necessario, così dicasi per dare forte impulso al porta a porta. Il compostaggio, il trattamento a freddo, così come più volte reclamato e proposto dallo stesso sindaco Luigi de Magistris arriva a orecchie non disposte a prestare attenzione a queste argomentazioni. Il dubbio resta là grosso e irrisolto: non è che ci saranno altre ragioni ed interessi per cui risulta più conveniente costruire inceneritori così come acquistare costosi aerei dalla dubbia efficienza?  
Il Partito del Sud si chiede cose che sono nella testa e nel cuore di tanti cittadini del nostro martoriato Meridione, se ne fa interprete e le reclama in modo forte, semplice e diretto. Non servono discorsi complicati, serve solo che il popolo del Sud si dia rappresentatività politica per reclamare le sue ragioni, i suoi diritti. Non servono discorsi retorici, talvolta tendenti troppo al nostalgico, non servono fumose teorie aggregative che vorrebbero unire l’acqua santa e il diavolo, dove il diavolo sono gli stessi che pendono in quell'area di forze che hanno sempre spalleggiato affaristi e opportunisti. Serve politicamente, e quanto da più dentro la politica sia possibile, parlare “in nome del popolo del Sud”, sostenendo le azioni d’una magistratura onesta sempre più mal sopportata dai soliti noti così come per quei pochi politici onesti ancora coraggiosamente in essere, spesso sindaci, categoria tra le più vicine alla gente comune, come qualche combattente religioso o qualche illuminato scrittore come Erri De Luca.


Andrea Balìa
Vice Presidente Nazionale  Partito del Sud

lunedì 9 settembre 2013

Napoli, sit-in davanti la Rai, IL SILENZIO, la via più lunga tra verità e la vita

Napoli, sit-in davanti la Rai, IL SILENZIO, la via più lunga tra verità e la vita

Ricevo e posto il report del sit in di protesta di Sabato 07/09/2013 davanti alla sede RAI di Napoli di associazioni (tra cui il Partito del Sud) e liberi cittadini inviato dal nostro Responsabile della Sezione Guido Dorso di Napoli, Arch. Bruno Pappalardo :




Stamani davanti alla sede regionale della Rai, ossia la società concessionaria in esclusiva del  “SERVIZIO PUBBLICO”  in Italia , per meglio dire l’ente  di partecipazione statale, ebbene,  nel lungo  vialone alberato  di platani ombrosi di via Marconi di Napoli,  c’è stato, come ampiamente divulgato, un sit,  rabbioso ma non violento di liberi cittadini, associazioni della società civile e movimenti meridionalisti. Erano tutti lì  per protestare contro l'assenza di notizie in merito alle dichiarazioni del pentito Schiavone sull'avvelenamento per rifiuti tossici dei nostri territori.
La cappa di omertà puntualmente è calata sull’Informazione. Figlia malfatta e serva di genitori forti   come i poteri delle grandi lobby, degli interessi mafiomasssonici etcetera ma primariamente  di quegli uomini  della  politica collusa sia con il crimine strutturato che con i sistemi economici di una finanza che compra armi.  Non può slacciarsi l’omertà. Sarebbe come se L’Aquila chiedesse un parere tecnico al Sisma. Non è possibile mostrare la verità. La verità è quella degli uomini liberi.  E’ il silenzio dello Stato e l’omertà che noi meridionali conosciamo bene!E’ quella delle morti nati dal tradimento di Don Liborio e,  oggi,  da quello delle  istituzioni e dalla  immarcescibile scilipotica  “informazione”.       
 Il PARTITO E SUD era presente!
Ha garantito che in diretta internet,  si riuscisse a portare la protesta a conoscenza della gente sostituendosi a chi doveva e meglio poteva. Troppo tardi!
Purtroppo è stata resa amara dalla reazione furiosa di alcune mamme doloranti perché già colpite dagli effetti della sconvolgente antropizzazione catastrofica della criminalità e dai colletti bianchi nostri, come quelli dei signorie del nord Europa. Tutti, dunque, compreso la Rai, sapevano!
Il Partito del Sud era lì dove palate di melma era stata utilizzata per coprire, livellare il terreno della morte sulla masso roccioso tufaceo della verità.

Bruno Pappalardo

Responsabile sez. Guido Dorso  Partito del Sud - Napoli

giovedì 5 settembre 2013

ACQUAPPESA M. (CS) : VIDEO - L'INTERVENTO DI G. SPADAFORA DEL PdelSUD AL CONVEGNO - INCONTRO "UN ALTRO SUD"


https://www.youtube.com/watch?v=DPc95ClWa2c&feature=youtu.be 

L'intervento di Giuseppe Spadafora al convegno-incontro di giovedì 29 agosto 2013 tenuto al ristorante Acquadimare, lungomare di Intavolata.

Sono intervenuti il Sindaco di Acquappesa Saverio Capua, il Presidente del Consiglio Provinciale di Cosenza Orlandino Greco, il professore Michele Borrelli dell'Unical, l'On. Giuseppe Pierino ed il Coordinatore Calabrese del PdelSud Giuseppe Spadafora a cui vanno i nostri complimenti e che ha portato la posizione e le idee del Partito del Sud con un'intervento chiaro, esaustivo e deciso, lungamente applaudito dal folto pubblico e richiamato più volte nel corso del successivo dibattito.

lunedì 2 settembre 2013

"Ci risiamo" di A. Rosato

Ci risiamo.
Ancora una volta, e ci si smarrisce nei calcoli con leggi che penalizzano costantemente le tasche dei meridionali. Ancora una volta un provvedimento che penalizza il meridione, i suoi cittadini, le imprese e la già fragile e precaria micro economia che a stento tenta di tenere salda quella dignità che di fatto è messa a dura prova.
Ci riferiamo all’ICI, quella tassa già odiosa di per se per mille e un motivo. Fosse altro per quanto già incamerato tra progetti, bolli, permessi, iva sui materiali di costruzione e sui compensi per il lavoro svolto da imbianchini, elettricisti, imprese edili, idrauilici e a seguire tutti quanti hanno prestato la loro opera, e lo stato ha incassato già migliaia di euro dal proprietario per la costruzione dell’immobile. Tra tasse dirette e tasse indirette il committente versa nelle casse dello stato una percentuale che va ben oltre la metà della spesa totale. Spesso poi lo si fa per i figli, si fanno sacrifici enormi. Rinunce alle quali spesso è impossibile poi rimediare. Tutto ciò per vedere poi quel figlio essere costretto ad abbandonare il meridione, i suoi affetti, i suoi progetti, i suoi sogni. Alle ortiche gli studi fatti per svolgere poi di fatto lavori molto più umili, per emigrare a latitudini nordiche. 
Topograficamente a certi paralleli serve comunque una casa, lo sappiamo, in affitto o indebitandosi per tutta la vita con le banche (nessuna è meridionale ricordiamolo) o finanziarie le quali poi di fatto sono le vere proprietarie dell’immobile tra le altre cose. Quella casa, in una città lontana, più fredda dove il riscaldamento serve davvero per mesi l’anno (e giù con le accise derivate ancora nel granaio), dove non ci sono gli affetti lasciati molto più a sud etc etc, risulta come prima casa solo perché abituale dimora. Quanti meridionali dunque hanno lasciato al paesello la casetta o il rudere ereditato dai genitori. Milioni e milioni di meridionali che si troveranno a pagare l’IMU come seconda casa per quel rudere adesso. Una abitazione vuota, spesso ereditata appunto, che non da reddito materiale se non quello che serve per completare il modello F24 per la riscossione dei tributi. Ma non solo, oltre al danno anche la beffa, poiché questo governo mascherato da colori politici di cui onestamente si fa a capire il confine dell’uno e dell’altro, anzi spesso si manifesta per quello che forse è davvero da sempre, cosa ha pensato di fare. Ha pensato bene di trovare le mancanze dei proventi IMU con una nuova tassa. Una tassa ancora da capire bene nei dettagli, ma della quale si conoscono almeno un paio di cose. La prima che sarà corposa perché mette assieme IMU e altre imposte. Si andrà verso a una service-tax, cosi la chiamano per renderla meno cruda, un’imposta omni-comprensiva concentrata sui valori degli immobili, sui servizi che vengono erogati alle abitazioni e sul valore dei territori dove sorge la casa. Ma a pagarla sarà l’inquilino stavolta, quindi ancora soldi succhiati a quei milioni di meridionali che costretti ad emigrare lasceranno al nord altri milioni di euro che impoveriranno loro e arricchiranno ancora una volta le casse tosco-padane. Non ci saranno di conseguenza risorse familiari per quell'imbianchino, per quell'idraulico, per quell'elettricista che dal Sud sarà costretto a chiudere ed emigrare anche lui probabilmente, arrecando danno su danno. E a pagare di più come diceva Antonio De Curtis, è sempre pantalone.
Il Partito del Sud dice basta a questo continuo atto di vampirismo che succhia sempre il sangue del meridione e dei meridionali. Questo stato sanguisuga deve la deve smettere con l’opera di desertificazione economica, culturale, industriale e quell'esodo forzato che ha oramai caratteristiche bibliche. Si, proprio come quell'esodo che porto gli ebrei a cercare rifugio nel deserto. Esodo che ebbe poi  come risultato, la schiavitù del popolo ebraico.


Antonio Rosato
Coord. Partito del Sud - Lazio